"Quando mi venne chiesto di dare il mio nome – ha affermato Baldini – ho messo
come condizione che la corsa non fosse competitiva, perché più sicura per tutti"
Massa Lombarda (RA), 8 giugno – Tra i ciclisti c'è l'usanza di dividersi in due categorie, quelli che vanno veloci e tengono le mani nella parte bassa del manubrio, e quelli più lenti che le tengono sopra. Lo sa bene Ercole Baldini, campione olimpico nel 1956, al quale è dedicata la gran fondo che si è tenuta oggi a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, organizzata dalla ciclistica Massese.
L'evento, giunto alla nona edizione, ha contato la partecipazione di 2.850 cicloturisti, accomunati proprio dal gusto per l'andatura lenta. "Apprezzo molto questo tipo di manifestazioni – ha commentato l'olimpionico, intervenuto per le premiazioni – tanto che quando mi venne chiesto di dare il mio nome all'iniziativa ho messo come condizione che la corsa non fosse competitiva. Perché le gare dure per persone non preparate e non seguite possono essere pericolose".
Rischi che invece non corrono i cicloturisti della Uisp, che in questi eventi partono al mattino alla francese (ovvero a gruppi sparsi), senza numeri e cronometro e che hanno tutto il tempo per fermarsi nei ristori lungo il percorso, per chiacchierare e affrontare rinfrancati le salite successive. "I nostri percorsi sono tre, da 60, 110 e 142 km – spiega Veliano Longhi, presidente del gruppo sportivo Ciclistica Massese –. Il primo è per principianti, il secondo per persone più allenate e il terzo più duro, che passa nella vallata del Sintria, che chiamiamo la nostra Parigi-Roubaix e poi il Martin Poggiolo, la nostra cima Coppi, nuda che sembra dolomitica. E sia nel medio che nel lungo la ciliegina dei Tre monti, maledetta da tutti, anche se poi mi dicono che se la levo mi picchiano".
La gran fondo Ercole Baldini ha chiuso oggi il Circuito romagnolo, un insieme di cinque gran fondo che si disputano tutte in Romagna tra Imola, Faenza e Lugo. Come sempre in questi appuntamenti premi per le 50 società intervenute con il maggior numero di partecipanti. Al primo posto la Team Bike Passion Faenza, seguita da Baracca Lugo e da Avis Faenza. Sul palco per le premiazioni anche Dino Bruni, argento alle Olimpiadi di ciclismo nel 1952 e grande amico di Ercole. "Ci siamo conosciuti perché eravamo entrambi della zona – ha ricordato – e ci allenavamo insieme. Poi eravamo legati dalla musica, perché a lui piaceva la classica e a me la lirica". Dopo la fine del Circuito romagnolo continua invece il calendario di appuntamenti del cicloturismo della Lega ciclismo Uisp che rientrano nel Criterium nazionale. Prossima tappa il 15 giugno a Bologna con la gran fondo di Gaggio Montano organizzata dalla Polisportiva Lame.
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