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sabato 24 novembre 2007

Elisir di lunga vita: stare in piedi

In piedi, ecco l'elisir di lunga vita. Stare seduti fa male alla salute.

Uno studio Usa dell'Università del Missouri spiega gli svantaggi di una vita sedentaria. 

Rinunciare alla poltrona e fare un po' di moto è più efficace dell'andare in palestra.


 In piedi, ecco l'elisir di lunga vita Stare seduti fa male alla salute ROMA - La parola d'ordine è: tutti in piedi. Non c'è bisogno di consumare le scarpe da ginnastica sul tapirulan, per vivere sani e a lungo basta stare seduti il meno possibile. Secondo uno studio americano condotto dall'Università del Missouri e pubblicato sulla rivista medico-scientifica Diabetes, stare in piedi aiuta a vivere meglio. Così facendo si prevengono i disturbi cardiovascolari e si rimanda il più possibile il rischio di infarto. E' stato infatti verificato che un controllore di treno rischia un colpo al cuore 2,5 volte in meno rispetto a un macchinista. Stare seduti per ore a spostare leve e guardare semafori sarà più comodo che camminare lungo il treno facendo multe, ma certamente meno sano.

E non solo: una mezza giornata di moto leggero mette in funzione gli enzimi che bruciano i grassi e consente di non rinunciare ai piaceri della gola. Secondo il dottor Marc Hamilton, il docente a capo del gruppo di ricercatori che ha condotto lo studio, sfrenarsi in palestra è meno efficace che stare in piedi. "Ci sono tantissime attività che possono essere svolte senza sedersi - spiega - la più comune, ad esempio, è scrivere al computer".

Difficile immaginare un impiegato d'ufficio curvo sul pc come un dee-jay sulla consolle di una discoteca, un po' come è difficile pensare a una mamma che, mentre il figlio gioca nel parco, lo guarda e chiacchiera con le amiche rinunciando alla comodità di una panchina. "Eppure - continua Hamilton - se tutti ci abituassimo a svolgere in piedi attività come queste, vivremmo molto più a lungo".

I dati parlano chiaro: a fronte di una spesa di circa 300 calorie al giorno per chi sta seduto, chi compie un lavoro manuale ne brucia 2300 in più. Moltiplicate il tutto per sette, quanti sono i giorni della settimana, e otterrete l'equivalente dei risultati di una buona dieta dimagrante.

Gli effetti della sedentarietà sono stati verificati concretamente per diverse patologie. Un esempio che interessa molti italiani, ad esempio, è quello della trombosi venale profonda, disturbo che colpiva in massa i piloti durante la seconda guerra mondiale. Secondo Hamilton la trombosi può essere combattuta con piccoli periodi di moto.


Origine: Repubblica

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