INTERVISTA A GIOVANNI NUGHES, SEGRETARIO DELLA CAMERA DEL LAVORO DI NAPOLI ED EX SEGRETARIO REGIONALE DEI CHIMICI DELLA CAMPANIA.
di Raffaele Pirozzi
Giovanni Nughes è stato segretario regionale della categoria dei chimici della Campania ed oggi è segretario della Camera del Lavoro di Napoli . Gli poniamo alcune domande per conoscere le difficoltà che incontra il Sindacato in una realtà difficile come è quella "Meridionale".
Cominciamo:
D) Qual è la differenza tra il Lavoro di Categoria e quello di segretario della Camera del lavoro ?
R) Vi è una differenza sostanziale nel senso che il lavoro in Categoria comporta l'urgenza di dover dare risposte immediate sulle varie questioni quali quelle relative a diritti, condizioni di lavoro, piano di impresa , valori.
Invece il ruolo di segretario della Camera del lavoro ti porta ad avere un'impostazione più politica, a tener conto maggiormente delle problematiche del territorio ed a discutere politicamente con le categorie.
Nello specifico mi occupo di Politica Industriale ed Ambientale; entrambe le questioni sono il cuore della crisi della Provincia di Napoli e della Campania .
D) Nell'attuale crisi -- maggiormente e fortemente pagata soprattutto dai giovani, dalle donne, dal lavoro e dai pensionati-- vi sono responsabilità del Sindacato?
R) La crisi è frutto delle scelte fatte da questo Governo che, purtroppo, ha deciso di far pagare solo ad una parte della società il conto della crisi: -Appunto il lavoro-.
Il sindacato ha alcune responsabilità che non voglio sottacere e cioè aver portato avanti una concezione "Assistenzialistica" della Società con relativo spreco di risorse finanziarie e di non aver incalzato adeguatamente il padronato e le istituzioni.
La crisi in Campania è strutturale nel senso che una volta usciti dalla crisi il Mezzzogiorno sarà più povero di attività produttive.
Tant' è, leggendo i dati sulla Cassa Integrazione Guadagni al Nord aumentano le ore di CIG ordinaria ed in Campania invece aumentano le ore di Cassa integrazione Straordinaria. Interi settori produttivi campani sono in difficoltà o stanno per entrare in difficoltà; nello specifico i settori chimico, metalmeccanico , tessile, abbigliamento, concia.
D)La CGIL, da quello che mi pare di capire, ha molto da fare?
R)La CGIL ha moltissimo da lavorare perché con la crisi vengono meno alcune certezze e bisogna rivisitare alcuni punti fermi quali ad esempio le politiche industriali diverse dal passato, una politica sindacale meno assistenzialistica; basta infatti vedere come lavorano i centri per l'impiego della Campania per avere un'idea dal carattere assistenzialico del lavoro che fanno.
D) Veniamo ad un tema importante per la quantità dei lavorratori interessati : La Fiat
R) Bisogna considerare l'Auto un punto di eccellenza ed il Governo non può che comportarsi così come stanno facendo gli altri Paesi nel settore : Francia, Germania , U.S.A.
Sapendo che per alcune aziende siamo al ricatto vero e proprio, ad esempio il
Comparto Petrolifero dove si pensa di tagliare 7.500 posti di lavoro con relativa chiusura di raffinerie;
La Fiat ha deciso di portare a Pomigliano d'Arco dalla Polonia la "Y" epperò alla fine della crisi
il Mezzogiorno sarà piu povero e la competitività si sta giocando sulla riduzione dell'occupazione e del costo del lavoro.
Alla fine avremo un "Mezzogiorno" ed un Paese che :
Con uno Statuto dei diritti dei lavoratori destruttarato;
Una Magistratura depotenziata;
E' la concezione che già oggi si sta affermando è quella che vince il più forte : Chi evade le Imposte e le Tasse, Il Mafioso, l'Imprenditore che non rispetta il CCNL ed i diritti dei lavoratori. In definitiva avremo un Paese più debole con l'isolamento della persoana e la mancanza di solidarietà.
D) Qual è il rapporto del Sindacato con le Istituzioni?
R) Vi sono alcune cose che vanno dette con fermezza: la crescita abnorme della consulenza che un Sindacato non potrà mai accettare, una certa politica assistenziale perché vi è sempre una parte della "gente" , anche nostra, che spiunge verso la domanda pubblica.
Il Governo che dà risposte contradditorie passando ad esempiodal "Federalismo Fiscale" alla legge "195" che accentra presso le provincie la riscossione della Tarsu.
Il Sindacato è portatore di una diversa visione di vedere i problemi: Giusto il Federalismo ma è necessario essere conseguenti;
Una politica in grado di far funzionare adeguatamente le Risorse Finanziarie
Un assetto del territorio capace di valorizzare le preesistenze;
Una sociertà dove si tutelino i diritti, la solidarietà ed il rispetto dei CCNL; dove le Risorse Comunitarie devono essere spese nei tempi e nei modi previsti senza lasciarle per anni senza spenderle.
Nessun commento:
Posta un commento