Cerca nel blog

domenica 17 dicembre 2006

In quattrocentomila a Milano per il sommergibile Enrico Toti

In quattrocentomila a Milano per il sommergibile Enrico Toti

Presenze record al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica
Una nuova missione per avvicinare tutti alla cultura scientifica
In quattrocentomila a Milano per il sommergibile Enrico Toti


 In quattrocentomila a Milano per il sommergibile Enrico Toti MILANO - Per trent'anni ha avuto come compagni di avventure, nel buio degli abissi, sottomarini, incrociatori, fregate, cacciamine. Ora è diventato la stella del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" di Milano, con folle di curiosi visitatori che lo percorrono dentro e fuori, in lungo e in largo. Dal mistero alla luce propria, l'avventura dell'Enrico Toti continua.

Come tutte le storie di successo, questa è una vicenda tessuta dal coraggio delle persone. Un coraggio che ha i confini del sogno ma anche i sacrifici della quotidianità. Così l'identità del Toti racchiude ora non solo il coraggio dei marinai e le loro avventure, ma anche i sogni dell'ammiraglio Sergio Biraghi, la forza di osare da parte del Comune, del Museo di Milano e delle centinaia di persone che con il loro lavoro sono riusciti a far sì che un sottomarino attraversasse l'Italia.

Tutto iniziò con un'intervista al primo milanese Capo di Stato Maggiore della Marina, rimbalzata in prima pagina il giorno seguente: "L'ammiraglio Biraghi sogna di portare il Toti a Milano".
Una missione straordinaria, costellata da difficoltà tecniche, organizzative e finanziarie. Una missione capace quasi impossibile ma capace di far sognare. E quindi tanto forte da coinvolgere e convincere mezza Italia. Così il 13 agosto 2005 il Toti, sotto gli occhi increduli della gente, entrò a Milano.

Come può un sottomarino passare tra i palazzi di Milano? E, ancora prima, come può arrivare dalle acque salmastre della base di Augusta fino in Lombardia? Il primo passo spettò a Polifemo e Saturno, due rimorchiatori della Marina. A loro l'onore e l'onere di accompagnare nell'addio al mare una delle quattro sentinelle invisibili che dal '68 agli anni '90. Il viaggio iniziò il 5 aprile 2001. Di certo, nel suo viaggio, il Toti fu tutto fuorchè invisibile. Oltre cinquecentomila persone nei porti, lungo gli argini del Po e le strade per innalzare intorno al Toti bandiere tricolori e fiumi di applausi.

Un mese di navigazione prima per mare e poi nel Po, fino a raggiungere il porto fluviale di Cremona. Qui il Toti si arena. Quattro anni sono necessari per reperire le risorse economiche e le soluzioni migliori per percorrere gli ultimi 93 delicati chilometri. Dal 9 agosto 2005 riprende il coraggioso e difficile viaggio.
Momenti da spezzare il fiato, fino a poco dopo la mezzanotte del 13 agosto.

Nel buio, il frastuono di due motori diesel da 800 cavalli si attenua fino a scomparire e 240 ruote si bloccano. Migliaia di persone nel centro di Milano, sui marciapiedi, affacciate alle finestre. Tutti trattengono il fiato, gli occhi su un solo piccolo punto del convoglio lungo 64 metri: il sottomarino sta per entrare in collisione con un semaforo. Qualche abile manovra e poi il passaggio, a cinque centimetri dall'ostacolo. Il boato e gli applausi dei cittadini quasi coprono il rumore dei motori che hanno ricominciato a girare.

Da quella mattina il sottomarino vive a Milano, come ospite di lusso del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica. Trentasette anni dopo la sua ultima immersione, il Toti è di nuovo impegnato in un'ennesima, difficile missione, questa volta sotto la luce del sole: avvicinare alla scienza un pubblico più vasto della solita schiera di esperti.
Da quando ha aperto il portellone di poppa ai visitatori del Museo, l'8 dicembre dello scorso anno, il Toti ha attratto circa quattrocentomila visitatori. Di questi, quarantamila si sono immersi al suo interno. Anche questa volta, missione riuscita.


Origine: Repubblica

segnalato da Pietro Libero

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *