Nucleare. Al consumatore non conviene
Roma, 10 Dicembre 2009. Nucleare? Al consumatore non conviene, vale a dire che il costo dell'energia elettrica che si paghera' sulla bolletta non subira' variazioni. I costi di costruzione, smantellamento, allocazione delle scorie, sistemi di sicurezza e gestione sono tali che alla fine non ci sara' un vantaggio economico per l'utente finale.
In questi giorni circola la tesi che la decisione che porto' al blocco del programma nucleare 22 anni fa fu dettata dalla paura e quella di 50 anni fa dagli interessi dei petrolieri. Gia', solo che il nucleare non e' alternativo al petrolio, semmai lo e' alle fonti rinnovabili, infatti, in Francia, patria del nucleare, si consuma piu' petrolio della Germania.
C'e' il problema del cambiamento climatico, si dice. Si dimentica di aggiungere che il nostro nucleare produrra' solo 4,5% del fabbisogno energetico e quindi non incidera' sulla questione climatica.
Non possiamo dipendere da fonti energetiche "estere", si dice; si dimentica di aggiungere che non abbiamo miniere di uranio. Insomma, il nucleare ci sembra un bell'affare, pubblico e privato, il che significa che il classico cerino rimarra' tra le dita del consumatore.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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