E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento all'arrivo della nuova perturbazione al centro nord, nel sottolineare che l'ultimo mese particolarmente caldo e siccitoso nelle zone vocate non ha favorito la nascita dei preziosi miceli.
Le poche precipitazioni che si sono verificate sono state rapide e violente mentre – sottolinea la Coldiretti - la nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all'interno del bosco. Si stima che, in annate normali, gli oltre 10 milioni di ettari di bosco che - riferisce la Coldiretti - coprono un terzo dell'Italia possano offrire una produzione di circa 30mila tonnellate tra porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità note agli appassionati.
L'attività di ricerca - conclude la Coldiretti - non ha solo una natura hobbistica che coinvolge in autunno moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un'importante integrazione di reddito per migliaia di "professionisti" impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici
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