Il libro Destinata alla corona del regno di Gerusalemme a causa della malattia del fratello Baldovino IV, Sibilla regnò solo dal 1186 al 1190 in uno dei momenti di maggio crisi del regno crociato - la controffensiva guidata da Saladino - ma in questi pochi anni ebbe modo di assistere a guerre, intrighi, crisi istituzionali, lotte di fazione come raramente accadde ad altri sovrani medievali. In una società guerriera, basata sul potere maschile, questa donna appare nelle cronache e nelle lettere coeve come una figura pressoché unica. Intraprendente e coraggiosa, capace di grande autorità, ai baroni locali seppe imporre quale re Guido di Lusignano, un marito che amava, anteponendo i propri sentimenti alla ragion di stato. Refrattaria a calarsi in un ruolo di secondo piano, fu un'abile diplomatica e condusse un'intensa attività politica sia con le corti d'Europa sia con le potenze islamiche, trattando con Saladino la liberazione del consorte. La determinazione e il coraggio con cui affrontò la guerra, avendo come ultima reggia una tenda nel campo d'assedio di Acri, fanno di Sibilla uno dei personaggi femminili più interessanti del Medioevo.
Giuseppe Ligato, studioso di storia delle crociate, del regno latino di Gerusalemme e degli ordini cavallereschi, è membro della Società Storica Lombarda e della Society for the Study of the Crusades and the Latin East. Ha contribuito all'allestimento della mostra sulla Terrasanta (Palazzo Reale, Milano 2000) e collabora con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Fra le sue pubblicazioni più recenti: La croce in catene. Prigionieri e ostaggi cristiani nelle guerre di Saladino (1169 - 1193), CISAM, Spoleto 2005.
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