Si tratta di un antichissimo dolce preparato e tramandato di generazione in generazione, ha tuttavia smarrito nel corso dei secoli, persino a gli occhi degli stessi cilentani, il suo importante significato simbolico.
Si celebrava cosi, in quella occasione, il ritorno alla luce, del sopravvento del giorno sulla notte, fissando in un punto preciso dell’anno, ovvero, l’attuale mezzanotte della vigilia di Natale, la chiusura e la riapertura di un nuovo tempo ciclico, da cui tutto, riprendeva un nuovo inizio.
- 1 lt di acqua
- 1 kg di farina 00 (non usare altro tipo di farina)
- la buccia di 1/2 arancia e la buccia di 1 mandarino
- la buccia di un limone
- 2 cucchiai di zucchero
- un pizzico di sale
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 1/2 bicchiere di olio di oliva
- abbondante olio extravergine per friggere
- dei rametti di rosmarino
- miele d’api q.b.
Eliminate a questo punto dall’acqua le bucce ed i rametti e, in un sol colpo, aggiungere la farina rigorosamente “00” già setacciata in precedenza, lasciando continuare la cottura, rimestando con energia, servendosi di una buona paletta di legno finché la pasta degli Scauratielli non si separa del tutto dalle pareti della pentola.
A questo punto adagiate il composto così ottenuto su di un piano di marmo o di legno già oliato e continuate pure a lavorarlo, magari aiutandovi con un mattarello.
Lasciate raffreddare l’impasto mentre lo lavorate ancora, quindi ritagliate dei piccoli pezzi a cui darete la tipica forma Alfa e Omega.
Friggete gli scauratielli in abbondante olio extravergine, una volta lasciati raffreddare, disponeteli su di un piatto da portata e condite con miele, buccia di limone, “confetti colorati” e rametti di rosmarino.
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