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giovedì 12 febbraio 2015

Barilla e Ferrero prime tra le aziende italiane nel Global Business Benchmark per il Benessere Animale, ma i risultati italiani sono in generale scarsi

Compassion in World Farming Photos 

Barilla e Ferrero sono le due aziende italiane posizionatesi meglio nella classifica del Global Business Benchmark on Farm Animal Welfare, il primo benchmark globale degli standard di benessere animale delle aziende alimentari,  il cui report è stato reso pubblico oggi.

Le due aziende sono le prime in Italia, ma nella classifica generale vengono precedute da altre aziende straniere. Nel complesso, le aziende italiane hanno performance diversificate: Barilla, Gruppo Cremonini e Ferrero si sono posizionate a metà classifica, ma Autogrill e Camst sono fra le 21 aziende che rimangono negli strati più bassi della classifica.

Nicky Amos, Direttore del Programma di Business Benchmark on Farm Animal Welfare (BBFAW) dichiara:  “Anche se c’è ancora molta strada da fare, stiamo osservando segnali positivi da parte delle aziende italiane, che stanno iniziando a riconoscere il benessere animale come un importante fattore del proprio business, implementando sistemi di gestione efficaci, rendendoli pubblici e definendo i processi di gestione necessari”.

Giunto alla terza edizione, BBFAW fornisce un rapporto annuale su come le aziende alimentari leader a livello mondiale stiano gestendo e comunicando le proprie pratiche in tema di benessere degli animali d’allevamento.   

In totale sono state valutate 80 aziende, che, sulla base delle informazioni rese pubbliche dalle aziende stesse, sono state inserite in una classifica che parte da un livello 1 (nel quale appaiono le  aziende con i risultati migliori) e arriva a un livello 6 (dove si trovano le aziende che non inseriscono il benessere animale nella loro agenda).

Il rapporto, che è redatto in collaborazione con le maggiori organizzazioni che si occupano di benessere degli animali d’allevamento, Compassion in World Farming e World Animal Protection, e con il supporto di Coller Capital, rivela che un incoraggiante 45 per cento delle 65 aziende valutate nel primo report del 2012,  è salito nella classifica di almeno un livello. Fra queste Barilla, che passata dal livello 5 al livello 4, e Gruppo Cremonini, passato dal livello 6 al livello 4.

Tuttavia, nonostante i generali progressi fatti a partire dal 2012, il benessere degli animali d’allevamento resta una questione ancora acerba nel quadro del business d’impresa, con metà delle 80 aziende valutate nel 2014 che si posizionano negli ultimi due livelli (5 e 6), a indice del fatto che il benessere animale non sta ricevendo la stessa attenzione riservata ad altre questioni che sono già fra le responsabilità delle aziende. Alcune delle maggiori aziende a livello mondiale hanno però mostrato piccoli segni di miglioramento.  

Temi chiave del rapporto:

Con 24 aziende nei primi 3 livelli, si assiste a un numero sempre crescente di aziende leader incluse nel Benchmark, che sono distribuite in diversi settori industriali e in diversi paesi. Queste aziende hanno preso importanti impegni nel campo del benessere degli animali d’allevamento, hanno sviluppato sistemi di gestione efficienti e si sono focalizzate con attenzione nella valutazione delle performance ottenute nell’ambito del benessere animale.

Il settore della ristorazione e dei bar continua a rimanere indietro rispetto a quello della grande distribuzione e dei produttori, con Camst e Autogrill che in Italia si sono posizionati entrambi al livello 6.

Alcuni discount hanno iniziato ad affrontare la questione del  benessere animale nelle loro filiere di fornitura, come per esempio Lidl, che ha iniziato a vendere un’alternativa vegetale al foie gras e a utilizzare, per i conigli, un sistema di allevamento senza gabbie in Belgio.

Questioni fondamentali per il benessere (come la stabulazione in gabbia e i lunghi trasporti di animali vivi) rimangono ancora comunicate molto poco, con la maggior parte delle aziende che non ha una posizione chiara sui propri impegni rispetto a questi problemi. Anche gli aspetti riguardanti il benessere dei pesci (introdotto nel Benchmark nel 2014) sono generalmente poco presenti nelle comunicazioni delle aziende.

Philip Lymbery, CEO di Compassion in World Farming, dichiara: “Siamo incoraggiati dal numero di aziende che si sono classificate nei primi due livelli del Benchmark quest’anno. Suggerisce che è realistico per le aziende alimentari fare passi avanti per migliorare la propria comunicazione sul tema del benessere animale negli allevamenti, indipendentemente dal settore, dalla posizione geografica e dalla proprietà.”

Mike Baker, Direttore Esecutivo di World Animal Protection, ha dichiarato: “I consumatori sono sempre più interessati a sapere da dove arriva il loro cibo e chiedono una vita migliore per gli animali da allevamento. Anche se è incoraggiante vedere, in questa edizione del Benchmark, un numero crescente di aziende con impegni chiari sul benessere animale, è sempre più evidente che c’è ancora molto da migliorare. Le aziende hanno il potere di trasformare la vita di miliardi di animali da allevamento nel mondo.”

Jeremy Coller, fondatore di uno dei più grandi equity group privati, ha spiegato la crescente importanza della questione fra i grandi investitori. Dichiara: “Il rischio di investimento e i guadagni relativi al benessere animale devono essere gestiti se vogliamo cibo salutare nei nostri piatti e un guadagno “sano” dai nostri portfolio – così come hanno dimostrato i recenti scandali, i timori e le conseguenti restrizioni nell’Unione Europea. Questo report aiuterà gli investitori a capire quali aziende alimentari stanno prendendo sul serio il benessere animale. Il fatto che la metà delle aziende attualmente languisce negli ultimi due livelli del Benchmark deve rappresentare sicuramente una preoccupazione”.
 Compassion in World Farming Logo
Note:

·         Il Business Benchmark on Farm Animal Welfare (BBFAW) – alla sua terza edizione – è stato creato per incoraggiare standard più alti di benessere animale nell’industria alimentare.

·          Il Benchmark è la prima valutazione globale della gestione del benessere animale,degli impegni e delle pubbliche dichiarazioni delle aziende alimentari ed è pensato a uso degli investitori, delle aziende e delle aziende di quest’area. Maggiori informazioni sul programma si possono trovare sul sito www.bbfaw.com.

·         In totale, 80 aziende sono state incluse nella valutazione del 2014, 10 in più rispetto all’anno scorso. Le aziende rappresentano i tre settori primari dell’industria alimentare: (a) grande distribuzione organizzata e grossisti; (b) ristoranti e bar (una categoria che include molti di coloro che offrono servizi di ristorazione) e (c) produttori e trasformatori. La lista include aziende quotate e non quotate (aziende private, partnership e cooperative).

·         Le aziende sono state valutate per il loro approccio alla gestione del benessere animale in tre aree (1)  Impegni e politiche, (2) Gestione e implementazione delle politiche e (3) Leadership e innovazione. Le valutazioni sono state basate sulle informazioni pubblicate dalle aziende stesse.

·         Compassion in World Farming e World Animal Protection sono impegnate attivamente con le aziende alimentari per migliorare il benessere animale e le incoraggiano a comunicare e rendere pubblici i loro standard e le loro pratiche.

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