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giovedì 14 dicembre 2006

DORNBRACHT E L'IMPEGNO CULTURALE

14/12/2006

Performance 02:
“Wood on Wood” con il percussionista Dave Nuss

Dicembre 2006.

Dornbracht Culture Projects presenta Performance 2 “Wood on Wood”.
Il percussionista Dave Nuss sperimenta l’estasi. Con finale aperto.


Il percorso culturale che Dornbracht, produttore di rubinetteria e interiors per un mercato internazionale di fascia alta, ha intrapreso da oltre 10 anni, continua a stupire per la coerenza intellettuale con cui realizza i propri eventi e coinvolge artisti internazionali. Attraverso i Dornbracht Culture Projects, l’impresa sottolinea questo suo impegno, che annovera, tra gli altri, la serie Statements e attualmente la serie Performances.

Le Performances rappresentano una transizione nell’impegno culturale di Dornbracht. A differenza della serie espositiva Statements (vedere www.cultureprojects.com), che era ideata e realizzata una volta all’anno con artisti di fama internazionale, la serie Performance è dinamica e temporanea che travalica limiti e generi. Il carattere situazionale e compiuto collega l’arte alla vita.

Dopo Performance 1, il progetto “Dendron” del coreografo Marc Jarecke presentato in occasione del Salone del Mobile di Milano nel 2005, Performance 2 ha avuto luogo a margine dell’Art Forum di Berlino, presso il Postfuhramt nel quartiere di Berlin Mitte. Protagonista, il percussionista newyorkese Dave Nuss che ha sperimentato i propri limiti fisici.

Dave Nuss è nato nel 1971 a Corpus Christi, Texas ed è cresciuto in un campo di cristiani evangelici. Da allora cerca di scacciare i fantasmi della giovinezza con le percussioni. A metà degli anni Ottanta inizia a suonare nella trash metal band Angkor Wat.
Nel 1992 si trasferisce a New York dove entra a far parte della No-Neck Blues Band (NNCK). Il gruppo di otto musicisti risiede in uno spazio per prove, performance e arte denominato “The Haunt”, ad Harlem. La band ha già pubblicato diversi album con una propria etichetta. Dave Nuss descrive la musica come improvvisata, sperimentale, ritualistica e profonda. Proprio come il modo in cui essa viene interpretata. La sua musica è immediata ed è anche la chiara espressione dell’anima collettiva della NNCK.

Oltre al progetto NNCK, Nuss suona anche in diverse metal band. Attualmente organizza, in collaborazione con l’organizzazione non profit ArtSpirit, gruppi di tamburi per i senzatetto.

A Berlino Dave Nuss si è esibito da solo per la prima e ha provato a suonare fino allo sfinimento totale, circondato dal pubblico e da una telecamera che gli ruotava intorno continuamente.

La registrazione della performance come pure ulteriori informazioni sui Dornbracht Culture Projects sono disponibili sul sito www.cultureprojects.com.



L’impegno culturale come obiettivo aziendale:
Dornbracht Culture Projects.

Dicembre 2006.


Dal 1997 Dornbracht, produttore di rubinetteria e accessori di design per il mercato internazionale di fascia alta, ha scelto la cultura per comunicare la propria identità.

Con i suoi progetti ad ampio respiro, l’azienda mira a sviluppare identità e rilevanza culturali proprie. Valori propri dell’azienda quali “sensibilità intellettuale” e “coerenza” danno impulso al confronto con posizioni artistiche contemporanee e con i progetti che l’azienda promuove. Lo scopo è stimolare e intrattenere un dibattito permanente. L’impegno culturale di Dornbracht si sviluppa in tre ambiti: Statements/Performance, Dornbracht Installation Projects® e Dornbracht Sponsorships.

Statements – una serie di mostre

Con Statements, dal 1997 Dornbracht coinvolge artisti, fotografi, musicisti, autori e designer di fama internazionale che invita ad esprimersi liberamente, ciascuno nella propria disciplina, sui temi dell’acqua, della pulizia e dei rituali. In tutti i progetti Statements, l’ideazione e gli orientamenti di contenuto sono stati formulati da Dornbracht in collaborazione con Meiré und Meiré. Le edizioni limitate di Statements raccolgono composite interpretazioni dei rituali e della cultura del bagno e sono offerte al mondo della cultura come forum internazionale. La serie Statements è iniziata nel 1997 con i fotografi Nick Knight (Londra), Juergen Teller (Londra), Daniel Josefsohn (Amburgo) , con l’object artist Hadrian Pigott (Londra) e lo scrittore Uwe Kopf (Amburgo).

Agli inizi del 1998 esce “Statements II – Bathcouture” con le opere di Inez van Lamsweerde (New York), Pierre et Gilles (Parigi), Micha Klein (Amsterdam), Danielle Kwaaitaal (Amsterdam) e della scrittrice Sybille Berg (Zurigo) che documentano per Dornbracht l’ecletticità della fotografia, dell’arte e della letteratura moderne e, con esse, i diversi aspetti della cultura del bagno.

La terza edizione “Statements 003 : 99 - The Video Issue” comprende opere video di Douglas Gordon (Glasgow), Rosemarie Trockel (Colonia) e Lothar Hempel (Colonia) nonché un contributo letterario di Benjamin von Stuckrad-Barre. Le opere sono presentate a Passagen 99, in concomitanza con la Fiera Internazionale del Mobile di Colonia.

Statements IV rappresenta un incontro interdisciplinare tra musica elettronica e computer animation art. La musica di To rococo rot (Berlino), Opiate (Copenhagen) e Mouse on Mars (Colonia/Düsseldorf) si contrappone alle immagini e alle animazioni dell’artista svizzero Yves Netzhammer (Zurigo). Nel maggio 2000, la mostra di Statements IV è inaugurata da To rococo rot (Berlino) e Opiate con un live act presso il Kunst-Werke di Berlino.

Statements V è presentata in occasione del fashion show “Men´s Collections Spring/Summer 2001” presso il concept store parigino Colette e presso la GalerieXXX. Nell’ambito della mostra, Veronique Branquinho, Jeremy Scott, Raf Simons e Bernhard Willhelm illustrano la propria visione della cultura del bagno. Con le loro opere, i quattro giovani designer rappresentano la fashion avantgarde internazionale. Come per le precedenti edizioni degli Statements, gli artisti hanno creato le proprie opere espressamente per il progetto artistico di Dornbracht. A complemento, è uscita la fashion edition di Statements V.

Statements (six) è sviluppato attorno ai concetti di “riflessione” e “ricordo”. Per questo progetto, Dornbracht è riuscita a coinvolgere Rita Ackermann e Nicola Tyson, due pittrici contemporanee, e Mark Borthwick, uno dei più interessanti fotografi di moda d’avanguardia degli ultimi anni. Le loro interpretazioni del bagno come spazio per allestimenti culturali non potevano essere più eterogenee. Statements (six) è documentato in tre libri d’arte, con saggi di Bernadette van-Huy, promotrice del collettivo di artisti Bernadette Corporation. La première di Statements (six) ha avuto luogo nell’ambito della International Furniture Fair ICFF di New York, nei locali della vecchia Boutique Yves Saint Laurent, a Soho. In Germania la mostra è stata presentata per la prima volta all’ART di Colonia, nel 2002.

Statements 7 rappresenta essenzialmente il climax dei progetti Statements. Le sculture sono state presentate a Venezia in occasione della 50ª Biennale dell’Arte. Statements 7 è dedicato alla fisicità dell’arte e comprende opere scultoree dei tre artisti Steven Gontarski, Marc Quinn e Thomas Rentmeister. Un’orchidea di 12,5 metri di altezza – progettata da Marc Quinn – è stata installata sul Canal Grande, sulla terrazza di Palazzo Venier dei Leoni, sede della Collezione Peggy Guggenheim. L’opera Santo* di Thomas Rentmeister è costituita da 145 frigoriferi, posizionati a formare una singolare architettura e spalmati di crema Penaten. Steven Gontarski ha realizzato una figura lucidissima in poliestere, posta su un basamento alto sei metri, coperto di graffiti.

La serie Performances

Dal 2005 Dornbracht prosegue nel proprio impegno culturale con un nuovo programma: Performances. La prima Performance è stata presentata a Milano come evento Fuorisalone e ha segnato il passaggio dall’arte figurativa all’arte rappresentativa. A differenza di Statements, in cui ogni anno era allestita un’esposizione, il concept di Perfomance tende a un momento dinamico, diretto, presente. Questo nuovo programma mette in primo piano il carattere temporaneo e situazionale, l’esperienza singolare. Performance 1 “Dendron”, una performance di danza della durata di un’ora, è stata rappresentata per la prima volta nell’aprile 2005, e oggi è visualizzabile sulla home page www.cultureprojects.com. Autore delle coreografie di “Dendron” è Mark Jarecke, allievo del leggendario Merce Cunningham. Con questa rappresentazione, Jarecke ha completato una trilogia di lavori coreografici, il cui contenuto costituisce il legame dinamico tra ambiente architettonico ed emotivo.

Performance 2, presentata nel settembre 2006 nel vecchio Postfuhramt di Berlino, scandaglia i limiti fisici del corpo. Con la sua performance alla batteria, l’artista newyorkese Dave Nuss sperimenta l’estasi. A Berlino, per la prima volta da solista, ha suonato fino allo sfinimento fisico e mentale, circondato dal pubblico e da una telecamera che gli ruotava intorno continuamente.

Le Dornbracht Sponsorships

Con le Dornbracht Sponsorships l’azienda sottolinea il proprio impegno culturale rivolgendosi a un pubblico più ampio. Per impegno finanziario e coinvolgimento in prima persona, Dornbracht si colloca tra le fila degli sponsor internazionali. Presso il Guggenheim Museum Soho, New York, Dornbracht ha sponsorizzato la mostra del media artist italiano Fabrizio Plessi. Il sostegno alla partecipazione tedesca in occasione della 48° e 49° Biennale di Arte Contemporanea di Venezia costituiscono ulteriori pietre miliari nell’impegno culturale dell’azienda. Dornbracht è stato main sponsor del Deutsche Pavillon, con allestimenti nel 1999 di Rosemarie Trockel e nel 2001 di Gregor Schneider. Nel 2001, Dornbracht presenta in veste di sponsor principale il ciclo espositivo “Zwischen den Künsten”, un omaggio all’influente artista, architetto e designer Alessandro Mendini. La mostra è stata allestita presso note location a Vicenza, Barcellona, a Münster e Lipsia. Nel 2002, con “Inside the White Cube – in association with Dornbracht”, è stato avviato un progetto artistico a Londra. Insieme alla famosa galleria londinese White Cube, Dornbracht ha presentato un programma di grande levatura, diverso di mese in mese, curato da Louise Neri. La serie di mostre era intitolata “Antipodes” in cui sono stati esposti, tra l’altro, lavori di Katharina Grosse, Andreas Gursky, David Hammons, Daido Moriyama e Daniel Roth. Il catalogo “Antipodes. Inside the White Cube” documenta l’intera serie espositiva. Nel 2004, con “Muerte sin fin”, Dornbracht ha promosso la prima personale dell’artista messicana Teresa Margolles, presso il Museo di Arte Moderna di Francoforte.
Nel 2006 Dornbracht sostiene “Into me / Out of Me”, una mostra in cui il curatore Klaus Biesenbach va alla ricerca delle origini, attraverso l’arte della performance a partire dagli anni Sessanta. In questo periodo molti artisti iniziano ad utilizzare maggiormente il proprio corpo come soggetto e oggetto della propria espressione artistica, spesso in modo radicale, raggiungendo limiti fisici e di buon gusto. Dopo New York, la mostra è trasferita al KW, Institute for Contemporary Art di Berlino e nel 2007 arriverà a Roma.

I Dornbracht Installation Projects®

Con la serie di esposizioni Dornbracht Installation Projects®, l’impegno culturale di Dornbracht non conosce soluzione di continuità. In collaborazione con la Kölnische Kunstverein, l’azienda organizza ogni anno un’esposizione in cui gli artisti sono invitati a realizzare un’installazione riferita allo spazio in cui è inserita. La collaborazione con la Kölnische Kunstverein mira a presentare posizioni artistiche contemporanee nel settore dell’installazione. Il primo Dornbracht Installation Project® è stato realizzato nel 2000 da Michel Majerus. La sua esposizione, espressamente concepita per una sala di 500 mq, era intitolata “If we are dead, so it is” ed era costituita da una rampa da skater che occupava l’intero spazio disponibile in lunghezza e larghezza e in questo caso non era usata per imprese sportive ma per reggere dei quadri.

Per il secondo Dornbracht Installation Project® (2001) l’artista americana Anna Gaskell ha condotto il visitatore attraverso la sala espositiva con le sue video installazioni “Remarkable Places”. Con il passaggio (2002) di Udo Kittelmann, direttore del Kölnisches Kunstverein al Museum für Moderne Kunst, MMK, di Francoforte, i Dornbracht Installation Projects® continuano in questa sede. La mostra introduttiva è stata realizzata da Martin Boyce con “For 1959 Capital Avenue”. Per l’evento, Dornbracht pubblicò un catalogo con fotografie di Boris Becker. Nel 2004, fu presentata l’installazione temporanea “Home Depot” dell’artista austriaco Rudolf Stingel (*1956). “Frankfurter Salon” è il titolo della sesta edizione di Dornbracht Installation Projects®. Con questa mostra, Anton Henning (*1964 a Berlino) ha trasformato in elegante salone l’ampia sala del MMK, un tempo sala di lettura. Il “Frankfurter Salon” resta aperto come installazione permanente presso il MMK. Nel 2006, con “40 Jahre Chinese Rock ´n´ Roll” di Thomas Bayrle è stato realizzato il settimo Dornbracht Installation Project®.

Iserlohn – the Dornbracht Culture Projects Magazine

“Iserlohn – the Dornbracht Culture Projects” documenta a 360° l’impegno che l’azienda profonde nell’arte, nella musica, nella fotografia, nella moda, nel design e nell’architettura, e rassegna esposizioni, contributi letterari, progetti degli artisti e delle istituzioni coinvolti. Scrittori, curatori e critici d’arte di fama internazionale valutano e interpretano le opere e le visioni dei diversi artisti dei Dornbracht Culture Projects. La seconda edizione è stata presentata nel giugno 2006, in occasione dell’apertura della mostra “Into Me / Out of Me” presso il P.S.1/ New York.
Con il titolo “Iserlohn”, originariamente “Eisenwald”, si fa riferimento alla “culla” dell’azienda. Il titolo si rifà all’origine, al futuro e all’identità culturale dell’azienda.

Ulteriori informazioni su Statements e sugli Statements Projects sono disponibili all’indirizzo www.cultureprojects.com, dove è anche possibile scaricare “Iserlohn – the Dornbracht Culture Projects” e le documentazioni sui singoli progetti.

Informazioni per la Stampa a cura di:SILVIA RIZZI COMUNICAZIONE
Referente Ufficio Stampa SILVIA RIZZI Tel.: 02/95330512 info@silviarizzicomunicazione.com

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