Escursionisti ed ecologisti sul piede di guerra: “Ci indigna lo stato di abbandono della zona e la grossa quantità di rifiuti che stazionano indiscriminati ad ogni angolo di strada”. Sicignano (Cdl): “dall’amministrazione conoscono l’esistenza di tali sversamenti ma non fanno nulla per risolvere la questione”.
CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI). «Eternit nei boschi di Quisisana abbandonati all’incuria dei malintenzionati e degli eventi atmosferici». La denuncia parte da escursionisti ed ecologisti del complesso boschivo che sono sul piede di guerra per lo stato di abbandono della zona.
«Con il nostro gruppo - spiega Vittorio Senese, assiduo frequentatore dei boschi – visitiamo spesso i boschi di Quisisana. Ma, ad ogni escursione ci indigna lo stato di abbandono della zona e la grossa quantità di rifiuti che stazionano indiscriminati ad ogni angolo di strada. Tuttavia –continua - alcuni giorni or sono, siamo rimasti davvero sconvolti dal fatto di aver incontrato nel nostro cammino un vero e proprio giacimento di Eternit. Ebbene, tali manufatti in cemento-amianto, sono causa di gravi problemi per la salute. Infatti, se tali lastre di eternit vengono lasciate all’incuria degli agenti atmosferici, possono liberare le fibre di amianto che normalmente sono legate alla malta cementizia. E’ ormai dimostrato che anche bassissime esposizioni a polveri di amianto possono indurre un ben preciso tumore polmonare, il mesotelioma pleurico. E ciò sicuramente avviene se le lastre di Eternit sono lasciate, come accade ora, all’incuria ed all’abbandono più totale in un vallone dei boschi». Sulla stessa lunghezza d’onta l’opposizione di centrodestra con Antonio Sicignano, vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania.
«Da tempo segnaliamo la presenza di Eternit abbandonato nella zona collinare di Castellammare, come ad esempio in via vecchia Pozzano. Ma la cosa più preoccupante è che tali sversamenti sarebbero conosciuti dall’amministrazione comunale, infatti alcuni erano anche recintati con del nastro rosso. E risulta davvero grave che, come prevede la normativa vigente, questi rifiuti, in attesa dello smaltimento, non siano stati delimitati da un recinto in ferro e coperti da dei teloni speciali volti ad evitare il propagarsi delle particelle di amianto. I cittadini, oramai, si sentono abbandonati a loro stessi perché non sanno più a chi rivolgersi».
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