La divisione locale del colosso di Mountain View ha peraltro prestato la propria collaborazione: non solo ha consegnato alla polizia postale di Catania i dati di accesso di chi ha pubblicato quelle riprese sul portalone di video sharing ma ha anche cercato di individuare i video che presentino contenuti simili e che sono stati postati in violazione delle policy che regolano il servizio.
Stando a quanto riferito dalla stessa Meter, Google avrebbe rimosso 18 corti "di varia natura" che secondo l'associazione di don Fortunato sono stati perlopiù pubblicati a fine novembre. Molti di questi "riprendono comportamenti al limite dell'illecito". Si va da pesanti scherzi ad insegnanti fino a episodi di furto a scuola, o di vandalismo scolastico.
Si tratta, secondo Meter, di "uno spaccato di scuola italiana che fa emergere la gratuita quanto ineducata realtà di alcuni studenti che non badano a comportamenti a danno della classe, dell'istituto o dei docenti e dei compagni sotto lo sguardo di tutti".
Riguardo al caso del video posto sotto sequestro dalla Procura, l'Associazione sottolinea che "i video post questa volta sono serviti a denunciare il comportamento di un docente che prende a calci e a pugni un minore, solo per il fatto di aver fatto una gag e disturbato una lezione. Una vicenda triste, e che deve ancora una volta farci riflettere".
pubblicazione originale: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1795780&r=PI
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