Firenze, 1 luglio 2009. Poste Italiane hanno aumentato il costo per spedire una raccomandata. Il prezzo minimo oggi e' di 3,3 euro, contro i precedenti 2,8 euro. Significa un incremento di quasi il 18%. Per lettere che superano i 20 grammi di peso e fino a 50, l'aumento e' addirittura del 37,5%, da 3,2 euro a 4,4 euro.
Nella giornata in cui si celebrano le riduzioni dei prezzi in settori parzialmente liberalizzati (gas, luce e telefonia) e' la dimostrazione che il monopolio pubblico nuoce all'utente, costretto per invii ufficiali ad usare la cara vecchia raccomandata per mettere in mora l'azienda inadempiente o per disdire il canone Rai. E visto che di solito questo tipo di invii si presta all'abbinamento con la ricevuta di ritorno, il costo per inviare una raccomandata ar diventa di quasi 4 euro, a fronte di nessuna garanzia in termini di giorni entro cui verra' recapitata.
Ci chiediamo: e' credibile un Governo che 'striglia' banche e altre aziende private quando aumentano costi aggiuntivi alla clientela, se una societa' interamente controllata dall'Esecutivo, allegramente, per un servizio essenziale, pratica aumenti a doppia cifra.
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