PATTO DI STABILITA': STURANI (ANCI), DA COMUNI CONTRIBUTO FONDAMENTALE A RISANAMENTO

 

PATTO DI STABILITA': STURANI (ANCI), DA COMUNI CONTRIBUTO FONDAMENTALE A RISANAMENTO

 

''Da Federalismo fiscale attendiamo ora garanzie su risorse per lo svolgimento delle funzioni fondamentali''

 

Roma, 30 luglio 2008. ''2,2 miliardi di risparmi aggiuntivi rispetto a quanto richiesto dal patto di stabilita' 2007. questo il contributo che i Comuni italiani hanno dato ai conti pubblici nazionali''.

E' quanto afferma Fabio Sturani, Sindaco di Ancona e Vice Presidente ANCI. ''Una cifra - spiega - che si va ad aggiungere agli oltre 2 miliardi in piu' rispetto a quanto chiedeva il patto di stabilita' del 2006 (senza prendere in considerazione gli oltre 3 miliardi risparmiati sul fronte delle spese in conto capitale). In solo due anni, il comparto dei Comuni ha quindi contribuito in maniera sostanziale al risanamento dei conti pubblici: un contributo che, quantitativamente, non mi pare neanche comparabile con quello di altri comparti della amministrazione pubblica''.

''E tutto questo - rileva Sturani - pur essendo costretti a vivere stagioni di continue riduzioni di trasferimenti e di fondi in generale, e riuscendo anche a ridurre del 6% le spese per il personale. Un risultato, quindi, che mi pare degno di attenzione da parte del legislatore in una ottica futura. Come dire: i Comuni hanno gia' dato, e in misura anche molto superiore a quanto loro richiesto''.

Nel sottolineare che ''tutto questo, come giustamente hanno osservato i commentatori piu' attenti, e' stato possibile anche grazie alla introduzione dell'obiettivo dei saldi di bilancio, che ha rimpiazzato il criterio dei tetti di spesa ed alla introduzione della cosiddetta 'competenza mista''', Sturani segnala che ''di certo, pero', performances come quelle fatte registrare dai Comuni non sono a costo zero''.

Per il vice Presidente ANCI ''il fatto che il patrimonio immobiliare dei Comuni si sia ridotto numericamente del 38% nel solo 2007 ne e' la testimonianza diretta. I Comuni, soprattutto con l'obiettivo di poter pagare i mutui in essere, sono costretti ad alienare il loro patrimonio immobiliare. Una scelta che, se fatta 'una tantum', puo' anche essere giustificabile, ma che se dovesse diventare la prassi normale, porterebbe gli Enti locali al collasso''.

''In questa situazione, ed a fronte di risultati come quelli certificati dalla Corte dei Conti - conclude Sturani - come ANCI ci aspettiamo dunque che dal confronto sul Federalismo fiscale vengano definitivamente garantite le risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni fondamentali attribuite ai Comuni''.

 


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Redazione del CorrieredelWeb.it
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