"Botte, spintoni ed insulti" anche solo per un asciugamano sporcato di sabbia, sono questi a caratterizzare le giornate al mare di molti stabiesi, e soprattutto di quelli che per vari motivi sono costretti a recarsi nelle pochissime spiagge libere di Pozzano. «Non è mai successo nulla di particolare – spiega Maria, assidua frequentatore della spiaggia libera denominata "La Calcina" – ma, a causa della grossa concentrazione di bagnanti, capita spesso che a volte ci si alteri per delle sciocchezze. Purtroppo, dopo che la spiaggia del Frantoio è divenuta a pagamento, "la Calcina" è rimasta l'unica porzione di spiaggia non occupata dai gestori dei stabilimenti balneari. E le persone sono troppe per i metri quadrati di territorio balneare». Ed è proprio l'ex spiaggia libera del Frantoio, ora tramutata in spiaggia a pagamento, a scatenare le ire degli ambientalisti. «La privatizzazione della spiaggia del frantoio - esordisce il professor Antonio Acropoli, studioso di tematiche ambientali – nasce insieme al progetto dell'albergo "Crawn Plaza", finanziato con i fondi della Tess per risanare la grave crisi occupazionale che investe l'area Stabiese - Torrese. Pertanto, non riesco a comprendere come si possa pensare di risolvere l'emergenza occupazionale del nostro territorio, concedendo a privati la gestione di una spiaggia, che tra l'altro pare essere utilizzata in via autonoma dal complesso alberghiero. Ora, mi domando se sia stata una mossa vincente o disastrosa, incorporare la spiaggia del Frantoio nel progetto finanziato dalla Tess, quando il complesso balneare al massimo può impiegare una decina di dipendenti, tra l'altro solo per due mesi. L'intero progetto – conclude - è stato approvato dalla Tess con Vozza presidente, e credo che i cittadini ora meritino risposte». Sul punto, interviene anche l'opposizione di centrdoestra con Antonio Sicignano (nella foto), vice Presidente regionale dei Circoli della Brambilla e presidente del Circolo Stabiese. «La questione dell'ex spiaggia del Frantoio – spiega Sicignano – è singolare, come pure è singolare il silenzio del sindaco sulla questione. Comunque, tutta la vicenda spiagge – conclude Sicignano - dimostra il fallimento dell'amministrazione comunale, che ha finito per favorire la privatizzazione del gran pezzo di costa balneabile, dopo aver privatizzato l'acqua e le strade».
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