NATALE CON I TUOI? ANCHE NO, GRAZIE.
Foodiestrip, l'app per la ristorazione che dichiara guerra alle fake review,
ha lanciato una ricerca fra i foodies presenti sulla piattaforma per sondare i loro programmi circa i "bagordi" sotto l'albero
Natale è sempre più vicino e, considerando che ormai le vetrine e le strade abbondano già di luminarie e strenne, gli italiani stanno programmando come trascorrere la festa più attesa dell'anno. Una festa "impegnativa", soprattutto a tavola. E quindi Foodiestrip, l'app dedicata al mondo del mangiare e bere fuori casa ha lanciato un sondaggio tra gli oltre 7.000 Foodies presenti sulla piattaforma (di età compresa tra i 20 e i 45 anni, per il 60% donne e per il 40% uomini), per capire come si stanno preparando alla maratona gastronomica.
Pranzone e cenone a casa? Non se ne parla!
Le tovaglie rosse, i centritavola con agrifogli e bacche, il servizio di piatti delle grandi occasioni… Per quest'anno rimarranno nell'armadio. Il 60% degli intervistati ha dichiarato infatti che per il pranzo di Natale si andrà fuori. Opzione desiderabile dal 55% degli uomini ma che sale al 65% delle preferenze femminili. Nonostante l'esplosione della passione per la cucina che fa sentire tutti un po' chef, gli italiani sembrano vivere l'appuntamento gastronomico natalizio come una vera tortura. Ore passate ai fornelli, menu prestabiliti e tantissima fatica. Non solo: anche in epoca di portafogli esangui, la scelta di mangiare fuori a Natale sembra essere vantaggiosa per le economie domestiche. La tradizione prevede infatti menu che non sono propriamente "low-cost". Pertanto, se comunque bisogna dar fondo alle tasche tanto vale farlo con una occasione che sia davvero festa per tutti. E, a dispetto di quanto prevedibile, l'Italia su questo punto è abbastanza unita: non vi sono infatti differenze di rilievo tra nord e sud.
Natale in famiglia? Non è obbligatorio.
Per il 60% degli intervistati il Natale è ancora un momento importante di ricongiungimento con gli affetti famigliari. Soprattutto se nel selfie davanti al caminetto ci sono i nonni o, più in generale, persone anziane. E, in barba allo stereotipo dell'angelo del focolare, questo sentimento è vissuto più dagli uomini, un po' eterni mammoni (56%), che dalle donne (44%). Le nostre Foodies, forse perché la famiglia la vivono con "maggiore intensità" tutto l'anno, sembrano non voler aspettare Pasqua per un momento di evasione. Il 40% di chi non pensa di passare il Natale in famiglia ha già prenotato un viaggio o qualche giorno "fuori porta", il 25% sceglierà gli amici, il 20% deciderà all'ultimo minuto e il 15% degli intervistati ha deciso addirittura di "cancellare" la ricorrenza. Sarà un'ottima occasione per passare una giornata tranquilla in compagnia di un libro o della propria serie TV favorita.
A Natale siamo tutti più buoni (ma terribilmente noiosi)
La scelta di rompere le tradizioni a favore del Natale con chi vuoi e fuori casa nasce anche da una serie di aspetti che offuscano - e non poco – il bagliore delle lucine e la magia delle canzoncine a tema. Al primo posto c'è la retorica dell'occasione, citato come vettore di "fastidio" dal 42% dei Foodies: a Natale ci si ritrova tutti, ma a recitare lo stesso copione di affetti obbligati, parole gentili e buoni sentimenti. Passiamo in zona regali. Basta il pensiero? Per il 27% no. Il regalo conta eccome. E dato che non se ne può più di maglioni con le renne, improbabili trousse di sali da bagno o, peggio, di ricicli dai Natali precedenti, i Foodies potrebbero anche rinunciare al dono sotto l'albero. Il regalo è il pranzo al ristorante. Ognuno si coccola con un pasto "come si deve" e a tutti si dona pura allegria senza troppi orpelli. Poi naturalmente se arriva uno smartphone top di gamma o un intramontabile brillocco non vengono chiaramente né buttati e tantomeno riciclati. A terzo posto dei "fastidi natalizi" con il 24% delle preferenze c'è il dopo pranzo. Ore e ore di chiacchiere iperglicemiche con sottofondo televisivo che, puntualmente ogni anno, propone l'ennesima replica di "Ghost" o "Tutti insieme appassionatamente". Al ristorante, finito il pranzo si torna a casa per una pennica o, al massimo ci si concede un film un po' meno "vintage" al cinema. Per il 4% l'aspetto invece più fastidioso del Natale sono "i babbi natale penzolanti dai balconi". E per il momento si può star sereni: non si sono ancora visti e le mode passano.
Gli italiani mandano in pensione il Natale? No, semplicemente lo vogliono diverso.
Anticonvenzionali e iconoclasti? No, gli italiani intervistati non rinnegano il Natale. Per questo la ricerca ha voluto esplorare cosa si vuole salvare di questa ricorrenza. E la risposta per il 60% è stata chiara. All'albero e/o al presepe non si rinuncia. Scalda l'atmosfera e comunque il bambino che c'è in ognuno ha bisogno di coccole. Per il 22% è invece fondamentale l'accoppiata panettone-spumante. Anche se si mangia fuori il 25 dicembre, ci sono colazioni, merende e spuntini. E comunque per le bollicine e un dolce (possibilmente di pasticceria) c'è sempre posto. Il 10% degli intervistati sceglie la neve. Che in effetti è iconicamente natalizia ma poco prevedibile. Solo l'8% dimostra un'avversione senza possibilità di redenzione e alla domanda risponde lapidario "il fatto che passa alla svelta". Infine che Natale è senza musica? Anche su questo aspetto gli italiani si sono dimostrati un po' più sensibili. E quindi ecco la "top five" delle canzoni che "fanno Natale". Al quinto posto troviamo "O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai" del Lorenzo nazionale. Al quarto posto troviamo il classicone "Last Christmas" degli Wham, mentre sulla fascia alta troviamo la "babbonatalata" Mariah Carey con "All I want for Christmas is you" e "Natale allo zenzero" di Elio e le Storie Tese. Domina la classifica "Your song" di Elton John. Che non è una canzone di Natale ma è la colonna sonora dello spot che, sulla rete, in queste settimane sta commuovendo il mondo intero.
La ricerca è stata effettuata nel mese di ottobre tramite questionari inviati via e-mail ai foodies attivi su Foodiestrip. I risultati, non provenendo da un campione composto con criteri statistici hanno un valore puramente indicativo.
Chi è Foodiestrip
Attiva in tutto il mondo, oggi Foodiestrip conta 640.000 locali censiti per 7230 attività certificate da oltre 7.000 foodies attivi settimanalmente. Sono 27.000, invece, le installazioni dell'app. "L'obiettivo – ha dichiarato Fabrizio Doremi, founder e CEO di Foodiestrip – non è solo quello di eliminare le fake review o di avere soltanto recensioni positive, ma di ristabilire un dialogo fertile tra ristoratori o esercenti e i clienti. E in ogni caso siamo solo all'inizio. Foodiestrip è stata infatti progettata come piattaforma "aperta" che crescerà insieme ai suoi utenti per essere sempre più funzionale alle loro esigenze." Foodiestrip è scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play.
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