Domenica scorsa "Il Piccolo" di Trieste ha pubblicato la storia di un insegnante, che volendo adottare un cucciolo di razza di piccola taglia proveniente da uno degli ultimi sequestri, si e' rivolto al canile locale e si e' trovato davanti a, come da lui stesso definito, "un muro di gomma". Il professore, recatosi al canile pochi giorni dopo il sequestro, ha appreso che molti cuccioli erano gia' stati dati via e racconta che gli e' stato detto che lo "avrebbero messo in lista d'attesa, ma che la precedenza veniva data alle forze dell'ordine e gli altri cani sarebbero stati destinati alla pet therapy".
Ha quindi cominciato a chiedersi "perche' le forze dell'ordine dovrebbero avere la precedenza..., come mai questi cani non vengano messi all'asta per permettere una gestione piu' trasparente e piu' equa delle adozioni e soprattutto, visto che tra i cani sequestrati c'erano maltesi e chihuahua, che fine facciano...". FederFauna e' un bel po' che si chiede che fine facciano gli animali sequestrati, molte volte ingiustamente.
Il fatto e' che l'Italia e' piena di storie di animali sequestrati ad operatori per presunti maltrattamenti, in genere segnalati dagli animalisti, e poi maltrattati, morti o semplicemente spariti mentre in mano a chi urla di volerli difendere. Se come riporta la Lav, "Complessivamente nel 2009 sono stati registrati 1693 procedimenti in 80 Procure Ordinarie per maltrattamento, uccisione e detenzione incompatibile" di animali, secondo i dati forniti dalla Direzione Generale di Statistica del Ministero della Giustizia e da Eurispes, meno del 6% di questi procedimenti porterebbe ad accertare effettivamente reati e a condannarli.
Ma intanto, in molti casi, il Pubblico Ministero convalida il sequestro per un "presunto rischio di reiterazione di un reato" non accertato da giudizio ma denunciato dalle stesse persone che acquisiscono gli animali o da quelle che potranno costituirsi parte civile al processo o beneficiare delle sanzioni eventualmente applicate. Se poi il procedimento si conclude senza accertare reati e ugualmente gli animali non vengono restituiti in pari numero o condizioni al legittimo proprietario, beh, fino ad ora non vi sono notizie di condanne di animalisti. E sono sempre gli animalisti ad opporsi alle aste di animali. Loro non le vedono come una forma di "gestione piu' trasparente e piu' equa delle adozioni", che tra l'altro darebbe anche un'entrata a beneficio della collettivita'; loro sono contrari a che gli animali producano soldi (per gli altri!).
FederFauna risponde al professore di Trieste: "se vuole un cucciolo di razza lo compri in un allevamento o in un negozio, se vuole solamente un cane di piccola taglia gratis, vada pure in un canile che non tratti animali sequestrati. In genere, se qualcuno le vuole regalarle una Ferrari o vuole vendergliela al prezzo (ops! contributo) di una Cinquecento, probabilmente vuole fregarla, oppure ha gia' fregato qualcun altro!..."
FederFauna
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European Confederation of Associations of Animals Farmers, Traders and Holders
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