La deflagrazione è avvenuta intorno alle 9. Lo scoppio ha mandato in frantumi molti vetri; i passeggeri sono stati condotti sulle piste.
Quanto alla chiamata per avvertire dell'autobomba, è arrivata intorno alle 8: l'uomo al telefono ha parlato di un furgone carico di esplosivo che sarebbe saltato in aria alle 9,30. I separatisti baschi dell'Eta spesso in passato hanno comunicato in anticipo proprio alla Dya i loro attacchi.
L'organizzazione aveva dichiarato il cessate il fuoco, la rinuncia a compiere azioni violente, lo scorso marzo, dopo quarant'anni di lotta armata - con un bilancio complessivo di oltre ottocento vittime. Il primo ministro spagnolo, José Luis Zapatero, aveva annunciato in giugno l'avvio di un processo di pace con l'Eta. In novembre, però, i militanti baschi avevano denunciato lo stallo delle trattative.
E oggi, dopo questo nuovo attentato, l'Associazione famiglie delle vittime del terrorismo (Avt) ha chiesto a Zapatero di sospendere il processo di pace; il presidente della Avt, Francisco Alcaraz, ha detto che è necessaria immediatamente "una forte risposta" del governo. Una richiesta che ha trovato subito una risposta: il ministro dell'Interno, Alfredo Perez Rubalcaba, ha detto che l'attentato di oggi a Madrid "interrompe la tregua".
Proprio ieri, il premier - tornato oggi dalle vacanze, dopo aver saputo dell'autobomba - aveva difeso la scelta del negoziato, sbilanciandosi sul sul esito positivo: la situazione "è migliore con un cessate il fuoco permanente rispetto a quando le bombe esplodevano, come un anno fa", aveva detto, "e migliorerà ancora l'anno prossimo". Purtroppo, i fatti lo hanno smentito.
Origine: Repubblica
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