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martedì 29 aprile 2008

Regole severe per i RAEE

RAEE. Regole severe

Con una sentenza della Corte di Giustizia Europea sono state annullate le deroghe previste dalla decisione 2005/717/Ce che consentivano l'impiego di alcune sostanze pericolose nella fabbricazione di nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche.

La sentenza ha ritenuto giuridicamente non ammissibile la deroga concessa per l'uso dell'etere decabromodifenile (decaBDE), in virtù del principio di divieto di utilizzo di sostanze pericolose stabilito dalla direttiva di riferimento in materia, la 2002/95/Ce.

Secondo la Corte eventuali eccezioni possono essere concesse solo per determinati impieghi di una sostanze e non per l'uso di una sostanza in quanto tale.

La sentenza sostiene inoltre l'opportunità di mantenere l'attuale contesto di restrizioni in considerazione del fatto che nonostante l'adozione di misure volte al corretto trattamento e al riciclo dei RAEE, parti significative di questi continueranno a finire negli attuali canali di smaltimento, con potenziali rischi per la salute o l'ambiente.

Tenendo conto della fattibilità tecnica ed economica, la maniera più efficace di garantire una riduzione significativa dei rischi per la salute e l'ambiente consiste nella sostituzione di queste sostanze nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche con materie sicure o più sicure.

L'impiego di certi materiali nella costituzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche potrebbe essere ammesso solo se la loro eliminazione o sostituzione fosse tecnicamente o scientificamente impraticabile, oppure se gli impatti negativi sull'ambiente, sulla salute e/o sulla sicurezza dei consumatori causati dalla sostituzione superassero i possibili benefici.

Nel caso del decaBDE, utilizzato principalmente come ritardante di fiamma (a base di bromo) nei polimeri, la Corte non ha riscontrato i necessari presupposti all'esenzione anche sulla base di accertamenti e analisi di valutazione dei rischi.

Ritiene inoltre che il dettato della direttiva debba essere interpretato in maniera restrittiva per offrire le garanzie di sicurezza e che la possibilità di concedere deroghe riguardi solo le applicazioni di sostanze, e non una sostanza in quanto tale.

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