Cremona, 6 novembre 2015
– L’unione fa la forza, e se ci si presenta insieme ai mercati
finanziari aumentano le possibilità di sostenere gli investimenti di cui
il settore idrico ha enorme bisogno: è quanto emerso dal convegno di
oggi a Cremona, nella sede di Confindustria, dove le 8 aziende pubbliche
lombarde della Water Alliance hanno ragionato sulle sfide che attendono
il settore, tra tutela del territorio e opportunità industriali dai
mercati finanziari.
L’esigenza
di rafforzare la propria posizione nei confronti dei mercati è tra le
motivazioni alla base della nascita di Water Alliance, la joint venture
contrattuale tra le aziende in house dell’acqua lombarda:
“Reperire i fondi per sostenere i nostri Piani industriali e mettere a
norma il settore, penalizzato da un pesante gap infrastrutturale, è una
delle sfide principali che abbiamo davanti.
Presentandoci insieme, pur
nell’autonomia di ciascuna azienda sul proprio territorio, siamo più
forti e possiamo dimostrare meglio il valore aggiunto del nostro modello
in house – ha spiegato nella sua introduzione Alessandro Lanfranchi,
presidente di Padania Acque -. Ma è importante che le nostre aziende
siano trasparenti e dimostrino, attraverso un’operazione di rating, di
essere sane e di non avere nulla da invidiare al comparto privato”.
Significativo il caso cremonese, che proprio in questi giorni sta
completando il processo di aggregazione che dal primo dicembre garantirà
un gestore unico per il servizio idrico di tutta la provincia di
Cremona, che fino a pochi anni fa presentava 122 gestioni in economia,
oltre a 6 società del gruppo Padania Acque: “Abbiamo superato la
frammentazione delle gestioni e oggi abbiamo tutte le carte in regola
per garantire un servizio idrico efficiente investendo sempre meglio
nella tutela del territorio”, aggiunge Lanfranchi.
Al
centro del convegno l’analisi di un’operazione innovativa e di
successo: il caso di Viveracqua, il consorzio che riunisce 14 aziende
pubbliche venete e che ha lanciato i primi Hydrobond italiani.
Un’operazione che ha già generato 150 milioni di euro, che saliranno a
300 milioni in 4 anni, e “che stanno sostenendo una lunga serie di
investimenti di piccola e media taglia”, come ha spiegato Fabio Trolese, presidente di Viveracqua.
“Quello
che chiediamo al mondo della finanza è di affiancarci con ancora più
forza nel percorso che stiamo portando avanti con passione, per
dimostrare il valore del modello che rappresentiamo, il modello di
aziende totalmente pubbliche che hanno i numeri per garantire gestione
industriale ed efficienza, distribuendo il valore aggiunto sul
territorio – ha concluso Alessandro Russo, presidente del Gruppo
CAP, a nome degli operatori della Water Alliance -. Seguiamo con
interesse il modello veneto, da cui ci piacerebbe prendere spunto, ma
siamo aperti anche a eventuali soluzioni nuove che possano esserci
proposte nell’ambito di un dialogo continuo, trasparente e collaborativo
con gli stakeholder”.
Tra i relatori anche l’avvocato Monica Colombera
che ha seguito da vicino l’esperienza veneta: “Ormai è confermato,
grazie a un quadro normativo e regolatorio chiaro e stabile, che i tempi
sono maturi perché si possano strutturare operazioni di finanziamento a
lungo termine a supporto degli investimenti del settore idrico”.
WATER ALLIANCE
“Water
Alliance – Acqua di Lombardia” è la prima joint venture contrattuale
tra aziende idriche in house della Lombardia. Il progetto è stato
avviato nei mesi scorsi da Gruppo CAP, BrianzAcque, Uniacque, Padania
Acque, Gruppo Lario Reti, Sal e Pavia Acque, sette aziende in house del
servizio idrico integrato che insieme garantiscono un servizio di
qualità a oltre 5 milioni di abitanti (più della metà dei cittadini
lombardi) e che hanno deciso di fare squadra per coniugare il
radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione
pubblica dell'acqua. Nelle ultime settimane si è aggiunto anche Secam,
il gestore unico del territorio di Sondrio. Il progetto ha il patrocinio
di ANCI Lombardia e Confservizi Lombardia.
Le
aziende della Water Alliance rappresentano quindi gli 8 territori delle
province di Bergamo (Uniacque), Milano (Gruppo CAP), Monza e Brianza
(Brianzacque), Cremona (Padania Acque), Lecco (Gruppo Lario Reti), Lodi
(SAL), Pavia (Pavia Acque) e Sondrio (Secam), che si è aggiunto nelle
ultime settimane. Come aggregato, costituiscono la prima azienda in
house d’Italia e stanno investendo oltre 800 milioni di euro in 5 anni
per ammodernare reti e impianti del servizio idrico integrato
(acquedotto, fognatura, depurazione). Insieme servono quasi 1000 Comuni,
dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua.
Nessun commento:
Posta un commento