Ogni qualvolta qualche casa editrice manda in libreria un libro di Gianrico Carofiglio viene voglia di stappare una bottiglia.
I romanzi dello scrittore-senatore barese sono infatti merce rara, nel panorama noioso e inutilmente caotico dell’editoria italiana, dominata per lo più dalle peggiori sciocchezze americane.
L’ultimo volume arrivato in libreria nei primi giorni del mese di novembre si intitola: “Né qui né altrove. Una notte a Bari” (edizioni Laterza, pp.160, euro 10) ed è, per il lettore italiano, di particolare interesse, trattandosi della continuazione di quello che la casa editrice Laterza per
Così per Carofiglio ci ritroviamo ancora una volta nel suggestivo panorama barese, una città da un clima di effervescenza e miseria ancora incombente. Una città in qualche modo giovane, piena di progetti astrusi e di segreti allegramente sbandierati. E per festeggiare questo feeling particolare fra Carofiglio e Bari
A far da padrone di casa in questa lunga notte, Alessandro Laterza: “ho desiderato la penna di Carofiglio perché ero sicuro della totale veridicità che lo scrittore avrebbe dato attraverso lo sguardo e la capacità di scrittura e di scorcio con delle rappresentazioni molto particolari degli ambienti in cui ci muoviamo quotidianamente. Una rappresentazione della città non persuasiva ma efficace nel dare i colori e gli odori della nostra città”.
A onor del vero, per questa prima, il pienone, come fu nel lontano 8 settembre 2006 alla libreria Feltrinelli, in occasione dell’uscita del suo terzo volume: “Ragionevoli dubbi”, non c’è stato, diciamo in fin dei conti che il tempo non è che sia stato tanto clemente con questa prima di “Né qui né altrove”. A far da sfondo a questa serata tutta barese-Carofiglio la proiezione del video del regista Mezzapesa, il quale mirabilmente in due minuti di proiezione è riuscito a riassumere mirabilmente il senso di questa città.
Anna Furlan
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