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venerdì 21 marzo 2008

Pop Barocco, Beatrice Feo e il nuovo movimento italiano d'arte contemporanea

Il Pop Barocco, Beatrice Feo e il nuovo movimento italiano d'arte contemporanea


Sud, terra di grande creatività e rimandi storici, eppure leggendo i libri di testo in uso nelle scuole superiori d'arte non vi é cenno alle molteplici evidenze che nel corso della storia dal meridione hanno spinto il resto della penisola e l'Europa averso nuovi scenari e tendenze artistiche.

Il più importante é sicuramente il Barocco che attraverso una nuova lettura dei canoni classici impone una linea architettonica e uno stile inconfondibile che si può riassumere con l'esigenza di riaffermare il primato dell'uomo come costruttore di un bello superiore che esaltasse il divino ma che fosse maggiormente comprensibile per il popolo.

Ornamenti che dalla natura assurgono ad elementi fondanti di tutta la decorazione e dell'impianto architettonico barocco e l'accostamento sempre maggiore a materiali di commistione come marmi e stucchi che sapessero interpretare le terre di provenienza e rappresentare l'inarrivabile concetto di Dio.

Terre di forti impatti ambientali che dalla Sicilia alla Campania offrono un percorso senza soluzione di continuità e che si pongono in contrapposizione al costume architettonico centralistico della chiesa romana e delle soluzioni europee che videro solo a Vienna una adesione convinta agli stilemi meridionali barocchi e che nell'esltazione devozionale delle guglie accattivava la piazza ed offriva un ponte tra culture lontane.

In Italia nel corso del XIX secolo l'unità pose una nuova condizione scolastica di base che prevedeva la cancellazione nelle future generazioni del sapere storico di appartenenza per le popolazioni meridionali, creando il presupposto per una visione di inferiorità e "provinciale" dei fenomeni artistici meridionali.

Tanto fu incisivo e profondo il lavoro di sovrapposizione nelle coscienze collettive meridionali effettuata dalla scuola unitaria savoia, che a distanza di 150 anni la maggior parte delle popolazioni meridionali non hanno ancora costruito una coscienza e una capacità di riconoscibilità dei meriti storici delle loro terre.

La nascita di un nuovo movimento artistico contemporaneo, il POP BAROCCO che muove dalla grande capacità di un artista giovane e caparbia nell'esaltare la bellezza e la storia tramandata, in forma accattivante e scegliendo un carattere pop per le composizioni: Beatrice Feo.

Un giovane critico d'arte napoletano (il sottoscritto, ndr) che individua nella funzione del rimando culturale di figure storiche arcaicizzate nei libri di storia, ma memoria ancora viva nelle menti dei popoli meridionali, che ne riesumano la grandezza proprio in questo scorcio di inizio millennio, laddove le piccole capacità di governo dei consessi locali e anche nazionali, sono lontanissimi dai fasti e dalle conquiste che i miti del passato hanno saputo realizzare non solo per le terre conquistate, ma anche per l'Europa tutta.

Federico II, Luigi XVI, Giovanna d'Arco, Gesù, San Giovanni Battista, Davide e Golia, Chopin, tutti parte della grande storia mondiale, tutti conosciuti da tutti; eppure a rivederli nelle raffinate riesitazioni di Beatrice Feo, sembra novelli personaggi di una storia ancora da scoprire, ammantati di una novità che é sopratutto formale e compositiva e dove l'artista riesce a scavare nella coscienza del popolo con frasi e rimandi di date passate che riecheggiano di epopee e di voglia di riappropriarsi di esiti alti per i nostri destini.

Sud e colori, sapientemente accostati nelle gamme solari e pure dei colori primi e dove il figurato prende l'aspetto di sperimantazioni digitali cromatiche e riecheggiando i lavori seriali indutriali, costruisce opere uniche e irripetibili per il pathos e la maestria dell'artiosta di essere tutt'uno con l'Europa.

E non a caso la Feo dopo gli studi a Salisburgo ritorna nella sua Palermo e fonde come nelle commistioni del periodo barocco, le tecniche e le visioni, le cromia e le superfici, le parole e le storie, formulando una nuova corrente che offre nuovi spunti per indagare la storia meridionale ed europea attraverso la conoscenza seriale. Cosicché non é più l'opera che si ripete in un numero imprecisato di riproduzioni, ma la storia e i miti che l'hanno costruita che si riproducono una comprensione collettiva; questo é il vero senso popolare ed in questo, si deve leggere il POP BAROCCO, nuovo movimento italiano di arte contemporanea, che crea una sfida alle correnti e mode nordeuropee e americane.

Beatrice Feo e Gianni Nappa, offrono uno spunto di riflessione per tutti sull'importanza che le radici e la storia hanno nell'edificazione di un futuro artistico di valori di riferimento, unici come solo il mediterraneo é nel contesto terrestre.
La bellezza e la comprensione collettiva sono le chiavi per abbattere, supportati dalla capacità pittorica e la straordinaria attualità compositiva il predominio di un mercato fasullo che annullano con il business le opportunità artistiche a favore di consolidati circuiti anglosassoni.
Tantissimi artisti persi nel buio di un sud avvilito che trovano luce e riscatto con il POP Barocco.

Beatrice Feo, esempio di donna artista, moderna e cosmopolita ha saputo coniugare le ragioni della semiotica con quelle della storia, le istanze di Dova con le alchimie arabe siciliane, il fasto antico con la capacità immensa che offrono i nuovi sistemi di comunicazione globali.

1 commento:

  1. Ma siete veramente convinti?
    Vorrei che mi descriveste per favore la poetica di questo nuovo movimento perchè non mi pare niente di nuovo; nè Pop nè Barocco.
    E non ti attaccare come risposta che ti scrivo in anonimato!!!

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