La pacchia è finita. Starbucks ha deciso di essere meno generoso e vestire i panni di zio Paperone, almeno a New York.
Nelle sue caffetterie non sarà più possibile accedere a Internet gratuitamente. Il fatto è che siamo degli approfittatori. Non accendiamo il pc per controllare al volo la posta o leggere un articolo, insomma il tempo di sorseggiare un caffè lungo, tipico americano. Rimaniamo per ore seduti, occupando tavoli, approfittando dell’occasione per lavorare, chattare, navigare e scrivere. La caffetteria diventa un ufficio, un internet point e in cambio ordiniamo un semplice caffè, un dolcino.
Resta il fatto che la tendenza nella “mela” è quella di portarsi dietro il tablet o il pc al bar per continuare a lavorare anche durante la pausa pranzo, ma per Starbucks questa scelta ha portato a un calo dei profitti. Tante sono le persone presenti nel caffè, ma pochi i consumatori reali e la tecnologia non è più ben accolta. Starbucks ora punta a un ritorno della conversazione vecchio stile di fronte a una tazza di caffè fumante.
Barbara Lavalle
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