“Il ‘so di non sapere’ socratico ‒ come
premessa alla ricerca di una direzione di marcia razionale e realistica per noi
sia come singoli soggetti, sia come “razza umana” ‒ si conferma come il metodo
più razionale, (io direi meglio: l´unico realisticamente possibile) per la soluzione
dell´eterno problema del “senso” dell´identità in rapporto alle diversità […]”
‒
Silvano Negretto
La celebre citazione del filosofo
Socrate giunta sino a
noi resta la via da seguire se si vuole procedere verso una possibile pace
interna ed esterna dell’essere umano e come
giustamente sostiene Silvano Negretto: “per
la soluzione dell’eterno problema del senso dell’identità in rapporto alle
diversità”.
Silvano Negretto è la mente ‒ ed il braccio ‒ della casa editrice mantovana Negretto
Editore. Da anni nel mercato editoriale online e fisico propone le scienze dell’uomo intese in ambito
filosofico, antropologico, sociale, naturalistico, passando per la psichiatria,
la pedagogia e la didattica.
Le pubblicazioni sono indirizzate ai
lettori che si pongono domande sul proprio tempo in continua ricerca di informazioni e riflessioni critiche
sull’esistenza, lettori che coltivano il dubbio e che sono pronti a scardinare
pregiudizi e luoghi comuni.
Silvano, dalla cattedra di filosofia di un
Liceo di Mantova, prosegue questo lungo
dialogo iniziato con i suoi studenti trasmutandolo in materia con la
pubblicazione di testi ed autori fortemente selezionati che rispettano
l’interesse per la ricerca della verità, autenticità e coerenza. Perché chi produce libri ha il dovere di
consolidare e soddisfare questi bisogni impellenti della società.
A.M.: Silvano, sono lieta di poterti finalmente intervistare. Vorrei
iniziare chiedendoti quando e come è nata l’esigenza di creare una casa
editrice che supporta le grandi tematiche sociali e la filosofia. Quali
filosofi hai continuato ad ammirare ed a studiare dalla tua giovinezza sino ad
ora?
Silvano
Negretto: Devo dire che è la prima volta
che mi metto in gioco personalmente, descrivendo anche la mia formazione filosofica
e ideologica... ma lo faccio volentieri: è ora di chiarire quali siano le idee
che stanno alla base delle nostre pubblicazioni che – dico subito ‒
sono poche quantitativamente ma tutte significative dal punto di vista della
qualità. Gli anni della mia formazione universitaria sono stati decisivi:
accanto ai grandi filosofi classici dell´età moderna e al marxismo, ho studiato
con passione i filosofi della scienza (in quegli anni in particolare Popper e
Hempel), e la filosofia esistenzialistica (ho amato molto Jean Paul Sartre). Poi,
via via, ho fatto i conti seriamente con Nietzsche e Heidegger, oltre che con
la psicoanalisi, ed infine con “Verità e Metodo” di Gadamer. Penso che
l´ermeneutica possa rappresentare un metodo di confronto “universale” tra le
diverse correnti che compongono la filosofia contemporanea e so che su questo
punto suscito serie obiezioni anche da parte di cari amici: ma ben vengano! Credo
infatti che il dialogo fatto di argomentazioni, che arricchisca tutti i “contendenti”,
sia non solo l´essenza (da Socrate in poi) della filosofia occidentale, ma
rappresenti oggi, per la nostra attuale società, il concetto chiave che
dovrebbe ispirare governi nazionali e internazionali nella soluzione dei
grandi problemi che ci troviamo di fonte:
dagli epocali movimenti dei popoli al confronto tra culture nel mondo
globalizzato, al degrado del rapporto uomo-natura, e alla necessità di una
seria educazione civica e ambientale.
A.M.: Perché è importante seguire il precetto di Socrate: “So di
non sapere”?
Silvano
Negretto: Il “so di non sapere” socratico
‒
come premessa alla ricerca di una direzione di marcia razionale e realistica
per noi sia come singoli soggetti, sia come “razza umana” ‒
si conferma come il metodo più razionale, (io direi meglio: l´unico
realisticamente possibile) per la soluzione dell´eterno problema del “senso”
dell´identità in rapporto alle diversità, e dei conseguenti problemi che vanno
dalle relazioni interculturali e sociali, fino alla necessità di una convivenza
pacifica sempre più equa e inclusiva. E già il grande Eraclito, un secolo prima
di Socrate, aveva così sentenziato “Non troverai
mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti”.
A.M.: Si può affermare che in Italia il pensiero del filosofo
francese François Zourabichvili sia pressoché sconosciuto. Perché hai deciso di
scommettere su questa interessantissima voce?
Silvano
Negretto: La scelta di dedicare all’opera
di Zourabichvili quattro testi della nostra collana è stata sollecitata dalle
valorose Direttrici (Rossella Fabbrichesi e Cristina Zaltieri) della fortunata collana
“Il Corpo della Filosofia”. Infatti il pensiero di Zourabichvili è segnato
fortemente dall´incontro con Gilles Deleuze. Questi ancora oggi è al centro di
un dibattito sostanzialmente rivolto ad una forte reinterpretazione di grandi
filosofi come Nietzsche e Spinoza, e delle classiche tematiche del rapporto tra
mente e corpo, tra passioni e razionalità, tra una concezione metafisica tradizionale
ed una pragmatica o empiristica della Verità. Il filosofo francese era
considerato appunto l´erede di Deleuze prima della sua prematura scomparsa. A
questo proposito, cito la presentazione di Cristina Zaltieri a “Il divenire
della filosofia in F. Zourabichvili”: “Il
suo pensiero non è liquidabile come un mero commento alla filosofia altrui, ma
è il lavoro ardito e fruttuoso di un originale pensatore che ci offre una produzione
concettuale ancor viva, (...) dissidente rispetto alla via maestra
platonico-cartesiana, di grande tensione etica e politica”. Personalmente,
sono impegnato, assieme agli autori del primo libro in lingua italiana su
Zourabichvili, a divulgarne sempre più il pensiero filosofico, pedagogico e
politico. E sono molto contento dei risultati che questa operazione culturale
sta producendo e dei consensi che sta suscitando tra docenti studenti e anche
semplicemente tra coloro che amano leggere saggi che non siano “usa e getta”.
A.M.: Ritieni che la filosofia sia legata alla psichiatria? Si
deve analizzare il “Pensiero” amalgamando le due discipline oppure siamo agli
antipodi?
Silvano
Negretto: Già negli anni ‘70 erano
diffuse le posizioni di Franco Basaglia in Italia, che esprimeva quel nuovo
modo di intendere la psichiatria inaugurato dalla filosofia fenomenologica-esistenziale
di Husserl Heidegger Binswanger. Alla fine degli anni ‘70 il movimento per la
chiusura dei manicomi era diventato inarrestabile, da Trieste a Bologna e a Mantova...
Opponendosi all´impostazione
positivistica, per la quale i sintomi della malattia mentale sono
classificabili come dati “oggettivi”, la scuola fenomenologica scopriva che la
psiche umana è quanto mai complessa e che il senso dei comportamenti non può
essere disgiunto dai contesti famigliari e sociali nel quale il soggetto – sempre
unico e non riducibile a nessuna rigida classificazione ‒ si trova a vivere. È importante ricordare qualche nome tra gli psichiatri
raccolti nella Società Italiana per la Psicopatologia Fenomenologica e
collaboratori della rivista “Comprendere”: Enzo Agresti, Andrea Carlo
Ballerini, Arnaldo Ballerini, Eugenio
Borgna, Bruno
Callieri, e soprattutto, per
quanto ci riguarda, Ferruccio Giacanelli. Questi guidò la chiusura laboriosa e
sofferta, che coinvolse l´opinione pubblica bolognese ed anche quella
nazionale, dell´Ospedale psichiatrico Roncati. E qui sto prendendo in causa l´ultima
opera di Cinzia Migani, che ho cercato a lungo e di cui ho conservato, per mia
fortuna, l´attiva collaborazione con quattro opere di cui è curatrice e/o
autrice e che rientrano nel catalogo di Negretto editore. Già l´intervista che la
rivista Oubliette Magazine ha fatto a Cinzia – e alla quale rimando a fine
intervista ‒ chiarisce molto bene
il valore di “Memorie di trasformazione. Storie da manicomio” che ricostruisce
le vicende dell´ex manicomio bolognese a partire dalla sua fondazione, fino
alla chiusura (1980). Il libro, a detta di tutti molto serio e approfondito,
soprattutto nella prima sezione presenta gli studi e le ricerche dell’autrice
coadiuvata dal citato professor
Ferruccio Giacanelli. Nei
mesi scorsi qualche gruppo ideologico-politico annunciava di voler mettere in
discussione la Legge 180 del 1978 (Legge Basaglia), ma io mi schiero, assieme a
Cinzia ed assieme a centinaia di Amministrazioni e Associazioni e a migliaia di
gruppi di volontariato e di intellettuali, per un rafforzamento delle iniziative
che hanno dato in passato e dovranno ancora dare forza e spessore alle strutture
alternative post-manicomiali.
A.M.: In Italia c’è una letterale invasione di poeti e di libri
di poesia ma c’è anche un’invasione di lettori di poesia? Come possiamo
interpretare questa “esigenza” dell’essere umano dello scrivere?
Silvano
Negretto: Quanto all´abbondanza di
poeti, voglio citare l´opinione di Angelo Lamberti, quando dice “Quello della poesia è un mondo frequentato da soggetti che
formano, loro malgrado, un circolo chiuso...” Anche se (umoristicamente quanto giustamente)
Gesualdo Bufalino dice che: “Tutti al
mondo sono poeti, persino i poeti.” La poesia è il luogo in cui i diversi livelli di esperienze
culturali, pensieri e idee, razionali e consapevoli, diventano un tutt’uno con
l’emozione e con l’aspirazione al Senso innato in ogni soggetto che sia aperto
al Vero. Detto questo, credo che ogni singolo poeta oggi non possa essere
facilmente collocabile in una determinata corrente poetica o letteraria: del
resto ognuno, giustamente, rivendica un proprio percorso e uno stile originale.
Di Martina Manara, che
spero continui a dedicarsi all´espressione poetica, ho ammirato (fu uno dei miei
primi Autori) la colta (e matura per la sua giovane età) espressione
autobiografica dei problemi (relazionali, emozionali, sentimentali) tipici di
una adolescente che si avvale di colto e coraggioso sforzo di autoanalisi.
Di Claudio Borghi stimo
ed evidenzio l´originalissima capacità di mettere in stretta relazione
linguaggi e discipline comunemente considerati inaccostabili (dalla fisica alla
filosofia alla poesia).
Di Nadia Alberici,
della quale seguo il percorso umano e letterario da alcuni anni, ho rilevato ed
incoraggiato l´equilibrata ricerca linguistica nell’esprimere emozioni intense quanto
credibili ed autentiche.
Di Angelo Lamberti (una
persona umanamente speciale, oltre che autore colto di teatro a partire dagli
anni ‘70, da alcuni anni anche poeta) parlano già abbastanza i suoi trascorsi
con Umberto Bellintani, Giampiero Neri, Mario Artiolli, Giorgio Bernardi Perini
e soprattutto con Giorgio Berberi Squarotti. Questi, nella prefazione alla
raccolta “Il pompiere salta cavallerescamente il kamikaze” chiarisce con splendido
acume critico la coerenza e lo stile del percorso letterario di Angelo.
Aggiungo che il numero dei
lettori di poesia può essere ampliato da iniziative di associazioni di poeti
noti o meno noti, critici o docenti di letteratura in collaborazione anche con
le scuole o con Amministrazioni municipali che abbiano a cuore la diffusione
della cultura. Voglio citare (a titolo solo esemplificativo) l´operato della Casa
della Poesia (Salerno), del Salotto Caracci (Milano) o del Gruppo dei Poeti di
Mantova che ha raggiunto traguardi notevoli nella divulgazione di qualità del
genere poetico, anche attraverso il Festival di Poesia Terra di Virgilio o la nuova
rivista “Versante Ripido” Fanzine online per la diffusione della Poesia.
A.M.: Come editore quali sono le caratteristiche
che ricerchi in un libro?
Silvano
Negretto: Prima di tutto desidero
conoscere l´Autore, la sua personalità, la sua cultura, il suo percorso di
studio e le sue idee: mi interessano sia le competenze sia la passione o le
motivazioni che lo spingono a proporre un’opera che pretenda di essere
originale e unica. A seconda delle collane che da alcuni anni caratterizzano il
mio catalogo, selettivo e perciò abbastanza snello, il testo può essere
definito “accademico” (termine che per me ha un’accezione positiva) oppure accessibile
a un pubblico più vasto, pur nel significato propriamente etnologico evidenziato
da Giancorrado Barozzi, membro dell´Accademia Virgiliana per i suoi meriti di
studioso della storia e della cultura popolare padana. In ogni caso, il testo
deve avere un valore scientifico, o comunque utile al progresso della ricerca
che ogni ambito o settore culturale deve esigere. In tal senso, sia le “Fiabe”
raccontate da Berta Bassi sia lo studio dei concetti di altruismo e
cooperazione definiti un secolo fa da uno studioso come Petr A. Kropotkin, costituiscono
temi che alimentano la nostra memoria storica e per questo consolidano la
nostra identità. Questa è tanto più autentica quanto più cerca e progressivamente
riesce a ritrovare le radici storiche della propria comunità o della cultura di
appartenenza.
A.M.: Da lettore valuti ci siano case editrici che negli ultimi
dieci anni siano state attive nella pubblicazione di libri di interesse sociale?
Silvano
Negretto: Dal 2008 in poi ho conosciuto
direttamente o indirettamente varie piccole o grandi case editrici, anche per
merito dei miei Direttori di Collana, in particolare Lidia Beduschi e Cinzia
Migani che mi hanno aperto una finestra, prima per me poco conosciuta, sul
grande e variegato mondo del volontariato Sociale, delle Amministrazioni della
Sanità ed Associazioni che spesso producono pubblicazioni di interesse sociale.
Tra i privati, è per me esemplare l´operato dell´editrice Eleuthera, nata nel
1986, che ‒ così dichiara nel sito ‒ “non si è mai considerata una casa editrice
«normale», né tanto meno ha considerato il libro un prodotto il cui scopo è
«incidere sul fatturato» (...) si è sempre considerata un progetto culturale
libertario la cui ragion d'essere è stata quella di dare un contesto originale
e coerente alle tante riflessioni che, in modo non univoco, si propongono di
cambiare la realtà a partire da una critica del principio d'autorità”. Ho conosciuto direttamente
molti originali piccoli editori, come Chersi Libri (Brescia) oltre ad editori
indipendenti che producono moltissimo per il forte attivismo dei titolari, come
Gilgamesh di Dario Bellini (di Asola). Hanno altresì una funzione positiva gli
editori che si dedicano alla storia e cultura locale, e per Mantova vedo in
questa fase molto attive le edizioni Tre Lune di Luciano Parenti, Il Cartiglio
Mantovano di Monica Bianchi, Nicola Sometti, Universitas Studiorum di Edorado
Scarpanti, il Rio (e mi scuso se ora dimentico qualcuno). Sul ruolo delle
piccole case editrici nel mercato librario globale, rimando a fine intervista a
due miei interventi pubblicati sulla Rivista “Socialnews” (cartacea e online),
che esce mensilmente con interessanti numeri monografici tematici. Il confine
tra piccola e media editoria è labile, ed anche le piccole case editrici sono
molto diversificate. Nel mio caso, gli obiettivi basilari sono la creazione di
una nicchia culturalmente originale e comunque riconoscibile, la selezione
oculata di qualità in coerenza con i concetti chiave che animano le nostre
Collane, e la compatibilità tra costi e benefici.
A.M.: Quali sono le novità editoriali del 2019? Puoi anticiparci
qualcosa?
Silvano
Negretto: A partire dal gennaio 2019, le
uniche pubblicazioni sicure saranno il testo collettivo “Spinoza e la storia” e
la nuova traduzione del romanzo “Utopia selvaggia” del brasiliano Darcy Ribeiro
(risale al 1982 ma noi lo riteniamo molto vivo e attuale). Della prima, che si
inserisce perfettamente nella collana “Il corpo della filosofia”, la curatrice
Cristina Zaltieri scrive: “Così fino a
tempi recenti ‒ e in parte ancor oggi ‒
la letteratura su Spinoza ha espunto dal suo pensiero qualsiasi possibilità di
pensare tempo, durata e storia in una guisa che, alla lettura attenta dei
testi, pare ora non rendere giustizia alla complessità della sua filosofia...”.
Della seconda, Giancorrado Barozzi nella sua bellissima introduzione, parla di
“romanzo utopico”: “Terzo dei quattro
romanzi pubblicati in vita da Darcy Ribeiro, un poliedrico autore (per un 30%
antropologo evoluzionista, per un altro 30% politico riformatore, per un 20%
intellettuale cosmopolita e per il restante 20% boccaccesco affabulatore),
Utopia selvagem fonde assieme, come in una tropicale sarabanda di Carnevale,
elementi tra loro eterogenei, in apparenza inconciliabili...” – Per me, si
tratta di un romanzo fantasioso, irridente, ed umoristicamente surreale. In
questa fase in cui pubblicare diventa un’impresa delicata e problematica,
confido anche nella citata Cinzia Migani, in Fabrizio Bertolino (docente di
Pedagogia presso l’Università di Aosta) e in Alberto Scandola (docente di
Storia e Critica del cinema all’Università di Verona): potrebbero – come
prevedo ‒ suggerirmi progetti o proposte interessanti
e di qualità. Aggiungo che tra i nostri programmi rientra il progetto di un
potenziamento della nostra offerta in formato digitale. Ricordo anche che il
kit Odori Suoni Colori (libro di 22 schede cartonate e profumate con simboli
tattili, un alfabeto plurisensoriale dei colori, che è accompagnato da uno
speciale sito internet una proposta didattica rivolta ad Istituti, Cooperative,
Associazioni, Scuole e singoli privati che hanno a cuore e praticano l´inclusione
dei disabili visivi e sensoriali) è ancora in vendita al prezzo di 16 euro. Il
kit, ideato da Lidia Beduschi e realizzato con sito accessibile da Mario Varini
con suoni di Isabella Tondi e testi letterariamente stimolanti della stessa
Autrice, è un “ausilio” veramente originale: si fonda sulle ultime ricerche
scientifiche di scuola americana e si avvale dei risultati credibili e sempre
interessanti di molteplici sperimentazioni.
In chiusura colgo l´occasione per
augurare Buon Natale e Buon Anno nuovo ai lettori e agli amici che mi seguono
sui social o che rispondono positivamente alle mie proposte nelle newsletter o
sui social.
A.M.: Salutaci con una citazione…
Silvano
Negretto: Invece di riferirmi a grandi
classici, stavolta voglio citare ancora uno dei miei Autori, che prende
amichevolmente in giro il sottoscritto, con parole che comunque approvo (amo
definirmi come “privato no profit”) e che possiamo ritenere conclusive di questa
intervista:
“Consiglio
a trecentosessanta gradi la Casa Editrice Negretto, precisando però, (onde
evitare malintesi), che il titolare (Silvano
Negretto) non ha mai pubblicato (non ne sarebbe capace)
da Imprenditore sensibile alle esigenze di un successo economico, ma soprattutto (sarebbe
forse meglio dire unicamente) da Editore sensibile alle ragioni intellettuali
ed ideologiche che può rintracciare e cogliere tra le parole scritte.” ‒ Angelo Lamberti
A.M.: Silvano ti ringrazio
per questa proficua chiacchierata, mi unisco a te nell’augurare Buon Natale e
ti saluto con la certezza che continueremo il lungo dialogo che da più di un
anno ci unisce. Chiudo questa puntata con le parole di un autore della
Negretto, Claudio Borghi, tratte da “L’anima sinfonica”: “[…] L’essere è un eterno pulsare tra movimento e quiete, principio e
fine, nascita e morte./ Il centro emana luce nell’essere./ L’uomo se ne
stupisce, illudendosi di trovare il senso nell’io./ L’io è alienato in una
dimensione spaziale, abita il cerchio, è consapevole dell’una totalità del
cosmo, coglie la fonte dell’armonia – in un volo smarrito.// La mente è
ancorata alle immagini, alla materia, al mondo, nella visione immediata della
coscienza./ Il mondo è un presente crearsi che si rinnova./ La vita è lo
sviluppo della creazione, la sinfonia che risolve un’azione incompiuta.// […]”.
Written by Alessia Mocci
Info
Sito Negretto Editore
https://www.negrettoeditore.it/
Facebook Negretto Editore
https://www.facebook.com/negrettoeditoremantova/
Intervista Cinzia Migani – Memorie di Trasformazione
http://oubliettemagazine.com/2018/10/16/intervista-di-alessia-mocci-a-cinzia-migani-autrice-del-saggio-memorie-di-trasformazione-storie-da-manicomio/
Fiabe Berta Bassi
https://www.ibs.it/fiabe-da-leggere-da-ascoltare-libro-berta-bassi/e/9788895967202
Intervista Giancorrado Barozzi
http://oubliettemagazine.com/2018/04/16/intervista-di-alessia-mocci-a-giancorrado-barozzi-vi-presentiamo-altruismo-e-cooperazione-in-petr-a-kropotkin/
Sito Odori Suoni Colori
http://www.odorisuonicolori.it/
Social News ‒
Tra qualità e difficoltà finanziarie
http://www.socialnews.it/blog/2010/02/01/tra-qualita-e-difficolta-finanziarie/
Social News ‒
Terzo settore ed editoria di qualità
http://www.socialnews.it/blog/2013/01/28/terzo-settore-ed-editoria-di-qualita-quando-il-rapporto-funziona/
Fonte
http://oubliettemagazine.com/2018/12/21/intervista-di-alessia-mocci-a-silvano-negretto-quando-la-filosofia-incontra-leditoria-di-qualita/
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