Ricetta per la Crescita delle Imprese Italiane
L'anno 2008 segnerà:
- crescita del PIL prossima allo Zero,
- inflazione in crescita
- pericolo concreto di recessione.
Questo è il quadro sintetico dell'economia italiana.
Esiste una ricetta per uscire dalla crisi, per consentire alle imprese di ricominciare a crescere.
Ciò che ha consentito all'Italia di crescere a ritmi sostenuti nei decenni scorsi è risultato essere l'export. Le imprese italiane che ancora oggi continuano a crescere sono quelle che hanno una vocazione internazionale.
La formula, quindi, rimane invariata a patto che si segua il "flusso mondiale del denaro", ovvero, a condizione che si verifichino i paesi di destinazione dell'export.
L'economia italiana deve tornare ad essere trainata dalle esportazioni verso paesi a forte crescita.
L'export delle imprese italiane deve quindi essere veicolato verso quei paesi che crescono e cresceranno per almeno un decennio ben oltre la media mondiale: CINA, India, Russia.
Cosa fare ora?
Il Governo italiano dovrebbe essere costantemente e strenuamente impegnato a sottoscrivere accordi di fornitura, che vengano successivamente soddisfatti da consorzi italiani di imprese creati ad hoc per il Progetto Specifico.
Il Governo italiano dovrebbe comportarsi come un capo-commessa, in grado di sub-appaltare le attività di commessa ad una molteplicità di imprese italiane.
La modalità potrebbe essere quella di suddividere le Aziende di uno specifico settore in tre fasce a seconda del loro fatturato: piccole, medie, grandi.
La Formula
Per ciascuna fascia di fatturato il Governo bandisce un concorso consentendo alle imprese dello specifico settore interessato di partecipare alla commessa per una corresponsione massima pari al 5% del loro fatturato 2007.
Con tale formula si ottengono molteplici risultati positivi:
- innescare un processo di partecipazione delle imprese italiane alle commesse nei paesi a maggiore crescita mondiale
- favorire lo sviluppo di un cultura di internazionalizzazione delle imprese italiane verso le aree dove si giocherà la partita del futuro del mondo
- garantire una crescita del 5% del Fatturato per Tutte le imprese coinvolte
- attivare un numero significativo di imprese nell'ambito di ciascuna commessa
- indurre la collaborazione tra Aziende italiane, promuovendo cosi' la cultura del "consorzio" importante per vincere all'estero in quei paesi
Immaginiamo una commessa per la fornitura di 60.000 POMPE di Estrazione del petrolio per un valore complessivo di 600.000.000 di euro (costo 10.000 euro a POMPA).
Le imprese italiane attivate sarebbero suddivise in 3 fasce,
- fino a 5.000.000 euro di fatturato,
- da 5.000.001 a 25.000.000 euro di fatturato
- oltre i 25.000.000 euro di fatturato
Applicando la formula descritta suddividendo il valore della commessa (600.000.000) nelle tre fasce, avremmo:
- 200.000.000 di euro destinati alla fascia di Imprese a fatturato piu' basso attiverebbero almeno 800 Piccole imprese italiane
- 200.000.000 di euro destinati alla fascia di Imprese a fatturato medio attiverebbero almeno 160 Medie imprese italiane
- 200.000.000 di euro destinati alla fascia di Imprese a fatturato alto, supponendo abbiamo fatturato medio pari a 50.000.000 di euro, attiverebbero 80 Grandi imprese italiane
Le Imprese italiane direttamente coinvolte in una singola commessa di questo tipo sarebbero almeno 1.040 realtà, ciascuna delle quali crescerebbe del 5%, e senza contare l'indotto di ciascuna.
La formula sarebbe dunque semplice.
Resta da capire se il nostro Governo sia in grado di portare avanti Strategie di questa portata a favore delle imprese italiane.
Altri attori che potrebbero giocare un ruolo importante sono le Associazioni Industriali: con un impegno pro-attivo a beneficio dell'internazionalizzazione delle Imprese italiane, e la consapevolezza che da questo dipende la sopravvivenza di molte imprese italiane, ed in ultima analisi, lo sviluppo o la recessione dell'economia italiana, dovrebbero tentare di rivestire il ruolo di CAPO-Commessa nei grandi accordi internazionali.
Sarebbe utopistico immaginare che in assenza di provvedimenti concreti ed urgenti a favore dell'internazionalizzazione delle imprese, possa invertirsi il trend attuale riconsegnando alle imprese italiane un ruolo di leadership nel contesto internazionale
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