METALMECCANICI: RICERCA SULLA CONDIZIONE DI VITA E DI LAVORO
100.000 intervistati, 4.000 aziende coinvolte ed il 44,6% non sono iscritti a nessun Sindacato
Diversi mesi di lavoro, un approfondito impegno che ha coinvolto R.S.U., strutture provinciali, regionali e nazionali del Sindacato Metalmeccanico della CGIL ed il risultato è rilevante. La 1^ ricerca approfondita e completa sulle condizioni di vita e del lavoro dei metalmeccanici e metalmeccaniche.
Il risultato è stato portato a conoscenza dei cittadini, nei giorni scorsi, alla presenza del Comitato Centrale della Fiom . La ricerca ha coinvolto 100.000 lavoratori e lavoratrici, coinvolte 4.000 aziende ed il 44,6 % degli intervistati non è iscritto ad alcun Sindacato
Hanno risposto al questionario circa 70.000 operai ed operaie, 30.000 impiegati ed impiegate compresi tecnici e coordinatori, 3.000 migranti, 10.000 precari
Ogni lavoratore o lavoratrice ha risposto alle seguenti domande: Salario; Orari ed Organizzazioni del lavoro,Emergenza salute e sicurezza ed Obiettivi del Sindacato
SALARIO
Viene fuori un malessere diffuso e profondo sulle condizioni economiche. Infatti, il 30% dei lavoratori ha un salario mensile inferiore a 1.100 Euro. In media un operaio guadagna 1.170 Euro al mese ed un impiegato riceve 1.370 Euro mensile mediamente. Le lavoratrici guadagnano meno dei colleghi, infatti, ricevono meno di 1.000 Euro al mese
Il 60% dei lavoratori precari guadagna meno di 1.100 Euro al mese
La ricerca conferma le difficoltà delle famiglie dei metalmeccanici del Sud, perché monoreddito, e con notevoli difficoltà ad arrivare alla fine del mese
ORARIO ED ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO:
Più di un quarto degli intervistati lavora oltre 40 ore (26,3%); il 48% vorrebbe lavorare meno di 40 ore alla settimana; solo il 6% è disponibile a lavorare più di 40 ore . La maggior parte degli intervistati e delle intervistate dichiara che il lavoro è parcellizzato, ripetitivi e monotono.
EMERGENZA SALUTE E SICUREZZA:
La ricerca conferma le condizioni di scarsa tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori e delle lavoratrici. Infatti, il 56,5% è sottoposta a rumori molto forti, il 50,3% è costretta a convivere con polveri e sostanze chimiche. Solo il 58% ritiene il suo posto di lavoro a norma e mentre nel settore siderurgico il 68% ritiene il suo posto di lavoro non a norma di sicurezza.
Inoltre il 40% ritiene che la propria salute sia stata compromessa dal lavoro. Le patologie denunciate nel questionario sono: il 23,5% ha problemi di udito; il 27,8% dichiara di essere affetto da tensione e stanchezza ;il 21,5% ansia; 19% insonnia; 12% dolori allo stomaco . Per gli impiegati le patologie dichiarate sono : 27% stanchezza , 27% disturbi agli occhi legato all'uso quotidiani dei personal computers.
RISPETTO A QUESTA SITUAZIONE CHE FARE?:
E' necessario ricostruire l'iniziativa del Sindacato in fabbrica sulle condizioni di Vita e di lavoro.
Insomma il Sindacato, allo stato attuale, nei posti di lavoro contratta scarsamente :Orario, Salario ed Organizzazione di lavoro non fa appieno il proprio lavoro di rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrice. Per questo è necessario rilanciare e riqualificare la contrattazione aziendale e rivedere le forme di rappresentanza per fare entrare, nelle R.S.U., nuove figure professionali che si sono venute affermando nel corso, di questi anni, per effetto delle profonde modificazioni che ha subito sia il processo produttivo che l'organizzazione del lavoro.
Napoli, 08/03/08
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