TEATRO SALA UMBERTO
Carlo Delle Piane Erica Blanc
in
HO PERSO LA FACCIA!
di Sabina Negri Calderoli
con
SILVANO PICCARDI, SABINA NEGRI CALDEROLI
ALESSANDRO TEDESCHI, FELICE CASCIANO,
Regia
RENATO GIORDANO
In questi giorni al Teatro Sala Umberto va in scena "HO PERSO LA FACCIA!" una divertente commedia di Sabina Negri Calderoli sul contrasto fra sostanza e apparenza. Il celebre dott. Valzelà, famoso chirurgo plastico scopre che la moglie Benedetta, ricca donna in carriera, lo sta lasciando per Tommaso Brignone, un giovane e vacuo attore sul quale egli sta per eseguire l'ennesimo intervento di chirurgia estetica. Complice il suo staff, il chirurgo escogita una quanto mai sorprendente e diabolica vendetta!
L'attore si sveglierà con le fattezze del famoso chirurgo, brutto ed attempato e il chirurgo con il viso e l'aspetto del divo del momento. In questo modo, l' uno nei panni dell'altro, scopriranno i lati nascosti della medaglia della loro vita, fino al sorprendente finale. Arguta ed ironica critica alle nuove dinamiche sociali che vedono trionfare le ragioni dell'apparenza su quelle dell'essere e lo scambiarsi e confondersi dei ruoli dell'uomo e della donna, questa pièce scorrevole nel testo e intelligente nei contenuti, dà modo agli interpreti di esprimere con eleganza il loro talento di attori.
Il bravo Carlo Delle Piane nella parte del Dott. Valzelà, fa onore ale sue 72 primavere( che lui stesso tiene a sottolineare) con un'interpretazione pungente ed esilarante, Erica Blanc l'infermiera Teodori esperta di gossip, non smentisce la sua classe e la sua esperienza teatrale, molto bravi anche Silvano Piccardi nella parte dell'infermiere, Alessandro Tedeschi elegante nel ruolo del bell'attore e davvero spassoso Felice Casciano nei panni del manager gay. L'autrice, Sabina Negri Calderoli, che si è riservata il ruolo della moglie fedifraga dà buona prova di sè anche se in alcuni momenti la sua interpretazione risulta, forse, un po' sopra le righe.
HO PERSO LA FACCIA, sa divertire mettendo a nudo alcuni aspetti della nostra società che vive ormai più di apparenza e luoghi comuni che di sostanza vera e propria. Il testo piacevolmente scritto indulge a volte in qualche volgarità certamente discutibile ma tutto sommato specchio di un'attualità che è sotto gli occhi di tutti. Spietata e pungente è l'ironia sul mondo dello spettacolo, sulla qualità degli odierni spettacoli televisivi, sul mutare dell'immagine del maschio ormai sempre più vanitoso e superficiale e del ruolo della donna in carriera sempre più virile e sempre meno vicina all'immagine rassicurante della moglie e della madre.
E' uno spettacolo piacevole, ben interpretato, diverte e fa riflettere: quattro buone ragioni per andare a vederlo.
L'attore si sveglierà con le fattezze del famoso chirurgo, brutto ed attempato e il chirurgo con il viso e l'aspetto del divo del momento. In questo modo, l' uno nei panni dell'altro, scopriranno i lati nascosti della medaglia della loro vita, fino al sorprendente finale. Arguta ed ironica critica alle nuove dinamiche sociali che vedono trionfare le ragioni dell'apparenza su quelle dell'essere e lo scambiarsi e confondersi dei ruoli dell'uomo e della donna, questa pièce scorrevole nel testo e intelligente nei contenuti, dà modo agli interpreti di esprimere con eleganza il loro talento di attori.
Il bravo Carlo Delle Piane nella parte del Dott. Valzelà, fa onore ale sue 72 primavere( che lui stesso tiene a sottolineare) con un'interpretazione pungente ed esilarante, Erica Blanc l'infermiera Teodori esperta di gossip, non smentisce la sua classe e la sua esperienza teatrale, molto bravi anche Silvano Piccardi nella parte dell'infermiere, Alessandro Tedeschi elegante nel ruolo del bell'attore e davvero spassoso Felice Casciano nei panni del manager gay. L'autrice, Sabina Negri Calderoli, che si è riservata il ruolo della moglie fedifraga dà buona prova di sè anche se in alcuni momenti la sua interpretazione risulta, forse, un po' sopra le righe.
HO PERSO LA FACCIA, sa divertire mettendo a nudo alcuni aspetti della nostra società che vive ormai più di apparenza e luoghi comuni che di sostanza vera e propria. Il testo piacevolmente scritto indulge a volte in qualche volgarità certamente discutibile ma tutto sommato specchio di un'attualità che è sotto gli occhi di tutti. Spietata e pungente è l'ironia sul mondo dello spettacolo, sulla qualità degli odierni spettacoli televisivi, sul mutare dell'immagine del maschio ormai sempre più vanitoso e superficiale e del ruolo della donna in carriera sempre più virile e sempre meno vicina all'immagine rassicurante della moglie e della madre.
E' uno spettacolo piacevole, ben interpretato, diverte e fa riflettere: quattro buone ragioni per andare a vederlo.
(Ilda Ippoliti)
TEATRO SALA UMBERTO Dal 14 al 26 ottobre
Via della Mercede, 5000187 Roma
http://www.salaumberto.com/
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