Brand Finance Banking 500 - realizzata dalla società di consulenza leader nella valutazione dei marchi Brand Finance plc e pubblicata nell'edizione di febbraio di The Banker - è la classifica delle banche più grandi del mondo, ordinate per valore del marchio.
I brand delle banche italiane hanno perso complessivamente il 5% del proprio valore. Nell’ultimo anno i marchi delle banche europee sono stati in difficoltà a causa del persistere delle fragili condizioni economiche e dell’incertezza dominante. Infatti, il valore totale dei marchi delle banche spagnole è calato del 2%, il valore delle banche del Regno Unito è calato del 3%, in Germania il calo è stato del 6% e in Francia del 19%. Lo scarso andamento Italiano ha consentito a Olanda e a paesi asiatici molto performanti come India e Corea del Sud di superarla in classifica. Unicredit, il brand numero 1 delle banche Italiane, quest'anno è uno maggiori perdenti a livello mondiale infatti il valore di questo marchio è sceso a $ 5,4 miliardi (€ 4,45 miliardi) perdendo il 18%. I ricavi di Unicredit sono crollati davanti alle sfide macroeconomiche che hanno intaccato la fiducia dei consumatori e hanno danneggiato i marchi delle banche di tutta Europa. Unicredit punterà ad una ripresa economica e a ricostruire la propria immagine e il rapporto con i clienti, nel tentativo di rafforzare la propria posizione in Europa centrale e orientale. Banca Popolare di Vicenza è la banca italiana che nel 2014 ha avuto il brand più performante. Il valore di questo marchio è pari $ 267 milioni ed è aumentato del 42% passando dal 458° al 380° posto nella classifica internazionale di quest’anno. Altre due grandi banche italiane Intesa Sanpaolo e Banco Popolare hanno avuto una piccola crescita del valore del proprio marchio, rispettivamente pari al 3% e al 2% . Risultati globali Tra le banche, Wells Fargo continua ad essere il marchio con maggiore valore al mondo pari a $ 34,9 miliardi e con una crescita del 15%. Altre banche statunitensi, Citi e Chase, hanno registrato una crescita del valore del marchio di tutto rispetto (entrambe +7%), mentre altre, come Bank of America (-4%), Goldman Sachs (-7%) e JP Morgan (-15%) sono in calo. Il CEO di JP Morgan, Jamie Dimon, si è recentemente dichiarato preoccupato per le straorganizzate banche occidentali che potrebbero essere superate da marchi cinesi. La ricerca di Brand Finance sembrerebbe avvalorare questa opinione, infatti da un lato ICBC è passata dal 6° al 2° posto in classifica superando HSBC che adesso è terza a livello mondiale; dall’altro China Construction Bank, che ha già superato HSBC in termini di capitalizzazione, ha visto il proprio marchio crescere del 39% superando Citi, BoA e Chase. Infine Bank of China e Agricultural Bank of China hanno spinto la spagnola Santander in fondo alla top ten. QNB è la banca con il marchio di maggior valore nell'area che include Medio Oriente e Africa. Il valore del marchio QNB è pari a $2,6 miliardi ed è cresciuto del 44%. Questo brand è un buon esempio della rapida crescita dei marchi di molte banche del Golfo e dei paesi emergenti. La top ten dei paesi in più rapida crescita è composta da Marocco (+ 98%), India (+ 61%), Nigeria (+ 52%), Emirati Arabi Uniti (+ 45%), Colombia (+ 44%), Qatar (+ 44%), la Filippine (+ 43%), l'Arabia Saudita (+ 40%), Cina (+ 29%) e Bahrain (+ 29%).
Banche italiane con brand di maggior valore
Risultati Globali – Banche con Brand di Maggior Valore
Banche con Maggior Incremento in % del Valore del Brand
Nota per i redattori I valori dei brand 2015 sono stati calcolati in USD il 1/1/15. Tutti i valori in euro sono stati calcolati in dollari sempre il 1/1/2015. Lo studio viene pubblicato annualmente dal 2006 nell'edizione di febbraio della rivista del Financial Times “The Banker”. Tutti i dati sono disponibili sul sito web di Brand Finance e su thebanker.com/topbankingbrands dal 2 febbraio. In concomitanza con l'uscita di The Banker / Brand Finance Banking 500, Brand Finance il 10 febbraio ospiterà presso la propria sede un convegno. Interverranno Mark Mullen, CEO di Atom Bank; David Yates, CEO di Vocalink; Brian Spoule, capo economista di IOD e Brian Caplen, Direttore di The Banker. Ulteriori informazioni possono essere trovate nell'area eventi del nostro sito. Per partecipare inviare un'e-mail events@brandfinance.com . Contatti per i media Brand Finance: Massimo Pizzo, Italia T: +39 02 303125105 M: +39 3356929897, massimo.pizzo@srnc.co.uk Robert Haigh, UK T: +44 (0)20 7389 9400, M: +44 (0)7762211267, r.haigh@brandfinance.com The Banker: Raj Rai (Ms), Senior Marketing Manager, T: +44 (0)20 7775 6340, raj.rai@ft.com A proposito di Brand Finance Brand Finance - la società di consulenza leader mondiale nella valutazione dei marchi con sede a Londra e uffici in oltre 15 paesi - supporta i responsabili marketing, gli imprenditori e gli investitori quantificando il valore finanziario dei brand. Informazioni su The Banker The Banker, parte del gruppo Financial Times, fornendo informazioni strategiche dal 1926 si è accreditata come la principale fonte globale per banche e finanza. The Banker affronta in profondità temi relativi a capital market, structured finance, risk management, working capital management e securities services, environmental finance, trade e project finance, trading, problematiche tecnologiche, di management e di governance. The Banker / Brand Finance Banking 500 sarà pubblicata nel numero di febbraio di The Banker, per maggiori informazioni scrivere a thebanker@ft.com o visitare thebanker.com/topbankingbrands . Brian Caplen scrive di economia e finanza da più 25 anni. Ha lavorato a Hong Kong e in Medio Oriente e ha scritto da tutto il mondo. E' entrato al The Banker nel 2000 e ne è diventato direttore nel 2003. Metodologia di Brand Finance Il brand è probabilmente il bene più prezioso posseduto dalle aziende, infatti stimola la domanda e costruisce i rapporti con clienti e partner. Tuttavia, senza solidi dati finanziari, l’importanza del brand può essere trascurata o fraintesa. Brand Finance calcola il valore dei marchi attraverso la determinazione delle royalty che una società dovrebbe pagare per l’utilizzo di un marchio che non possiede, metodo noto come royalty relief. Oltre al valore del marchio, ad ognuno dei 500 brand in tabella è stato riconosciuto un rating del marchio in un formato simile al credit rating che indica forza, rischi e potenzialità di un brand rispetto ai concorrenti. Maggiori dettagli sulla metodologia e come viene calcolato il valore del brand si trovano qui , mentre i risultati dello studio dello scorso anno qui . |
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lunedì 2 febbraio 2015
Analisi sui brand: le banche italiane ancora in difficoltà
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