Milano, 7 agosto 2008 – Sarà visibile fino a domenica 24 agosto, giorno di chiusura delle Olimpiadi di Pechino, la bandiera del Tibet esposta oggi all'Urban Center, in Galleria Vittorio Emanuele, dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dal Capogruppo dei Verdi Maurizio Baruffi e dal Capogruppo di An Carlo Fidanza.
La bandiera era stata consegnata dal Lama Chodup Tchiring, Presidente del Tibet Culture House, a Manfredi Palmeri lo scorso 31 luglio, nel corso di una cerimonia pubblica in piazza della Scala.
"Attraverso le Olimpiadi – ha spiegato il Presidente Manfredi Palmeri, dando seguito alla mozione approvata dall'Aula lo scorso 24 luglio – abbiamo l'opportunità di accendere la luce sul rispetto dei diritti dell'uomo in ogni parte del mondo: si tratta di valori universali di civiltà, che non possono e non devono vedere contrapposti Tibet e Cina, tibetani e cinesi, due popoli amici di Milano".
"Abbiamo reso compatibile la volontà unanime del Consiglio comunale con la legge italiana – ha detto il Presidente Palmeri, spiegando la scelta dell'Urban Center come luogo dell'esposizione – che prevede possano essere affisse sugli edifici pubblici solo le bandiere del Comune, della nostra Nazione e dell'Unione europea o quelle di altri Stati solo in occasione di visite ufficiali delle autorità estere".
Rivolgendo quindi un appello alle autorità cubane "perché la nostra pallavolista Taismary Aguero, esiliata politica, possa rientrare a Pechino e poi in Italia per proseguire le proprie esperienze agonistiche e umane", il Presidente Palmeri ha aggiunto: "Il rispetto dei diritti civili fondamentali dovrebbe essere la precondizione per ospitare grandi eventi internazionali, in particolare sportivi: da questo punto di vista, andrebbe fatta in futuro una verifica preventiva in tutti i Paesi candidati".
"Milano – ha spiegato il consigliere Maurizio Baruffi, primo firmatario della mozione, annunciando anche una manifestazione in programma domani ad Assisi – vuole tenere alta l'attenzione sul tema dei diritti umani e civili sia in Tibet sia in Cina, nello spirito di fratellanza che è proprio delle parole del Dalai Lama".
"Si tratta di un gesto simbolico piccolo ma significativo – ha detto il consigliere Carlo Fidanza, commentando l'esposizione della bandiera tibetana – proprio perché frutto della volontà unanime di tutte le forze politiche milanesi rispetto alle Olimpiadi di Pechino, di fronte alle quali la comunità internazionale avrebbe potuto dimostrare forse più coraggio".
Redazione www.CorrieredelWeb.it
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