CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI) Tragedia sfiorata in via Fratte. A ridosso della zona collinare della città delle acque, proprio di fronte la scuola materna ed elementare del secondo circolo, nel primo pomeriggio di oggi, è crollato un traliccio della pubblica illuminazione, che, finendo su alcuni cavi dell’Enel direttamente prospicienti ad esso, è rimasto in bilico sulla strada per ore.
Tanta la paura fra i residenti, soprattutto in considerazione del fatto che poche ore prima del crollo, nei pressi del traliccio in questione, sono transitati gli scolari del “Plesso Fratte”, che, dopo essere usciti da scuola, facevano ritorno alle loro case.
«Mi trovavo nella zona – spiega Roberta – in quanto mi stavo recando a casa di un mio parente, quando ho visto il palo della luce che pendeva sulla strada. Una scena davvero raccapricciante che poteva assumere profili di inaudita drammaticità se solo si fosse verificata alcune ore prima, mentre i bambini uscivano da scuola. Ci vorrebbe più controllo da parte delle istituzioni».
Dello stesso avviso Luigi, abitante della zona, secondo cui «è inaccettabile che, ancora oggi, succeda un fatto del genere. Così come è significativo il fatto che un tale avvenimento sia avvenuto in una delle zone periferiche dove si sente meno la presenza delle istituzioni. Chiediamo adesso che siano controllati tutti i lampioni della strada. Oramai, nel quartiere, si ha perfino paura ad uscire di casa». Preoccupato della vicenda Antonio Sicignano (nella foto), presidente dei Circoli della Libertà di Castellammare e vicepresidente regionale del movimento della Brambilla, sul cui sito internet sono giunte le foto della tragedia sfiorata.
«Abbiamo ricevuto – spiega Sicignano – la notizia del crollo del lampione, nell’ambito del nostro portale internet “Sos Cittadino”, dove alcuni cittadini esprimevano il loro sdegno per aver assistito ad una vicenda del genere. Drammatica è poi – aggiunge - la circostanza che tale lampione si trovi proprio di fronte una scuola elementare. Da tempo segnaliamo la precarietà di molti edifici scolastici e dei luoghi ad esso antistanti. Questa volta - conclude - è andata bene solo per un fatto casuale, ma auspichiamo che, da ora in avanti, si ponga in essere un piano di monitoraggio di tutti i luoghi a rischio».
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