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giovedì 11 dicembre 2008

Il Pio Monte della Misericordia

Pochi sanno che nel cuore della antica Napoli, lungo via dei Tribunali, sorge uno straordinario monumento che, oltre ad altri tesori d'arte, custodisce una delle testimonianze del passaggio del grande Caravaggio a Napoli. È il Pio Monte della Misericordia. La pia istituzione, con la funzione di porre in atto le sette opere di carità enunciate dalla Sacre Scritture, ancora oggi del tutto laica e in piena attività, fu fondata nel 1601 da alcuni giovani nobili napoletani dediti alla cura degli infermi e degli emarginati. Il governo spagnolo infatti operava sul territorio una politica di sfruttamento, del tutto carente di servizi assistenziali verso una popolazione che contava un impressionante numero di poveri. Soltanto lo spirito caritatevole di alcune istituzioni religiose e di alcuni nobili napoletani provvedeva ad alleviare leggermen te le sofferenze di una plebe oppressa e macilenta.

Il governo vicereale non ostacolava tali iniziative, sebbene non le incoraggiasse, poiché funzionavano da valvola di sfogo per quelle tensioni sociali sempre in procinto di sfociare in rivolta.

La prima sede dedicata sorse nel 1604 ma divenne presto inadeguata a causa del grande sviluppo che l'istituzione vide in pochi anni. Così nel 1658 fu affidato all'architetto Francesco Antonio Picchiatti di progettare una sede degna delle attività che vi si svolgevano e adeguata alle esigenze di chi vi operava. Il Picchiatti costruì l'edificio nelle forme che ancora oggi possiamo ammirare. La scelta del luogo non è casuale. Via dei Tribunali è stata nei secoli passati il vero e proprio cuore pulsante della città. Qui trovavano si svolgevano tutte le attività economiche della città e qui sorgevano le sedi delle maggiori istituzioni politiche e religiose, nonché i palazzi delle elitès cittadine.

Le attività che vi si svolgevano, e che in parte si svolgono tuttora, erano le più varie: dalla visita ai carcerati, alla beneficenza in varie forme, che comprendeva anche l'assistenza alle fanciulle costrette alla prostituzione. Una di queste opere era la liberazione degli schiavi cristiani catturati dai Turchi durante le loro scorribande sulle coste dell'Italia meridionale.

Di mirabile interesse è senz'altro la cappella a pianta ottagonale e con opere marmoree di pregevole fattura, alcune delle quali realizzate dal Fanzago. Oltre agli importantissimi dipinti di Luca Giordano, del Santafede, del Caracciolo, dell'Azzolino e del Forlì è senz'altro da evidenziare la presenza della celeberrima tela "Le sette opere di Misericordia", realizzata nel 1607 dal Caravaggio, durante il suo soggiorno a Napoli. L'opera esprime tutte e sette le opere di misericordia contenute nella Sacre scritture, rappresentate utilizzando vari personaggi della mitologia o della religione. Tutta l'opera però si caratterizza per l'intenso realismo, tipico del Caravaggio, ispirato dalla Napoli popolare e dai suoi abitanti.

Assolutamente da visitare la quadreria del Pio Monte della Misericordia, che conserva numerosi dipinti dei secoli XVI e XVII , frutto di donazioni a beneficio della pia istituzione. La parte più consistente dei dipinti è frutto della donazione del pittore Francesco de Mura nel 1782 che comprendeva originariamente 192 di cui però restano 42. Alcuni dipinti infatti furono venduti, secondo il volere del pittore, per far fronte alle spese per le opere di carità.



Scritto da Franco Spada e Nando Merisi per Bella Napoli, il turismo e la cultura di Napoli ...fatti da voi!

www.bella.napoli.it

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