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lunedì 1 aprile 2013

Muos Niscemi: "spostiamolo in Israele o in Libia!!"

Dopo la manifestazione del 30 marzo 2013 a Niscemi, organizzata dal comitato “No Muo”s e dal Comitato “Mamme No Muos”, che ha visto una partecipazione di circa 4000 persone, secondo le stime della questura e di 10000 per gli organizzatori, a cui hanno partecipato oltre al sindaco La Rosa e alcuni sindaci del circondario, anche i rappresentanti dei No Tav della val di Susa, ed associazioni del territorio, tra cui il Movimento Polo Oncologico Onlus di Gela, si susseguono altre proposte per impedire la continuazione dei lavori di realizzazione del sistema satellitare Muos di contrada Ulmo. Oltre all’atto ufficiale dei giorni scorsi prodotto della Regione Siciliana che indica la revoca dei lavori, un’altra proposta arriva proprio dal Prof. Zucchetti del Politecnico di Torino che per primo aveva lanciato l’allarme di pericolo delle radiazioni elettromagnetiche sull’uomo, “Possiamo fare il Muos in una zona desertica” - dice il prof Zucchetti -“Smonterei tutto per trasferirlo in Libia o in Israele nel deserto del Negev, se proprio lo debbono fare!!”. L’esperto di onde elettromagnetiche che ha già prodotto uno studio tecnico in merito consiglia di costruirlo a centinaia di chilometri dalla popolazione ribadendo che secondo lui gli effetti sulla salute consistono in : “Induzione certa verso la neogenesi dei tumori, delle malformazioni, con una particolare azione sul sistema immunitario”. Una fase delicata che in maniera sottile si nasconde però anche dietro alcune coperture politiche che si abbattono come un macigno sulla questione Muos e si scontrano con la vera volontà e le paure di tutti i cittadini. Il governo intanto si pone in attesa di un referto definitivo sulla questione che si avrà con la relazione definitiva dei tecnici.

                                                                                                            MCV

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