Cerca nel blog

sabato 12 dicembre 2015

Allianz AGCS - Perdite per interruzioni delle attività a causa di eventi naturali e non: indennizzi più alti nel settore energy (media 3,96 mln di €)

Aziende: le interruzioni delle attività, per eventi naturali e non, creano in media a livello globale danni per oltre 2 milioni di euro e in Italia di quasi 227mila euro
Se nel mondo l'errore umano o il guasto tecnico sono le principali cause, l'Italia è l'unico Paese in cui prevalgono gli eventi naturali, e in particolare i terremoti

  • La crescente interconnettività della supply chain a livello globale, provoca rischi e perdite per interruzione delle attività
  • Nel mondo incendi ed esplosioni sono la causa principale dell'interruzione delle attività per le aziende, mentre in Italia è rappresentata dai terremoti
  • Se nel mondo l'errore umano o il guasto tecnico sono le cause nettamente dominanti dell'interruzione delle attività, l'Italia è l'unico Paese in cui prevalgono le catastrofi naturali
  • A livello globale, le richieste medie di indennizzo assicurativo per BI attualmente superano i 2 mln di € (In Italia l'importo è di quasi 227mila €). Le più alte nel ramo energy (3,96 mln di €) e Property (2,21 mln di €), seguiti da engineering (0,9 mln di €) ed enterteinment (0,3 mln di €).
  • Sono in aumento le cause immateriali delle interruzioni delle attività, come attacchi informatici, scioperi o pandemie

Monaco, 12 dicembre 2015: Fabbriche danneggiate per il cedimento delle strutture, container distrutti o terremoti: ogni qualvolta si verificano catastrofi naturali o disastri provocati dall'uomo, per le aziende il danno è spesso enorme. Tuttavia, le conseguenze economiche spesso sottovalutate derivanti dall'interruzione delle attività (Business Interruption, BI) sono frequentemente superiori al costo del danno fisico reale, ed esiste un rischio crescente per quelle aziende che operano in un mondo sempre più interconnesso. 
Secondo quanto riportato dal nuovo rapporto "Global Claims Review 2015" di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), le richieste medie di indennizzo per BI a seguito di danni materiali attualmente superano i 2 mln di €, ovvero il 36% in più rispetto ai corrispondenti indennizzi per danni materiali di circa 1,6 mln di €. In Italia la media è di quasi 227 mila €.
A livello globale, tra le 10 cause principali, che rappresentano ben il 90% degli indennizzi BI per valore economico totale, si segnalano gli Incendi ed esplosioni, da cui derivano ben il 59% degli indennizzi, a cui seguono gli Uragani, i Guasti ai macchinari, i Difetti di costruzione/ materiale/produzione, gli Scioperi / sommosse / atti vandalici, la malattia o l'incidente di un membro del cast, le Inondazioni, i Cedimenti, gli Errori umani / operativi e l'Interruzione energetica. Diversamente In Italia, la prima causa di richieste di indennizzo, è rappresentata dai Terremoti (60% del valore).
Nel suo nuovo rapporto, AGCS – Società del Gruppo Allianz specializzata nei rischi corporate - ha preso in esame più di 1.800 grandi richieste di indennizzo per BI in 68 Paesi dal 2010 al 2014, per un totale di 3 mld di €. Attualmente la BI rappresenta una percentuale molto superiore nelle perdite totali rispetto a quanto avveniva 10 anni fa. Stanno aumentando sia la gravità che la frequenza degli indennizzi BI, che sono provocati principalmente da errore umano o da incidente tecnico.
"Questa crescita negli indennizzi per BI è dovuta ad una maggiore interdipendenza tra aziende, la supply chain globale e i processi di produzione", spiega Chris Fischer Hirs, CEO di AGCS. "Mentre nel passato un grande incendio o un'esplosione avrebbero colpito una o due aziende, oggi le perdite coinvolgono un numero maggiore di imprese e possono minacciare settori interi a livello globale".
Esiste infatti una sempre maggiore concentrazione di siti produttivi e hub logistici in alcune aree geografiche (in particolare l'Asia). Se questi siti sono colpiti da catastrofi naturali, o da incendi o esplosioni - come è avvenuto di recente al porto di Tientsin in Cina - gli effetti negativi possono moltiplicarsi rapidamente, provocando perdite per interruzioni di attività (Contingent Business Interruption, CBI) in tutto il mondo: in questi casi un'azienda è impossibilitata ad operare a causa di un evento che ha danneggiato uno dei suoi fornitori.

Grande esposizione a BI per stabilimenti di semi-conduttori o automobilistici
"L'esposizione a BI è maggiore per quei settori con elevati livelli di interconnettività e tecnologici e con una concentrazione dei rischi in siti singoli come i settori dell'automobile, dei semi-conduttori, energetici e petrolchimici", afferma Alexander Mack, Chief Claims Officer di AGCS. "Se le moderne supply chain sono flessibili ed economicamente efficienti, sono anche più vulnerabili ai danni. La copertura per CBI viene sempre di più vista da molte aziende come una parte essenziale dell'odierna polizza assicurativa".
A seguito del terremoto di Tohoku del 2010 e delle inondazioni in Thailandia del 2011 - che hanno prodotto un grande numero di perdite per BI e CBI a livello globale - le aziende si sono impegnate per ridurre i rischi che coinvolgono la supply chain. "Notiamo che molte aziende nel mondo stanno rapidamente  sviluppando consapevolezza riguardo ai rischi per BI e supply chain, ma ci sono ancora margini per ulteriori miglioramenti", dichiara Michael Bruch, Emerging Risks Specialist di AGCS.
Le interdipendenze tra fornitori possono essere un grande rischio e molte aziende sono ancora dipendenti da fornitori chiave. La pianificazione della continuità operativa deve fare non solo parte del programma di gestione dei rischi della supply chain di un'azienda, ma dovrebbe essere estesa a tutti i suoi fornitori importanti.

Interruzione delle attività - I dati
Secondo l'analisi di AGCS, a livello globale la maggior parte delle richieste di indennizzo per BI è provocata da fattori tecnici o umani (88% delle perdite per BI) e non da catastrofi naturali. La top ten delle cause di BI rappresenta oltre il 90% di tali indennizzi per valore, e incendi ed esplosioni sono la causa principale di BI poiché rappresentano il 59% di tutti gli indennizzi assicurativi nel mondo. Ciascun incidente dovuto a incendio o esplosione analizzato causa una media di 1,7 mln di € di costi per BI.
l'Italia è invece l'unico Paese in cui le richieste di indennizzo per BI derivano prevalentemente da eventi naturali, dato che ben il 60% è generato dai terremoti. Seguono la malattia o gli incidenti ad un membro del cast (22%) e l'interruzione energetica (8%). In Italia la media di richiesta di indennizzo assicurativo è di quasi 227mila €.

Tendenze di BI nel settore petrolchimico, dell'enterteinment e property
Le perdite per BI sono le più alte per valore negli indennizzi pagati derivanti da attività assicurative nei settori petrolchimico (3,96 mln di €) e property (2,21 mln di €), seguiti da engineering (0,9 mln di €) e spettacolo (0,3 mln di €). Il costo dei grandi indennizzi è aumentato, e la BI adesso ne rappresenta una quota sempre più importante: le esposizioni sono aumentate a causa di più grandi impianti on shore e delle crescenti interdipendenze tra compagnie, provocando indennizzi elevati per CBI in caso di danni ad una struttura, poichè incide direttamente sull'attività di altre imprese che si trovano così impossibilitate ad operare. Al tempo stesso, la richiesta è aumentata poiché nuovi acquirenti, in particolare dalla Russia, stanno acquistando coperture per BI per la prima volta, mentre gli acquirenti esistenti in USA ed Europa cercano limiti assicurativi più elevati.
Nel settore dello spettacolo, la causa prevalente di interruzione è una malattia o incidente ad un membro del cast: Infortuni ad un attore principale possono ritardare la produzione, causando indennizzi di molti milioni di dollari. Questa cosiddetta "cast loss" è responsabile del 60% delle richieste di indennizzi ricevute. La proliferazione di costosi effetti speciali nella produzione dei film - che spesso richiede impegni contrattuali con consulenti esterni - può provocare richieste di indennizzo più elevate a causa di ritardi nella produzione.

Aumentano le possibilità di BI per danni immateriali.
BI e CBI sono elementi significativi dell'aumento di gravità di grandissime perdite materiali.
In futuro, anche le cause di interruzione delle attività per danni immateriali potranno diventare rilevanti. Pericoli come attacchi informatici, violenza politica, scioperi, pandemie o black-out elettrici potrebbero provocare grandi perdite per le aziende anche in caso di assenza di danni materiali. Altri eventi che coinvolgono danni immateriali includono le azioni intraprese alle autorità militari o civili come la limitazione degli accessi o la chiusura degli spazi aerei. Ad esempio, un certo numero di perdite a seguito dell'esplosione di Tientsin sono dovute all'interruzione del flusso di merci e di produzione poiché il porto era stato chiuso dalle autorità. Perdite di questo genere sarebbero coperte solo da polizze per danni immateriali che solo poche aziende hanno acquistato fino ad ora, ma alle quali sempre più imprese si stanno interessando.
####
Per maggiori informazioni e per scaricare il Rapporto completo, visitare il sito: www.agcs.allianz.com/assets/PDFs/Reports/AGCS-Global-Claims-Review-2015.pdf


--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *