FAR RIMANERE I GIOVANI IN AGRICOLTURA. COME?
di Raffaele Pirozzi
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha intenzione di finanziare i giovani che vogliono intraprendere l'attività agricola. Questa affermazione va tradotta in fatti concreti perché la realtà è diversa in quanto la Finanziaria per il 2009 proprio il fondo destinato ai giovani agricoltori è stato tagliato del 50 per cento, da 10 a 5 milioni di euro. Questo mette in evidenza la contraddizione che c'è tra affermazioni e le linee della manovra economica del governo.
Comunque, non è soltanto un problema di finanziamento, pur di grande importanza. Bisogna porre in termini chiari soprattutto la questione fondiaria. Dobbiamo garantire un credito adeguato per quei giovani che intendono rimanere in agricoltura e acquistare la terra che è il primo fattore di produzione.
E', quindi, indispensabile creare strumenti anche di carattere fiscale per favorire l'incontro tra domanda ed offerta di terreni, sia per la vendita sia per gli affitti e per sostenere la crescita di nuova imprenditorialità o l'ampliamento di aziende condotte da giovani imprenditori.
E' importante anche sostenere sistemi di formazione e di consulenza per le imprese giovani nella fase di avvio e riconversione. Contemporaneamente è importante dare sostegno a progetti di marketing innovativo gestiti da giovani agricoltori in forma associata.
Il Ministro dovrebbe confermare queste sue dichiarazioni in atti tangibili. Le buone intenzioni restano tali e, dunque, inutili, se non vengono rese possibili attraverso misure e provvedimenti realmente incisivi. Se vogliamo che i giovani restino in agricoltura, dobbiamo porre le opportune e valide condizioni.
Napoli, 15/010/08
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