Nuovo numero di Solidarietà Internazionale
SPECIALE “SCORCI D’AFRICA”
Editoriale: “L’Africa che c’è”.
DONNE IN AFRICA. Dossier: Congo. La notte si dirada.
Le donne raccontano la guerra (T. Caffi).
Diario di viaggio di Eugenio Melandri.
Articoli di G. Codrignani, T. da Silva, J. Muguku, M. M. Mwamini, H. Yinda, E. Kidanè, A. Maxel, T. Salmistraro, F. Mahofud, O. Sankara, R. Chiodo, L. Clark, G. Barbera, E. Melandri, T. Caffi, M. Nsimire Ester, P. Bagenda. Richiedete copie della rivista.
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Roma, 11 ottobre 2006 - “L’Africa che c’è“ è il titolo dell’editoriale del nuovo numero della rivista Solidarietà Internazionale, di fatti, notizie, storie e cose del mondo del Cipsi (coordinamento di 36 Ong e associazioni di solidarietà internazionale) uscito fresco di stampa in questi giorni. E’ un numero monografico speciale: “Scorci d’Africa”.
“Ancora un monografico sull’Africa. Per dire che c’è. Certo, con i suoi drammi e le sue tragedie, ma soprattutto con la sua grande umanità” – si legge nell’editoriale. “Questo numero è allora un omaggio all’Africa e alla sua vitalità (è stato scritto che la filosofia dell’Africa Bantù potrebbe essere definita con il termine “vitologia”). Quella vita che così bene è raffigurata dall’attività delle sue donne: la prima parte della rivista è tutta dedicata alle donne d’Africa, prendendo spunto dalle relazioni svolte nel convegno organizzato da “Chiama l’Africa” nell’aprile scorso. Nulla da dire ai lettori se non di leggerla e meditarla. Avranno senz’altro delle sorprese.
La seconda parte vorrebbe sottolineare un evento che può segnare una speranza nuova per il continente africano: la transizione alla democrazia nella Repubblica Democratica del Congo. Dopo una guerra che ha fatto oltre quattro milioni di vittime. Essa è costituita da tre parti: la prima che racconta gli orrori della guerra soprattuto contro le donne. La seconda che racconta sotto la forma del diario la speranza suscitata dalle elezioni. La terza che, attraverso l’intervista ad un esponente della società civile, parla delle prospettive di un Congo riconciliato.
“E’ vero, nelle agende internazionali il continente africano continua ad essere ignorato. Sono altri i problemi che interessano i grandi di questo mondo. Presi come sono a difendere il proprio modello di vita, a costo di tutto, anche della guerra, non hanno nè il tempo, nè la voglia di cercare le radici dell’umanità e coglierne le dinamiche.
D’altra parte è stato lo stesso presidente Bush a dire che il modello di vita americano non può essere messo in discussione. Continui pure l’occidente a consumare l’80% delle risorse, a fare la guerra “preventiva” pur di reggere lo scettro del mondo. … Gli altri? O alleati (succubi). O nemici. Chi è fuori non esiste politicamente. Al massimo potrà fungere da cassaforte da cui estrarre man mano le materie prime di cui si ha bisogno.
Che il continente africano politicamente non esista ce lo dicono ogni giorno - con il loro silenzio – i mezzi di informazione. Viaggiano allora soltanto i soliti stereotipi di un continente alla deriva, dove pare che Pandora abbia sparso tutti i mali contenuti nel suo cesto. Senza altra speranza che quella che può venirle dall’aiuto e dalla cooperazione internazionale. Ancora una volta falsando la verità. Perchè fino ad oggi la cooperazione internazionale, soprattutto nei confronti dell’Africa, ha sempre costituito un affare per i ricchi, non un vantaggio per i poveri.
Intanto, anche approfittando dell’estate, il Mediterraneo viene solcato da carrette che portano persone in cerca di un luogo dove vivere e poter sperare nel futuro. Per un attimo l’Africa torna alla ribalta. Troppo spesso soltanto per scatenare i nostri peggiori istinti. Non c’è bisogno di scomodare il cosiddetto onorevole Borghezio per provare quanto egoismo e quanto razzismo ci sia in tanti di noi. Succede così che il Mediterraneo, che, per vocazione, dovrebbe essere il Mare dell’incontro fra popoli, storie, culture e religioni diverse, attorno al quale costruire un laboratorio di convivenza fra le diversità, divenga invece una tomba a cielo aperto ed un muro invalicabile di divisione. Un grande muro di separazione che alimenta i pregiudizi e fomenta la conflittualità.
Eppure potrebbe essere così chiaro capire che Europa e Africa hanno un medesimo destino. Sono state poste sotto il sole per compiere insieme lo stesso cammino. Ciò comporterebbe un cambiamento radicale delle nostre priorità politiche e una diversa collocazione della stessa Europa negli equilibri internazionali.
Al di là di questa prospettiva di lungo termine, l’Africa comunque continua ad esserci. A dire la sua. A presentarsi al mondo con la sua originalità e con la sua filosofia, con la sua vitalità. Perchè, paradossalmente, il continente in cui più si muore di fame, di guerre e di malattie, è anche il luogo in cui più forte sembra esplodere la vita. Non soltanto perchè proprio qui, in questa parte di mondo, è nato l’uomo, ma soprattutto perchè in Africa la vita rappresenta una sorta di continuum di relazioni che neanche la morte riesce a rompere. Che lega la mamma che porta il figlio sulle spalle, al culto degli antenati.
Buona lettura.
Il sommario, le rubriche, gli altri argomenti, su www.cipsi.it <http://www.cipsi.it/> e www.soint.it <http://www.soint.it/>
E' in distribuzione il nuovo numero della rivista Solidarietà Internazionale.
Richiedete copie saggio della rivista… e abbonatevi Per informazioni e richiedere copie: tel. 06.5415730 – promozionerivista@cipsi.it
buona lettura... In questo numero:
Editoriale
01 L’Africa che c’è
Donne in Africa
Ouverture
02 Omaggio alle donne d’Africa di T. Caffi
Panorama
04 L’altro sguardo sul mondo di G. Codrignani
Strade e sentieri
07 La difficile sfida dell’uguaglianza di T. da Silva
10 Per essere protagonisti del cambiamento di J. Muguku
13 La genialità della pace di M. M. Mwamini
Sosta
15 Le acque del mio pozzo di H. Yinda
Cartoline
22 Comunicare per capirsi di M. M. Mwamini
22 Lungo il filo della tenerezza di E. Kidanè
23 La guerra infinita di A. Maxel
24 Nuove forme di partnership di T. Salmistraro
25 In un accampamento di rifugiati di F. Mahofud
26 Il reticolato della solidarietà di T. da Silva
26 Respirare alla stessa altezza di J. Muguku
27 Calpestando la stessa terra di O. Sankara
28 Con gli occhi delle donne di R. Chiodo
29 Abbiamo bisogno di loro di L. Clark
Itinerari possibili
30 In piedi con l’Africa di G. Barbera
32 In principio la relazione di E. Melandri
Il dossier: Congo. La notte si dirada
33 Congo. La notte si dirada
34 Le donne raccontano la guerra di T. Caffi e M. Nsimire Ester
44 Diario di viaggio di E. Melandri
60 La strada è ancora lunga,
incontro con P. Bagenda di L. Rebellato
Nicola Perrone | Ufficio Stampa | Rivista Solidarietà Internazionale
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