Racial profiling, questo sconosciuto
Firenze, 27 dicembre 2009. Prima di leggere le due brevi notizie di cronaca locale riportate sotto, un piccolo appunto potrebbe aiutarci a comprenderle meglio. Il fenomeno del racial profiling, o discriminazione istituzionale, è la modalità basata sull'aspetto esteriore -il colore della pelle- con cui le istituzioni (in particolare le forze dell'ordine) individuano le persone da fermare, ispezionare, controllare. In breve, se sei nero avrai molte più chance di essere fermato per un controllo di polizia rispetto ad un bianco. Questo significa che, a parità di violazioni di legge commesse da un bianco, se sei nero avrai maggiori possibilità di essere multato o finire in carcere.
Oltre a violare i più elementari principi di eguaglianza, ll 'racial profiling' è una delle maggiori cause di fallita integrazione fra comunità, ed è per questo che nelle democrazie più evolute viene combattuto: i poliziotti vengono istruiti ed educati ad evitare pratiche basate sul colore della pelle, e quando non lo fanno, vengono puniti dai propri superiori. La discriminazione istituzionale crea infatti un circolo vizioso per cui sarà sempre più difficile per un giovane straniero evitare il carcere, e le comunità di immigrati si riempiranno sempre più di ex galeotti. Tutto questo genererà povertà, delinquenza, emarginazione e risentimento. Questo è accaduto negli Usa per quanto riguarda la comunità afro-americana, e sta avvenendo in Francia per quanto riguarda i cittadini immigrati dalle ex colonie.
Il racial profiling non riguarda solo le forze dell'ordine. Una caterva di studi e indagini hanno dimostrato che spesso penetra anche gli uffici amministrativi, talvolta determina il grado di severità delle sentenze giudiziarie o il livello di assistenza sanitaria negli ospedali.
Ebbene, se in quasi tutte le democrazie occidentali questa piaga è ormai riconosciuta, studiata e contrastata, anche se non sempre con successo, in Italia viene impunemente esaltata. Sono le stesse questure e prefetture che lanciano comunicati stampa mettendo in bella mostra le proprie pratiche basate sul racial profiling (con quale altro criterio, se non il colore della pelle, si possono fare posti di blocco stradale mirati a scovare immigrati clandestini?). E certo non c'è da aspettarsi molto dalla gran parte dei mass media italiani, che si limitano a riportare queste prodezze senza mai soffermarsi sulla loro essenza razzista.
Per i più curiosi, ecco alcuni recenti esempi di 'racial profiling':
Usa. New York. Polizia sotto accusa: arresti per marijuana colpiscono le minoranze
Sicurezza. I dati del ministero dell'Interno confermano controlli ed arresti sulla base del 'racial profiling'
Racial profiling o razzismo istituzionale, la testimonianza di un italiano nero
Ora, forse, possiamo davvero LEGGERE questi due apparentemente insignificanti pezzi di ordinaria cronaca locale.
TRIESTE - Duecentonovantasette persone e 139 veicoli sono stati controllati dalle Forze di Polizia di Trieste nell'ambito di una operazione di controllo del territorio mirata al contrasto dell'immigrazione clandestina.
Nell'operazione - che ha impegnato personale della Questura, della Polizia postale, ferroviaria e stradale, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - una persona e' stata arrestata per violazione di un ordine del Questore a lasciare il territorio nazionale entro cinque giorni dalla notifica.
SAVONA - La polizia di Stato, a Savona e su tutto il territorio provinciale, ha effettuato un servizio straordinario di controllo finalizzato al contrasto dell' immigrazione clandestina, durante il quale sono stati impegnati poliziotti della Digos e del Commissariato di Alassio.
Nel centro cittadino savonese in particolare nei phone center e nei luoghi in cui si concentrano i cittadini stranieri sono stati controllati 22 cittadini stranieri, di cui 2 non in regola con la normativa.
Ad Albenga analoghi controlli hanno consentito di arrestare due persone, identificarne 26 e trattenerne 2 presso l' Ufficio Immigrazione. Quattro stranieri sono stati altresì denunciati in stato di libertà per inosservanza della normativa sull'immigrazione.
Il Capo di Gabinetto della Questura di Savona, Massimo Molinari, rassicura che tale attività di controllo proseguirà, nell'ambito di un progetto di contrasto alla criminalità diffusa voluto dal Questore Vittorino Grillo in tutta la provincia.
Pietro Yates Moretti,vicepresidente Aduc
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