Il presidente del Consiglio ribadisce la posizione del governo sulla sorte dell'ex raìs
"Come ho ricordato anche oggi in Consiglio dei ministri - aggiunge Prodi - l'Italia è infatti contraria alla pena capitale, sempre e comunque. E' un principio generale che ho ribadito con fermezza anche davanti alle Nazioni Unite". Le parole pronunciate dal premier rappresentano la posizione dell'intera coalizione di maggioranza, ma a chiedere in particolare un pronunciamento forte del governo era stato, nel corso della riunione di palazzo Chigi, il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio.
Distinguo, nel giudizio sulla condanna dell'ex dittatore iracheno, si registrano invece all'interno della Casa delle libertà. Ai due estremi ci sono le posizioni del leghista Roberto Calderoli, favorevole a giustiziare il rais, e del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, nettamente contrario.
"Chi ha cancellato i popoli e ha tolto la vita a tanti - afferma Calderoli - deve pagare con la vita, perché quella è la pena prevista dalla legislazione del suo paese, così come previsto, del resto, in quasi tutti i paesi musulmani. Saddam Hussein deve morire non da martire ma da criminale internazionale quale è stato".
Opposto il parere di Cesa: "Anche la vita dei criminali è sacra. Grave errore giustiziare Saddam. I suoi crimini sono stati giudicati dagli uomini e saranno giudicati dalla storia. Un atto di clemenza, che trasformi in ergastolo la pena capitale sarebbe, a questo punto, una prova di forza del mondo libero e non di debolezza".
Più articolata la situazione all'interno di An. Se l'ex ministro Altero Matteoli sottolinea che "non si costruisce una nuova democrazia con le impiccagioni", il senatore Nino Strano si dice invece "soddisfatto" della condanna pronunciata contro Saddam.
Origine: Repubblica
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