On. Bertolini (FI): “Non si trova più una persona che abbia votato per Prodi! Pacs, Dico e Cus: la confusione regna sovrana”
Il centro sinistra sta mostrando, in questi mesi di governo, tutta la fragilità di una coalizione che aveva preso corpo con il solo collante dell’anti-berlusconismo. I numeri del governo, soprattutto al senato, sono ridotti e si tende a procedere a “colpi di fiducia”. Lei pensa che se domani gli italiani fossero di nuovo chiamati al voto, il centro destra otterrebbe una vittoria schiacciante?
I sondaggi parlano chiaro. La fiducia del Governo Prodi è ai minimi storici. Se ci recassimo oggi alle urne soltanto il 36% degli italiani lo voterebbe di nuovo. Una vittoria risicata che ha prodotto una maggioranza esigua che si tiene a galla a colpi di fiducia. Gli italiani sono stufi. Basta poi girare per la strada. Non si trova più una persona che abbia votato per Prodi. Di converso la popolarità del Presidente Berlusconi raggiunge percentuali bulgare. La vittoria del centro-destra sarebbe non soltanto certa ma addirittura schiacciante.
Il centro destra di adesso è tuttavia diverso da quello che è stato al governo nella precedente legislatura, anche a livello di composizione partitica. Per quale motivo gli italiani dovrebbero votare per la Casa delle Libertà? In altre parole, quale garanzie offre la CdL agli elettori? Lei come si immagina una nuova CdL al governo: una coalizione inclusiva o esclusiva? E con quali attori?
Il centro destra a mio avviso conferma nel tempo un'omogeneità di intenti e di contenuti sconosciuta alla multiforme coalizione di centro-sinistra composta da 11 partiti che ben poco hanno in comune tra di loro. Le fisiologiche fibrillazioni attuali dell'Udc sono le stesse dimostrate ed affermate nel passato, fibrillazioni che comunque non hanno impedito al Governo Berlusconi di essere l'esecutivo più longevo della storia repubblicana. L'unico ad ottenere lo storico risultato di completare l'intera legislatura garantendo una stabilità sconosciuta agli italiani. Io credo che la vera sfida per il centrodestra nel futuro debba e possa essere quella di riuscire a convincere tutti i moderati che si sentono oggi corpi estranei nella coalizione dominata dalla sinistra radicale, del fatto che il loro posto nelle aule parlamentari è a fianco a noi. Ci uniscono comuni visioni politiche ed identici ideali e valori di riferimento.
Venendo al Suo operato ed alle Sue battaglie in particolare, spicca il Suo impegno nei confronti delle donne, e di quelle islamiche in particolare. Ci può illustrare a grandi linee i punti principali del suo operato in tal senso?
Innanzitutto ho presentato una proposta di legge per l'Istituzione in Parlamento di un'apposita Commissione d'indagine sulla condizione delle donne extracomunitarie presenti nel nostro Paese. La Commissione, il cui obiettivo primario è quello di svelare tutto un mondo nascosto e sotterraneo, fatto di violenze, abusi, soprusi e prevaricazioni, ha ottenuto il via libera da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato qualche giorno fa. Speriamo che l'iter legislativo sia il più veloce possibile per far si che episodi come quello di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa dal padre perchè desiderava un'integrarsi con la società occidentale, non si ripetano nel nostro Paese. In secondo luogo, ormai da qualche anno, ho attivato una fattiva collaborazione con le Associazioni musulmane di rappresentanza femminile assicurando loro il mio pieno e convinto appoggio, dentro e fuori il Parlamento. Ho appoggiato le battaglie che organizzazioni hanno intrapreso per affermare il rispetto dei diritti umani e civili a favore delle donne extracomunitarie.
La sinistra vuole tornare sul problema dell’immigrazione, avendo individuato nella legge Bossi-Fini uno dei pilastri da abbattere. Quali sono, a Suo avviso, i “pro” ed i “contro” della legge Bossi-Fini e della contro-proposta di Amato e Ferrero?
La Bossi-Fini, della quale sono stata relatore parlamentare, ha assicurato, fino a quando l'abbiamo applicata noi, un efficace controllo del territorio e risultati eccellenti nella lotta all'immigrazione clandestina. Questa legge, che è diventata un modello per molti paesi europei, coniugava la presenza della persona immigrata sul territorio al posto di lavoro. Chi era in regola poteva stare nel nostro Paese. Chi non lo era veniva espulso. Semplice ed efficace. Da quando invece l'Italia è in mano alla sinistra, si sono moltiplicati gli sbarchi di disperati, sono aumentati in misura esponenziale i reati commessi dagli extracomunitari irregolari, gli italiani hanno sviluppato pericolosi sentimenti xenofobi. La Amato-Ferrero con le sue scelte scellerate rischia di acuire questi drammatici problemi. La chiusura dei Cpt, l'autosponsor e lo sponsor, già fallito nella Turco-Napolitano, il diritto di voto agli extracomunitari, il permesso di soggiorno facile anche senza lavoro, i maxi ricongiungimenti familiari, sono misure volute dalla sinistra radicale che renderanno l'Italia il ventre molle dell'Europa. Il nostro Paese sarà così il colabrodo attraverso il quale milioni di immigrati nei prossimi anni riusciranno ad invadere il mondo occidentale. L'Europa anche su questo ci ha bocciati. Anche su questo in Parlamento porteremo avanti la nostra battaglia.
Prima i Pacs, ora i Dico e poi i Cus. Cosa si dovranno attendere ancora gli italiani? Ma soprattutto, qual è il principio ispiratore di tutti questi tre progetti?
La confusione regna sovrana nel centro-sinistra. Neanche loro sanno cosa vogliono. Tanti nomi ed acronimi denotano soltanto divisioni e pressapochismo. A mio avviso però un filo comune unisce i pasticci legislativi voluti dalla sinistra in materia di unioni di fatto: l'attacco premeditato e diretto contro l'istituto della famiglia così come sancito e tutelato dall'art. 29 della Costituzione. Considero questi obbrobri normativi una della cambiali pagate alla sinistra radicale da Prodi. Questo signore, pur di rimanere incollato alla poltrona, non esita a smantellare i valori di riferimento della nostra società, proponendone un modello alternativo ed antitetico. Sono convinta che gli italiani che hanno a cuore la famiglia non permetteranno che passi una riforma così pericolosa. Noi, da parte nostra, assicuriamo il nostro apporto in Parlamento per affossare le leggi sulle coppie di fatto.
La sinistra al governo ha subito messo in atto una serie di liberalizzazioni su vari fronti, andando ad inimicarsi diverse categorie economiche, in nome dei principi del libero mercato. Un commento sul loro operato ed una proposta alternativa a quelle da loro attuate?
Le liberalizzazioni approvate dal centro-sinistra sono finte. Dai telefonini ai taxi si è trattato di interventi demagogici i cui effetti si sono dimostrati assolutamente inconsistenti. I mercati toccati da questa riforma non sono più liberi di quanto lo fossero prima del decreto Bersani. Qualcuno ci ha guadagnato, come ad esempio il mondo cooperativo, con alcune norme contenute nella ‘Bersani’. Di certo non i cittadini. In Italia serve uno sforzo ben più profondo. Bisogna ribadire che ciò che blocca l'economia italiana sono fattori macroeconomici come il livello della tassazione, della spesa pubblica, l'improduttività di una Pubblica Amministrazione paralizzata dalle rigidità imposte dal sindacato, con in prospettiva il rischio di un ritorno al passato nel mercato del lavoro, assenza di concorrenza nei settori strategici, come l'energia, i trasporti, le telecomunicazioni, o in regime di monopolio, come la scuola, la sanità e i servizi pubblici locali. E' li che bisogna intervenire per invertire la rotta della nostra economia, sempre più a rischio stagnazione.
E’ inutile nascondere che le dinamiche economiche mondiali vanno nella direzione del libero mercato, della globalizzazione, di un’economia capitalista capitanata dai paesi maggiormente industrializzati: tutto questo non rischia di annullare la sovranità nazionale riducendo il margine di azione e controllo degli stati?
Il mondo sta cambiando rapidamente. L'immagine che di esso ci siamo fatti dal dopoguerra ad oggi si sta dissolvendo e rimodellando con una rapidità estrema. In questo scenario in continuo mutamento i confini fisici che dividevano gli Stati nazionali subiscono un duplice attacco dall'alto e dal basso. Le organizzazioni internazionali ed il processo di unificazione europea da una parte, il localismo e la richiesta di veder riconosciuti i principi del federalismo dall'altra, hanno dato un colpo mortale allo Stato tradizionalmente inteso. A questi fattori di carattere geopolitico si sono aggiunti e sovrapposti fattori di carattere economico. La globalizzazione ha creato un unico mercato mondiale nel quale comandano le multinazionali. E' una situazione di fatto con la quale dobbiamo confrontarci senza preconcetti e senza pregiudizi ma nemmeno essendo arrendevoli come fa il governo Prodi che non garantisce le produzioni italiane agroalimentari dalla concorrenza sleale degli altri paese. Il nostro compito è difendere e tutelare le peculiarità nazionali che rendono unica l’Italia nel contesto internazionale.
Per quanto riguarda il referendum sulla legge elettorale: Lei è per una legge con uno sbarramento alto, che garantisce sicuramente una maggiore governabilità, o preferirebbe puntare sulla rappresentatività, anche a scapito di una situazione politica più precaria?
Io ho sempre creduto da liberale che un sistema bipolare in cui si fronteggiano due partiti o due coalizioni omogenee costituisca il miglior modo per assicurare stabilità e buongoverno al nostro Paese. Evidentemente tutti quei sistemi elettorali che permettono tale risultato incontrano il mio favore.
I casi di Visco e di Prodi, solo per citare gli ultimi in ordine cronologico, forse anche i più eclatanti, dimostrano che non era il solo Berlusconi ad essere indagato e meritevole di essere esposto alla gogna mediatica. Cosa ne pensa in tal senso?
Mi permetta di dire che i casi di Visco e Prodi non sono in alcun modo equiparabili e comparabili a quanto subito dal Presidente Berlusconi in questi anni. In primo luogo per l'accanimento dimostrato dalla stampa nei confronti di Berlusconi, nulla a che vedere con quanto stanno subendo i due esponenti del centrosinistra. In secondo luogo perché il leader di Forza Italia ha dimostrato sempre e comunque la sua estraneità ai fatti che gli sono stati contestati in tutti questi anni. Prodi e Visco sono appena all'inizio e devono ancora riuscire a dimostrare la loro innocenza. Nel caso di Visco poi, le contaminazioni e le interferenze perpetrate su di un integerrimo servitore dello Stato rendono la vicenda disdicevole anche sotto un profilo strettamente istituzionale.
L’obiettivo dell’attuale opposizione è sicuramente quello di mandare a casa Prodi ed i suoi alleati prima della scadenza del mandato attuale, magari attraverso elezioni anticipate. Se questa possibilità sfumasse, ma se ne aprisse una caratterizzata da “larghe intese”, pensa che si tratti di una pista percorribile?
Io credo che la stagione del Governo delle larghe intese sia ormai passata e quasi nulle sono le possibilità che ritorni in un futuro prossimo. A urne appena chiuse Berlusconi con grande senso dello Stato e delle Istituzioni si era offerto, nonostante la vittoria risicata e contestata del centro-sinistra, per la formazione di una grande coalizione che permettesse al Paese di approntare le riforme necessarie a far uscire l'Italia da una situazione di grave stallo politico, sociale ma soprattutto economico. Il rifiuto irresponsabile di Prodi e compagni ha generato una situazione di crisi per il Paese che perdura ormai da più di un anno. Io credo che l'unica soluzione praticabile sia quella del ritorno alle urne quanto prima. Del resto lo chiede la stragrande maggioranza degli italiani. Speriamo di soddisfarli presto facendo cadere un governo pasticcione e sgangherato. Un esecutivo quello di Romano Prodi che si candida per essere ricordato come uno dei peggiori dell’intera storia repubblicana.
Jacopo Barbarito
26 luglio 2007
http://paroladipolitico.myblog.it/
Una bella intervista. Complimenti a Barbarito e all'On. Bertolini
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