Con speranza perché per la prima volta si agisce con decisione in difesa di minori attraverso la decadenza della patria potestà, passo spesso indispensabile per ridare loro un futuro possibile; con perplessità perché il provvedimento è valido solo per i rom, quando l'emergenza minori abusati e sfruttati nel nostro Paese supera il mezzo milione.
I minori rom non vivono condizioni più disagiate e drammatiche di quelli italiani o di altre etnie residenti nel nostro territorio che, soprattutto nel meridione, vengono assoldati nelle organizzazioni malavitose o ingrassano la già larga schiera di microcriminalità.
Invitiamo pertanto il Signor ministro ad affrontare il problema nel suo complesso incidendo anche in una rigorosa riforma dei procedimenti di adozione al fine di snellirne le procedure ed ampliarne le categorie degli aventi diritto, secondo quanto già stabilito dalla Convenzione europea del maggio scorso che apre ai single e alle coppie eterosessuali conviventi.
Diversi ne sarebbero i benefici di natura sociale e politica:
- il numero di minori "liberati" sarebbe sensibilmente superiore;
- si avrebbe un drastico calo della microcriminalità e allo stesso tempo una generazione verrebbe riscattata alla civiltà e ai valori della legalità e della democrazia così come auspicava Giovanni Falcone;
- il decreto perderebbe quall' odiosa accezione razzista che al momento inevitabilmente viene ad avere;
- creerebbe un deterrente per la peggiore immigrazione che fa dello sfruttamento dei minori uno dei canali di sostentamento.
Cogliamo l'occasione per informare gli organi di stampa che Nuove Frontiere onlus presenterà ad ottobre un proprio disegno di legge di iniziativa popolare al riguardo.
Il presidente Gabriele Felice rimane a disposizione per ogni chiarimento
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