Cittadinanzattiva su liberalizzazione dei farmaci:
processo lento e ambiguo.
Il prezzo di una confezione di aspirina?
Effervescente: nelle farmacie può oscillare anche del 46%. E nel 34% dei casi costa più che nel 2007
La liberalizzazione dei farmaci? Processo lento e ambiguo, ma ormai percepibile, non tanto nell’ampliamento dei canali di distribuzione o nell’estensione degli orari di apertura dei punti vendita, quanto piuttosto nel livello dei prezzi. Due esempi su tutti: il costo di una confezione di aspirina di marca (20 compresse, 500 mg) può oscillare anche di 3€ (+46% di differenza), mentre quello di una confezione di un principio attivo quale il paracetamolo (20 compresse, il più economico) può variare anche di 1,5 € (+38%).
Questi alcuni dati dello studio “distribuzione farmaci al pubblico” commissionato ad Ipsos-Explorer dalle associazioni dei consumatori promotrici del progetto “Più Concorrenza + Diritti” a oltre un anno e mezzo dall’entrata in vigore del “I° pacchetto Bersani” sulle liberalizzazioni, e presentato in data odierna a Roma da Cittadinanzattiva.
Ambiguità costi. A dicembre 2007 il prezzo medio di una confezione di aspirina (tra i farmaci più venduti e noti) registrato in 122 farmacie di 103 capoluoghi di provincia è pari a 4,5€. La stessa confezione viene però venduta nel 16% dei casi ad un prezzo non superiore a 3,5€, nel 22% il prezzo è compreso tra i 3,51 e i 3,70€; nel 28% dei casi tra 3,71 e 4€; nel 22% dei casi tra 4,1 e 6,5€; nel 12% dei casi ad un prezzo superiore a 6,5€. Nello specifico, i prezzi più alti si registrano frequentemente nei capoluoghi più piccoli e al Sud/isole, i più bassi al Centro. Il prezzo a gennaio 2007 di una confezione di aspirina era di 3,95€.
Il prezzo medio di una confezione di paracetamolo (registrato nelle stesse 122 farmacie) è pari a 3,2€. La stessa confezione viene però venduta nel 34% dei casi ad un prezzo non superiore a 2,5€; nel 15% il prezzo è compreso tra i 2,5 e i 3€; nel 43% dei casi tra 3,1 e 4€; nell’8% dei casi ad un prezzo superiore a 4€. Nello specifico, i prezzi più alti si registrano frequentemente nei capoluoghi di medie dimensione e al Sud/isole, i più bassi al Nord-Est.
Cittadini e farmaci. Dal punto di vista dei cittadini, gli effetti della liberalizzazione sui farmaci rimangono ancora in secondo piano, visto che il 37% delle segnalazioni giunte nell’ultimo anno – in tema di farmaci - a Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del Malato denunciano come prioritario il tema dell’accessibilità. Di seguito, delle anticipazioni estratte dall’ultimo Rapporto PiT Salute che verrà presentato a Roma il prossimo 18 marzo:
Difficoltà di accesso ai farmaci 37%
Distribuzione dei farmaci 14%
Costi 13%
Limitazioni delle prescrizioni 10%
Informazioni e consulenza sui farmaci 9%
Danni ed effetti collaterali provocati dai farmaci 6%
Segnalazioni su farmaci generici 4%
Segnalazioni su farmacie e farmacisti 3%
Difficoltà ad avere farmaci per la terapia del dolore 2%
Altro 2%
Su circa 19.000 segnalazioni totali, quelle riguardanti i farmaci sono state il 3,9%.
Fonte: Cittadinanzattiva-PiT Salute, 2008.
Il commento. “Pur di salvarsi dal Decreto Bersani” commenta Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva, “molti avevano lanciato allarmi ingiustificati in tema di farmaci. A distanza di mesi, non solo nessuna farmacia ha chiuso, ma si sono create opportunità occupazionali per giovani farmacisti nell’ambito della grande distribuzione, e soprattutto si sono registrati – considerando solo le farmacie - diminuzioni nel costo dei farmaci dell’11%, tangibile contributo alla tutela del potere di acquisto. Quello che ora occorre è uno sforzo comune per considerare in modo unitario i temi dell’accesso, della qualità e del costo dei farmaci”.
Nell’indagine citata è stato anche coinvolto un panel di 244 tra farmacisti e medici di base, intervistati in merito a: offerta, prezzi, orari e gestione reclami. A seguire i dati relativi:
Qualità e ampiezza dell’offerta. Sul versante dell’offerta si percepisce un miglioramento più dal lato dell’ampiezza che della sua qualità: infatti, a pensarla così sono –rispettivamente - il 34% e il 29% degli intervistati. Nello specifico:
- il 34% del campione afferma che l’ampiezza dell’offerta disponibile di farmaci al pubblico, rispetto ad un anno fa, sia migliorata. La maggioranza, pari al 57%, ritiene invece che la situazione sia immutata. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nel Nord-Ovest e al Centro del Paese, e nei capoluoghi di medie dimensioni (popolazione tra 70 e 250mila abitanti), mentre al Nord-Est la situazione appare invariata.
- il 29% del campione afferma che il livello qualitativo nel settore della distribuzione di farmaci al pubblico, rispetto ad un anno fa, sia migliorato. La maggioranza, pari al 56%, ritiene invece che la situazione sia rimasta invariata e un non trascurabile 12% pensa addirittura che la qualità dell’offerta sia peggiorata. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nell’area Sud/isole e capoluoghi medio grandi (superiori a 250mila abitanti), mentre specie al Nord-Est la situazione appare invariata.
Livello e trasparenza dei prezzi. Sempre con riferimento al settore della distribuzione di farmaci al pubblico, è assolutamente netta la percezione di un miglioramento sia della trasparenza, ma soprattutto del livello dei prezzi, a tutto beneficio del consumatore: a pensarla così sono –rispettivamente - il 35% e il 43% degli intervistati. Nello specifico:
- il 43% del campione interpellato concorda nel ritenere migliorato - rispetto ad un anno fa - il livello dei prezzi dei farmaci. Il 45% afferma invece che tale livello sia rimasto invariato. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nel Nord-Est e nei capoluoghi non piccoli (cioè superiori a 70mila abitanti). Di contro, specie al Centro la situazione appare invariata.
- il 35% del campione afferma che sia migliorato - rispetto ad un anno fa – il livello di trasparenza dei prezzi dei farmaci. Il 54%, invece, non percepisce alcun miglioramento. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nel Sud/isole e nei capoluoghi con popolazione non superiore a 250mila abitanti. Di contro, specie al Centro la situazione appare invariata.
Orari di apertura al pubblico & gestione reclami. Inferiori al 20% coloro che riscontrano – rispetto ad un anno fa – un aumento delle ore di apertura settimanali nell’ambito del settore della distribuzione di farmaci e, soprattutto, coloro che percepiscono passi in avanti nella gestione dei reclami. Nello specifico:
- Solo il 18% del campione interpellato concorda nel ritenere migliorato - rispetto ad un anno fa - il monte ore settimanale, a fronte di un 80% che non nota alcuna variazione. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nel Nord-Ovest e nei capoluoghi più grandi.
- Solo il 12% del campione afferma che sia migliorata la gestione dei reclami, il 73% non nota alcuna differenza rispetto al recente passato, e addirittura un 11% di interpellati percepisce un netto peggioramento. In particolare, i miglioramenti sono percepiti maggiormente nei piccoli capoluoghi del Centro e del Nord-Ovest, mentre i peggioramenti sono avvertiti prevalentemente nei capoluoghi piccoli e medi del Sud/isole.
Cosa propone Cittadinanzattiva al Governo e al Parlamento:
- Estendere la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C (obbligo di ricetta) per contribuire ad una significativa riduzione dei loro costi a queste condizioni:
- presenza del farmacista nel punto vendita;
- spazio dedicato ben distinto da quelli degli altri prodotti;
- obbligo di informazione corretta e divieto di iniziative commerciali promozionali inerenti i farmaci;
- Sostenere e riqualificare le farmacie con servizi di supporto e di integrazione del SSN:
- prenotazione visite ed esami;
- orientamento ai servizi presenti sul territorio (es. assistenza domiciliare);
- attività d’informazione e di educazione sanitaria di base in chiave preventiva;
- Riconoscere il ruolo particolare svolto dalle farmacie rurali e dei piccoli comuni per assicurare il servizio universale in campo farmaceutico;
- Introdurre percorsi di educazione alla cittadinanza (ex educazione civica) per far crescere la consapevolezza tra i consumatori in merito a corretto uso dei farmaci (necessità contro inutilità), uso dei farmaci equivalenti, consigli utili per risparmiare sul prezzo senza rischiare (es. truffe on line);
- Promuovere un tavolo di lavoro congiunto (farmacisti, istituzioni pubbliche, associazioni cittadini e malati cronici) per l’avvio di attività di monitoraggio periodico in merito ad accesso, costi e qualità del servizio farmaceutico in Italia, ma anche per studiare la fattibilità della prescrizione del principio attivo e non del farmaco, così come da indicazioni espresse dall’Antitrust.
Le Associazioni dei consumatori promotrici del progetto "Più Concorrenza + Diritti" (Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori) sono da oltre un anno impegnate nell’informare i cittadini sulle novità introdotte dai “Decreti Bersani” mediante diffusione di materiale divulgativo, promozione di incontri formativi e di approfondimento - come quello realizzato in data odierno -, un numero verde 800.913.514 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.30) al quale risponde personale esperto capace di fornire informazione e assistenza gratuita.
On line su www.concorrenzaediritti.it <http://www.concorrenzaediritti.it/> un vademecum per saperne di più sulle norme introdotte dal Decreto Bersani in tema di distribuzione dei farmaci.
Cittadinanzattiva onlus-sede nazionale - Ufficio stampa. Tel: 0636718.302- 408 - 351
Responsabile, Alessandro Cossu (348 3347608); Aurora Avenoso (348 3347603); Mariano Votta (339 8927455). - stampa@cittadinanzattiva.it <mailto:stampa@cittadinanzattiva.it> www.cittadinanzattiva.it <http://www.cittadinanzattiva.it/>
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