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sabato 30 dicembre 2006

"Eragon", strenna natalizia fantasy per famiglie a caccia d'avventura

Nelle sale la pellicola tratta dal bestseller di Christopher Paolini. E, per un pubblico più adulto, "The Prestige" e "Tutti gli uomini del re"


Un drago (frutto della magia degli effetti speciali), un giovane cavaliere,
una bella guerriera. Per catturare i fan di "Harry Potter" e gli orfani di "Narnia"...
di CLAUDIA MORGOGLIONE


 Una bella storia fantasy, adatta a tutta la famiglia, è una proposta natalizia da manuale. Capace com'è di attrarre adulti e bambini, nonni e nipoti. E così - sull'onda del successo ottenuto lo scorso anno dalle Cronache di Narnia, ma anche strizzando l'occhio ai fan di Harry Potter e ai nostalgici di Jurassic Park - ecco arrivare sui nostri schermi Eragon. Avventura a base di sfide epiche ed effetti speciali, che riporta sul grande schermo, da protagonista, una classica figura mitologica: il drago.

Insomma, per chi cerca un mix tra divertimento e suggestioni letterarie (seppure di genere), la pellicola - diretta da Stefen Fangmeier, e distribuita da 20th Century Fox - si candida a essere una delle più tipiche strenne cinematografiche. In un anno in cui, va detto, la concorrenza è particolarmente agguerrita: oltre al tris di commedie all'italiana già nelle sale dalla scorsa settimana, sono appena usciti i più adulti The Prestige del regista-cult Christopher Nolan, storia di un'inimicizia tra maghi nella Londra di fine Ottocento; l'intrigo politico-giornalistico tangentaro di Tutti gli uomini del re, forte di un cast straordinario (Sean Penn, Jude Law, Anthony Hopkins, Kate Winslet); il danese Dopo il matrimonio, per un pubblico più d'essai. Completano le novità i topi cartoon di Giù per il tubo.

Ma per chi non resiste al fascino della fantasia, alla potenza del mito, la scelta obbligata è Eragon. Film tratto dal primo capitolo della trilogia letteraria fantasy di Christopher Paolini, che al suo apparire nelle librerie americane, tre anni fa, stracciò qualsiasi record: due milioni e mezzo di copie vendute nei soli States, pubblicazione in 38 paesi diversi. E se pensiamo che l'autore, oggi ventiduenne, all'epoca aveva solo 19 anni, capiamo che ci troviamo di fronte a un vero fenomeno editoriale.

Un successo che non poteva non attrarre Hollywood. E così Eragon da libro è diventato opera da grande schermo. Ecco la trama. Un tempo, i cavalieri di draghi avevano portato pace e prosperità, nella terra di Alagaesia; poi però il cattivo Galbatorix (John Malkovich) decide di appropriarsi di tutto il potere. Unica speranza rimasta, un uovo di zaffiro, da cui nasce un cucciolo di drago chiamato Saphira. E sarà il giovane Eragon (l'esordiente diciottenne Edward Spleepers, scelto dalla Fox dopo un casting con 180 mila aspiranti), insieme al suo mentore Brom (Jeremy Irons), a cercare di difenderlo, in tutti i modi possibili. Aiutato dalla guerriera Arya (Sienna Guillory).

Ma la vera protagonista della vicenda è Saphira: drago bellissimo, e dalle caratteristiche spiccatamente femminili. Tanto che a darle la voce, in originale, è l'attrice-premio Oscar Rachel Weisz. Per creare lei, così come tutte le scenografie di questo mondo mitologico, ci sono voluti i maghi degli effetti speciali di due diverse società: la Weta - già creatrice delle magie ipertecnologiche della saga Il Signore degli anelli - e il colosso Industrial Light & Magic (Guerre Stellari).

Il risultato è un animale alato che rappresenta, per i draghi, ciò che per i dinosauri sono state le mitiche creature di Jurassic Park. Solo che, visti gli avanzamenti nel settore della computer-grafica, qui l'effetto visivo è sicuramente più realistico, più accurato.

Ma c'è un'altra saga a cui, guardando Eragon, è impossibile non pensare: quella di Harry Potter. Non per la trama o per le situazioni, che sono del tutto diverse, ma per il tipico pubblico pre-adolescente che è capace di catturare (senza dispiacere affatto agli spettatori più adulti). Ma per carità, non nominate le avventure del maghetto ai protagonisti della pellicola: rispediscono qualsiasi paragone al mittente. Ad esempio Edward Speelers ha dichiarato:"Posso capire se si dice che il nostro film somiglia al Signore degli Anelli. Ma se si sostiene che è una copia di Harry Potter, non si sa di cosa sta parlando...". Al pubblico, come sempre, la sentenza.

Per ulteriori informazioni su queste e sulle altre uscite natalizie, consultate l'apposita sezione del nostro sito Trovacinema.


Origine: Repubblica

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