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venerdì 19 dicembre 2008

Confindustria pubblica il Costa


L'unica scuola leccese dalla "amministrazione eccellente"

Confindustria pubblica il Costa

Sull'ultimo numero della prestigiosa rivista di Confindustria Lecce

Sull'ultimo numero della prestigiosa rivista di Confindustria Lecce, coordinata dalla dott.ssa Maria Rosaria Polo, si parla del Costa e delle particolarissime iniziative che la scuola leccese ha realizzato in questo inizio di anno scolastico e che l'hanno portata costantemente agli onori della cronaca.
Il pezzo prende spunto dal servizio realizzato per Rai 2 relativo alla rubrica "Costume e Società", curato dal videogiornalista Andrea Bovio e andato in onda il 18 novembre scorso con l'intervista al dirigente prof. Nicola Greco e agli studenti, per poi proseguirecon la descrizione delle originalissimi progetti didattici che hanno fatto meritare al Costa, unica scuola leccese, l'importante riconoscimento di "amministrazione eccellente" da parte del Ministro Brunetta.
Tra queste iniziative ci preme ricordare l'innovativo reality scolastico dei ragazzi della 5°B "Class Action" (www.classactionreality.it), le convenzioni con gli esercizi locali per le pause pranzo, il blog giornalistico della città di Lecce curato dagli alunni della classe 3°C "Blogolandia" (www.lecce.blogolandia.it), il sito ufficiale dell'ultimo film di Edoardo Winspeare "Galantuomini" (www.galantuomini.it) realizzato dagli studenti della 4°B, la partecipazione dei ragazzi del Costa, su personale invito del Ministero della Pubblica Istruzione, all'ultima edizione di "Job & Orienta" di Verona, il potente servizio offerto a tutti gli studenti di Lecce con la SKS - Student Kard System (www.repubblicasalentina.it/sks) e la partecipazione attiva degli InfoBoyz del Costa alla notte bianca regionale "Puglia Night Parade".
Sia il presidente che il direttore generale di Confindustria Lecce, rispettivamente Dott. Piero Montinari e Dott. Antonio Corvino, hanno dichiarato di essere fieri ed orgogliosi di avere sul territorio salentino una scuola dalla creatività così fervida e dalle capacità così professionali.

I.T.C. "Costa"
Piazzetta De Sanctis, 10 - 73100 Lecce
Tel. 0832/306014 - Fax: 0832/303935
www.costa.clio.it - itc.costa@clio.it

1 commento:

  1. "BUON ANNO A TUTTI... meno che a uno, anzi mezzo"!

    Come sarà il 2009? Non c’è nessuno - ma per chi ci crede ci sono i soliti oroscopi - che abbia le carte in regola per formulare previsioni attendibili circa il nostro futuro prossimo. Non sappiamo se ci sarà un collasso dell’economia. Non sappiamo se la crisi durerà uno o più anni. Non sappiamo se il prezzo del petrolio salirà o scenderà. Non sappiamo se ci sarà inflazione o deflazione, se l’euro si rafforzerà o si indebolirà. Non sappiamo se gli Usa del nuovo-Presidente saranno diversi da quelli del Presidente-guerrafondaio. Non sappiamo se Istraele e Palestina continueranno a scannarsi per tutta la vita. Non sappiamo nada de nada! La stampa, i politici, i sindacati, tacciono! Stra-parlano soltanto di federalismo, riforma della giustizia, cambiamento della forma dello Stato, grandi temi utopici che vengono quotidianamente gettati ad una stampa famelica di pseudo-notizie, mentre i veri cambiamenti si stanno preparando, silenziosamente, nelle segrete stanze. Comunque, anche se i prossimi anni non ci riservassero scenari drammatici, e la crisi dovesse riassorbirsi nel giro di un paio d’anni, non è detto che l’Italia cambierà davvero sotto la spinta delle tre riforme di cui, peraltro, si fa fino ad oggi solo un gran parlare. Del resto, non ci vuole certo la palla di vetro per intuire che alla fine la riforma presidenzialista non si farà (e se si farà, verrà abrogata dall'ennesimo referendario di turno), mentre per quanto riguarda le altre due riforme - federalismo e giustizia - se si faranno, sarà in modo così... all'italiana che porteranno più svantaggi che vantaggi: dal federalismo è purtroppo lecito aspettarsi solo un aumento della pressione fiscale, perché l’aumento della spesa pubblica appare il solo modo per ottenere il consnenso di tutta "la casta", e poi dalla riforma della giustizia verrà soltanto una "comoda" tutela della privacy al prezzo di un'ulteriore aumento della compra-vendita di politici, amministratori e colletti bianchi. Resta difficile capire, infatti, come la magistratura potrà perseguire i reati contro la pubblica amministrazione se "la casta" la priverà del "fastidioso" strumento delle intercettazioni telefoniche. Così, mentre federalismo, giustizia, presidenzialismo, occuperanno le prime pagine, è probabile che altre riforme e altri problemi, certamente più importanti per la gente comune, incidano assai di più sulla nostra vita. Si pensi alla riforma della scuola e dell’università, a quella degli ammortizzatori sociali, a quella della Pubblica Amministrazione. Si tratta di tre riforme di cui si parla poco, ma che, se andranno in porto, avranno effetti molto più importanti di quelli prodotti dalle riforme cosiddette maggiori. Forse non a caso già oggi istruzione, mercato del lavoro e pubblica amministrazione sono i terreni su cui, sia pure sottobanco, l’opposizione sta collaborando più costruttivamente con il governo. Ma il lato nascosto dei processi politici che ci attendono non si limita alle riforme ingiustamente percepite come minori. Ci sono anche temi oggi sottovalutati ma presumibilmente destinati ad esplodere: il controllo dei flussi migratori, il sovraffollamento delle carceri e l'emergenza salari. Sono problemi di cui si parla relativamente poco non perché siano secondari, ma perché nessuno ha interesse a farlo. Il governo non ha interesse a parlarne perché dovrebbe riconoscere un fallimento: gli sbarchi sono raddoppiati, le carceri stanno scoppiando esattamente come ai tempi dell’indulto e gli stipendi degli italiani sono i più bassi d'europa. L'opposizione non può parlarne perché ormai sa che le sue soluzioni-demagogiche - libertà, tolleranza, integrazione, solidarietà - riscuotono consensi solo nei salotti intellettuali. Eppure è molto probabile che con l’aumento estivo degli sbarchi, le carceri stipate di detenuti, i centri di accoglienza saturi, ed il mondo del lavoro dipendente duramente provato da un caro prezzi che non accenna a deflazionare, il governo si trovi ad affrontare una drammatica emergenza. Intanto, in Italia prosegue la propaganda dell'ottimismo a tutti i costi: stampa, sindacati e politica ci fanno sapere solo ciò che fa più comodo ai loro giochi, e "noi"- a forza di guardare solo dove la politica ci chiede di guardare - rischiamo di farci fottere. Buon Anno!

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