Certamente Olivieri e Verna possono essere inclusi - nell’insieme di quel movimento che conteneva posizioni assai diverse tra di loro - tra quelli più “caldi” rispetto a chi praticava una rigida analisi degli elementi linguistici del dipingere. Entrambi non hanno mai praticato la monocromia assoluta, i colori in loro formano vere e proprie campiture o velature e si moltiplicano nelle differenze e nelle sovrapposizioni, non è estranea ad entrambi una sorta di disegno.
Certamente più “fredde” sono le opere degli anni ’70, presenti in mostra: queste si offrono quasi monocrome nei toni scuri in Olivieri, e con una “memoria”, ai lati, di un diverso colore o con l’evidenziazione di elementi geometrici in Verna.
Nello sviluppo della loro pittura nel corso di più di un trentennio, il “milanese” Olivieri elabora i colori sulla tela fino a raggiungere evocazioni figurali, cioè la composizione, le masse e le successive velature di colore si articolano in immagini complesse in cui, appunto, molti vedono una sorta di recupero della figura; mentre il “romano” Verna, dopo una fase quasi “naturalistica” dovuta alla familiarità visiva con la campagna umbra, nella quale ha per anni soggiornato, sembra riallacciarsi, pur con grandi differenze, al suo periodo iniziale, poiché la sua ricca ed elaborata pittura - ritornata acrilica - tende ad una unitarietà pittorica anche senza esser monocroma.
La mostra presenterà più di dieci quadri di ciascun artista, anche di grande formato, e sarà accompagnata da una pubblicazione con un testo di Giorgio Bonomi, uno dei più attivi interpreti di quel movimento, e direttore della Fondazione Zappettini che dedica la sua attività proprio a questa corrente artistica.
Periodo: 27 Gennaio – 19 Marzo 2006
Orario: 10.00 12.30 – 16.00 19.30 Chiuso lunedì e festivi
Galleria Varart - Via dell’Oriuolo n. 47/49 r – 50122 Firenze
Tel. 055 284265 Fax 055 213827 e-mail: varart@tin.it
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