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domenica 27 giugno 2010
Gela, recludescenza dei tumori al cervello
A parte le statistiche e gli studi epidemiologici a Gela città Siciliana di 77611 abitanti, oggi, si muore di tumore al cervello con una frequenza che supera ogni aspettativa. In una sola settimana sono morti due giovani di 27 e di 29 anni seguiti da una signora di 66 anni. Tra i segnali che sono comparsi all’improvviso l’intensa cefalea e la resistenza alle varie terapie mediche. Il tutto avviene in un contesto altamente a rischio che vede Gela annoverata nel 2007 dall’Oms tra i 32 comuni Italiani a maggiore rischio di correlazione tra inquinamento ambientale e tumori. Una anomalia tutta Siciliana che da un lato vuole dal punto di vista sanitario, prevenire e curare, ma che nella realtà non riesce sviluppare un sistema sanitario dedicato alle stesse patologie tumorali. Da un’indagine fugace ,infatti, a Gela dopo anni di Industria (1962) nessuno ha mai pensato o forse voluto creare un centro di riferimento attrezzato per le patologie tumorali. Tra le inefficienze sanitarie sicuramente la mancanza di un reparto di oncologia che operi nelle 24 ore per non parlare di strutture quali la radioterapia e l’anatomia patologica. La Regione Siciliana dal canto proprio ha legiferato in merito alle zone ad alto impatto ambientale con la legge di riforma n° 5 del 14/04/2009 indicando con un emendamento all’art.lo 9 della stessa legge che nelle zone ad alto impatto ambientale (Gela-Priolo-Milazzo) doveva essere applicata la legge regionale n° 10 del 06/02/2006 ,in parole povere da tempo a Gela avrebbe dovuto nascere una U.O.C di Oncologia Medica. Molte in questo senso le proteste da parte dei cittadini e dei sindacati che nei mesi scorsi hanno ipoteticamente ottenuto di inserire nell’atto aziendale della neo ASP 2 di Caltanissetta le unita operative complesse di Radioterapia e di Oncologia Medica. Una vera bolla di sapone che si evidenzia nella pubblicazione del decreto assessoriale definitivo avvenuta nel Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 28 del 18-6-2010 (n. 30). Molti i dubbi ,quindi, sulla vera applicabilità della nuova legge regionale di riforma del sistema sanitario siciliano che i taluni casi viene depauperata nella sua forma originaria dalle scelte personalistiche dell’assessorato regionale alla salute. Nel frattempo le morti bianche del Gelese continuano ad aumentare nella globale indifferenza da parte di chi dovrebbe cautelare la loro salute.
Maurizio Cirignotta
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