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venerdì 17 ottobre 2008

FARE AMBIENTE: OPPORTUNITA' DI CRESCITA E DI SVILUPPO ECONOMICO

FARE AMBIENTE:
OPPORTUNITA' DI CRESCITA E DI SVILUPPO ECONOMICO


Presentata oggi al VEGA la start up E-Ambiente, i dati del comparto regionale e le politiche nazionali ed europee di riferimento.
Presente all'incontro Corrado Clini, direttore Generale del Ministero dell'Ambiente


Venezia, 17 ottobre 2008 – Conciliare la produttività delle imprese con
la tutela dell'ambiente per creare opportunità di business.
L'efficienza ambientale conviene: è un risparmio economico per le
aziende che adottano politiche di riduzione di impatti ambientali; è un
affare per le filiere che si occupano di riciclaggio di rifiuti e delle
nuove fonti energetiche. Di questo si è discusso oggi al VEGA Parco
Scientifico Tecnologico di Venezia nel corso del convegno "Fare
Ambiente: opportunità di crescita e di sviluppo economico", organizzato
da VEGA e da EAmbiente, start up che si occupa di tematiche ambientali,
nata dall'idea di Gabriella Chiellino, la prima laureata in Italia in
Scienze Ambientali.

Nel corso dell'incontro è stato presentato il Parco VEGA quale primo
esempio di riqualificazione ambientale di Porto Marghera fino alla
creazione del Metadistretto METAS dell'ambiente per lo Sviluppo
Sostenibile che coinvolge oltre 400 aziende venete del settore, con un
fatturano circa 4 miliardi di euro e un investimento in tecnologie
innovative che ha portato alla registrazione di 145 brevetti.
Il Veneto è una Regione molto attenta all'ambiente. Giancarlo Conta,
assessore regionale alle politiche dell'Ambiente, ricorda che «il
comparto ambientale comprende oltre 2mila imprese con un fatturato di 21
miliardi di euro e circa 40mila addetti. La raccolta differenziata è in
media pari al 50 per cento, con picchi anche dell'82%. L'obiettivo che
ci prefiggiamo, entro il 2012, è di arrivare ad una media del 62 %».

Presente al dibattito anche Corrado Clini, direttore generale del
Ministero dell'Ambiente, che ha delineato il ruolo dell'Italia in
merito alla direttiva europea che fissa come obiettivo per il 2020
l'abbattimento in Europa del 20% della produzione di CO2.. «Abbiamo
chiesto di verificare gli effetti di questa riduzione, - afferma Clini –
in termini di trasparenza ed efficacia perché se le imprese delocalizzano
i loro stabilimenti in Paesi dove non c'è un'adeguata normativa
ambientale l'effetto globale sarà immutato come dimostra l'aumento da
Kyoto ad oggi delle emissioni di CO2 del 2%. Oggi in Italia - continua
Clini - si produce il 6,7% di energia pulita, l'obiettivo è di arrivare
al 17%, un traguardo per ora lontano perché comporterebbe un costo di
oltre 20 miliardi di euro all'anno. Nel nostro Paese mancano
infrastrutture di alto livello tecnologico e ci sono troppi vincoli
normativi. Fare Ambiente è business: gli sforzi delle aziende e
dell'apparato amministrativo devono essere rivolti in questa
direzione».

Tra le novità emerse nel workshop, la presentazione del progetto
"Emissioni Zero": le aziende possono compensare le proprie emissioni
inquinanti con interventi volontari di acquisto di quote di aria pulita,
quali ad esempio: progetti di forestazione e investimenti su tecnologie
innovative a favore dell'ambiente.
E-Ambiente lo ha già fatto: è stato calcolato che il convegno e il
materiale illustrativo distribuito nell'incontro di oggi hanno emesso
nell'atmosfera 900 kg di CO2, compensati con l'adesione al progetto di
realizzazione del bosco di Somercombe, in Gran Bretagna, con la
piantumazione di nuovi alberi.
Costo dell'operazione solo 400 euro.


Per maggiori informazioni:

Ilaria Abrami
Responsabile Comunicazione e Ufficio stampa
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia
Tel. +39 041/509.3008
comunicazione@vegapark.ve.it



Ufficio Stampa
Luca Tomasi
T: 049 8774403
account2@adnkne.com

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