TEVERE
WWF: PER I NOSTRI FIUMI MANCA
SIA IL COORDINAMENTO CHE I FONDI
L'alluvione del Tevere di questi giorni mette in luce ancora una volta la mancata gestione unitaria dei nostri fiumi. Attualmente tutti, Stato, Regioni, Autorità di bacino, Province, Comuni si occupano di difesa del suolo, ma non vi è, o non vi è più, un coordinamento adeguato e una logica unitaria.
Le Autorità di bacino che avrebbero dovuto pianificare la difesa del suolo sul nostro territorio proprio per ridurre il diffuso dissesto idrogeologico sono senza fondi e senza dirigenza.
Ma c'è di più è stata messa in crisi proprio la loro funzione primaria di pianificazione cioè la capacità di individuare le aree di rispetto fluviale in modo da lasciare ai corsi d'acqua una dinamica il più naturale possibile
Tutti i Ministri dell'Ambiente che si sono alternati da quando con la riforma Bassanini la difesa del suolo è passata dal Ministero dei Lavori pubblici a quello dell'Ambiente, con i loro finanziamenti hanno privilegiato, a volte in modo esclusivo, interventi puntali al posto di pianificazioni unitarie a livello di bacino.
All'Autorità di Bacino del Tevere ma anche del Po e dell'Arno manca il Segretario Generale e sono quindi senza "testa". I fondi per la gestione dei fiumi dal 2004 non arrivano più alle Autorità di Bacino ma alle singole Regioni.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: piove ed è emergenza alluvioni, non piove ed è crisi idrica. Due facce della stessa medaglia, della stessa incapacità di pianificare e gestire il bene pubblico più importante che abbiamo: l'acqua.
In Italia sono stati stanziati in più occasioni milioni di euro con risultati ridicoli.
Come sono stati spesi, ad esempio, i 4300 miliardi di vecchie lire per la difesa del suolo dopo l'alluvione del Po del 1994 e quelli dopo il disastro del 2000?
Il WWF Italia ritiene necessario e urgente rafforzare una politica di governo unitaria, integrata ed
interdisciplinare basata sui bacini idrografici e sulle Autorità di bacino o distretto e per questo
ritiene indispensabile:
- applicare correttamente la Direttiva 2000/60/CE, nel rispetto del principio del "non
deterioramento" (da applicarsi già su interventi e piani di interventi ed infrastrutture in essere
Piani strategici di mitigazione del rischio idrogeologicico…);
- istituire le Autorità di distretto, come previsto dalla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE,
sostituendo così le Autorità di bacino nazionali istituite con la ex L.183/89;
- conferire alle Autorità capacità operativa attribuendo le necessarie risorse per programmare attività di difesa del suolo coordinate tra tutte le istituzioni di uno stesso bacino idrografico;
- redigere i Piani di bacino idrografico come previsto dalla Direttiva Quadro acque
2000/60/CE e integrarli con i piani per il rischio alluvionale previsti dalla Direttiva 2007/60/CE;
E' ormai indispensabile recuperare le aree di esondazione dei fiumi, spesso occupate dal cemento, per restituire loro lo spazio necessario.
Due esempi proprio sul bacino del Tevere sono il progetto "Riqualificazione ambientale e promozione della fruizione dell'area del Tevere Magliana - Ansa di Tor di Valle G.R.A." del WWF
La tenuta di Tor di Valle rappresenta una delle ultime aree libere all'interno del Raccordo Anulare. Un'area non edificata in prossimità del fiume offre un ambiente estremamente interessante a livello naturalistico e la possibilità di creare un Parco Fluviale a disposizione di tutti i cittadini.
Sempre nel Lazio e un vero e proprio piano di rinaturazione appena avviato dal WWF Lazio in accordo con la Provincia di Roma e il Comune di Subiaco, sul medio corso del fiume Aniene. Lo scopo è quello rinaturalizzare l'area con interventi che sappiano garantirne la funzionalità ecologica e ridurne il rischio esondazione senza dimenticare la fruibilità delle sponde del fiume, anche con la partecipazione dei cittadini.
Roma, 12 dicembre 2008
WWF Italia ufficio stampa 02 83133233
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