Film di Natale, ecco la banda Parenti "Ma adesso basta con le polemiche"
di CLAUDIA MORGOGLIONE
Repliche agli esponenti dell'Unione. De Luigi è il più tranchant: "Una querelle scatenata solo da un paio di parlamentari in cerca di visibilità". Bisio, il più sorpreso: "E allora Trainspotting, che facciamo? Non lo vediamo mai?". Ghini, il più conciliante: "Il caso mostra che il cinema è ancora importante, capace di far discutere". Insomma, una doverosa difesa d'ufficio. Anche se, va detto, gli strali degli esponenti della maggioranza erano rivolti soprattutto al concorrente, Olé dei fratelli Vanzina.
La genesi. "Volevamo ambientare la pellicola di Natale a New York nel 2001 - racconta De Laurentiis - avevamo cominciato a girare in Italia, stavamo per trasferirci negli Usa quando c'è stato l'11 settembre. E allora abbiamo abbandonato il progetto e realizzato 'Merry Christmas', ad Amsterdam. Stavolta pensavamo al Brasile, ma c'erano i Mondiali di calcio e le elezioni; e allora abbiamo ripreso l'idea newyorkese".
La storia. Come da tradizione per il cinepanettone, Natale a New York non è stato fatto vedere in anteprima ai giornalisti. Così tocca a Neri Parenti raccontare la trama: "Come sempre, sono due storie parallele. La prima è una pochade tradizionale, con temi sentimentali, ed è interpretata da De Sica, Ghini, Ferilli e Canalis; la seconda è più giovanilistica, ed è con Claudio Bisio, Fabio De Luigi, Paolo Ruffini". Ovviamente, come ogni anno, regista e produttore si affannano a spiegare che si tratta di un film "bellissimo, diverso dagli altri"; ma, altrettanto tradizionalmente, i critici non sono mai daccordo con loro.
Boldi, il convitato di pietra. Impossibile, non parlare dell'attore che ha lasciato il cinepanettone dopo 22 anni. "La decisione è stata di Massimo - sottolinea De Sica - che all'epoca disse anche bugie, come il fatto che io e mia moglie gli tagliavamo le battute. In un primo tempo mi è dispiaciuto il suo addio, ora penso che sia stato giusto così. Credo che non lavorerò mai più con Boldi, visto che non ho alcuna intenzione di lasciare questa scuderia".
I nuovi arrivi. Come da copione, tutti gli interpreti alla loro prima volta con Neri Parenti & co. dicono che quella sul set è stata una bellissima esperienza, e che si sono divertiti moltissimo. L'unico che tenta anche di dire qualcosa di più è Bisio: "A me piace il cinema, ma il successo l'ho avuto in tv e al teatro. Quello che mi è riuscito in tv e a teatro, a cinema non mi è ancora riuscito. Avevo quasi raggiunto la pace dei sensi, quando è arrivato Aurelio a 'corteggiarmi': e così, stavolta, ho fatto finalmente un film molto bello che piacerà anche al pubblico".
La replica ai Vanzina. I fratelli-autori, qualche giorno fa, hanno rivendicato la paternità dei film di Natale. Oggi De Laurentiis risponde: "Io - spiega - mi fermo alle loro dichiarazioni in cui ammettono che il primo film della serie, 'Vacanze di Natale', fu una mia idea. Il resto non mi interessa. E comunque è vero che è i film sono dei registi, ma io non sono un produttore passacarte". E chi vuole capire, capisca.
La battuta migliore. Non è tratta dal film, ma dalla conferenza stampa di questa mattina. A pronunciarla non De Sica, non Bisio, non Ghini, ma Neri Parenti. Che, interpellato su se mai farà un film drammatico, invece del solito cinepanettone, risponde così: "Quando Amelio girerà Natale in Cina, o ancora meglio Natale a Tirana, potrò anche pensarci su...".
Origine: Repubblica



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