Come per esempio recensito da: http://www.urbanisticainformazioni.it/Il-Tevere-a-Roma.html
Grande dibattito sul Tevere in questi giorni, anche con l'avvio della Programmazione U.E. 2014-20 (e l'esaurimento in corso della spesa di quella 2007-2013), cui si associa una fervida discussione sui progetti da portare avanti, sul cofinanziamento di Stato e Regioni, sulla possibilità di Soggetti pubblici e privati di partecipare a bandi europei su temi d'interesse. Ma – come ben sappiamo – l'Unione non è un portafoglio cui attingere liberamente, né può essere la panacea per tutti i problemi, non solo perché non si ha la certezza di poter disporre dei fondi necessari per ogni cosa, ma anche perché la spesa in sé non è garanzia di efficacia e di positivi risultati: ne sappiamo qualcosa quanto ad esiti dell'immenso debito cumulato nei decenni dalle Pubbliche Amministrazioni.
Vogliamo quindi offrire un modesto contributo partendo dalle radici del problema, e non dalla pur affascinante cima esposta al vento, ché altrimenti questa rischia di restare presto spoglia: il Tevere come sistema naturale, storico, culturale, ricreativo, con Roma che – pur teoricamente generico luogo sulla carta geografica – è in realtà punto di partenza e di arrivo di ogni percorso e discorso. Non a sé stante, in ogni caso, in quanto ogni ragionamento – per non riferirsi alla mutevole superficie del Fiume come a una qualunque porzione territoriale in Città – deve tener conto di interazioni su scala di Bacino del Tevere (la regione Tiberina), se non addirittura di Distretto Idrografico dell'Appennino Centrale: basti pensare – partendo dagli aspetti più semplici – al cumularsi degli effetti di una perturbazione da maestrale che rilascia pioggia in Valtiberina Toscana, sul Monte Amiata e in Umbria, e procedendo verso Sud-Est riversa acqua che si somma – per così dire – dal Lazio e da Roma stessa. Sarebbe questione "da bambini" – quanto a stupendo esempio di interconnessione ambientale, a fini educativi – se ciò non portasse ad effetti a volte fuori controllo. Per non parlare del "good echological status" – per riprendere la dizione delle Direttive U.E. e dei connessi Bandi di queste settimane –, da trattare prima di passare alla valorizzazione, alla promozione e alla gestione (magari attraverso strumenti pubblico-privati del tipo dei "contratti di fiume"), o meglio ancora contemporaneamente, e non certo da mettere in un angolo.
Si partirà quindi dall'oggetto in sé, in modo tecnico ma non tecno-burocratico, con il coinvolgimento di Soggetti che vi si dedicano esclusivamente (Autorità di bacino del fiume Tevere, Consorzio Tiberina, Associazione Amici del Tevere), che vi "vivono" (Circoli Storici come il "padrone di casa" Circolo Canottieri Lazio, nato nel 1923), che se ne occupano grazie alle proprie competenze interdisciplinari (Società Geografica Italiana, nata nel 1867), che vogliono introdurre elementi di innovazione e sviluppo richiamandosi ad affinità "di fiume" e "di mare" (progetto "De Architectura" fra Roma, Milano, Bari, New York, Boston, Washington D.C.).
Istituzioni varie (che non si occupano esclusivamente del Tevere, pur potendone influenzare le sorti) sono state invitate a partecipare, ma si è evitato di darne indicazione in invito – pur avendo ricevuto importanti conferme – stanti il ruolo non ufficiale del Consorzio Tiberina e l'esplicita intenzione di non voler forzare in alcun modo l'interesse – sussistente o no – all'approccio sintetizzato e alle competenze messe in campo, ciò che sarebbe indebito. Dibattito partecipativo, aperto a tutti, e comunicazioni varie ben accette!
CONSORZIO TIBERINA – Agenzia di sviluppo per la valorizzazione integrale e coordinata del Bacino del Tevere
[t] 063202087-0632500420 [f] 0632650283 [@] tiberina@unpontesultevere.com [w] www.unpontesultevere.com
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