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lunedì 18 dicembre 2006

Sta frenando iTunes? Guerra di cifre Ma intanto volano le vendite dell'iPod

Un sondaggio indica un -65% di brani acquistati nei primi 6 mesi del 2006. Ma gli analisti non sono d'accordo: "Sono in aumento"



 Sta frenando iTunes? Guerra di cifre Ma intanto volano le vendite dell'iPod (masterworld.org/news) ROMA - Guerra di cifre sullo stato di salute del negozio online di musica di Apple, iTunes. Secondo un sondaggio - pubblicato su Repubblica - effettuato dalla società statunitense di ricerche di mercato Forrester, il servizio sarebbe alla prese con un netto calo (-65%), registrato nei primi sei mesi dell'anno. Ma secondo l'analista di Piper Jaffray, Gene Munster, il numero di canzoni vendute per settimana su iTunes è salito del 78% nei primi nove mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Unica cosa certa: nei mesi presi in esame dal sondaggio negativo, le vendite del lettore digitale più popolare, l'iPod, risultano cresciute di ben quattro volte. Come che sia, la notizia della ricerca Forrester ha provocato uno scossone a Wall Street, dove ieri il titolo Apple ieri ha chiuso a -2,94% a 86,14 dollari, mentre oggi ha rialzato la testa.

Il rapporto Forrester. Il brusco calo delle vendite, secondo il sondaggio effettuato tra i consumatori del Nord America, si è avuto nel primo semestre del 2006: il numero di transazioni mensili fatte attraverso iTunes è diminuito del 58%, mentre la dimensione media del singolo acquisto è calata del 17%, il che ha determinato un calo totale del 65% nei ricavati medi di iTunes. Un declino giunto dopo l'incremento vertiginoso degli ultimi anni, che ha portato il numero delle transazioni a crescere sette volte, passando da 2 ogni 1.000 famiglie nell'aprile del 2004 a quasi 17 nel gennaio 2006. Spiegano i ricercatori. "E' ancora presto per stabilire se il calo è solo stagionale o è perché il mercato dei consumatori di musica digitale ha già raggiunto il livello di saturazione". Accanto ai numeri che riguardano Apple ci sono quelli degli altri negozi web di musica digitale, che negli ultimi nove mesi avrebbero fatto registrare un calo analogo.

La risposta di Apple. E così, mentre sui siti web specializzati e sui blog s'infiamma il dibattito sul presente e sul futuro del più popolare negozio online di musica più famoso del mondo - che finora ha venduto più di 1,5 miliardi di canzoni e decine di milioni di film e show televisivi, la Apple risponde. Poche parole ma nette. Per la portavoce dell'azienda di Cupertino, Natalie Kerris, "le conclusioni per cui le vendite su iTunes siano in rallentamento sono semplicemente non corrette". E aggiunge che il servizio musicale è in forma smagliante.

"Non è vero: iTunes è in salute"
. E' il risultato di una proiezione dala società di analisi finanziarie Piper Jaffray, secondo la quale il numero di canzoni vendute per settimana su iTunes è salito del 78% nei primi nove mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. "Al contrario dei sondaggi recenti che suggeriscono che le vendite su iTunes stiano diminuendo bruscamente, dalla nostra analisi dei dati della società Apple ... emerge una forte crescita (di anno in anno)", scrive l'analista Gene Munster. Piper Jaffray sostiene che le canzoni vendute su iTunes sono state 695 milioni da gennaio a settembre, alla media di circa 18,5 milioni a settimana.

In disaccordo con le conclusioni a cui è giunta Forrester, è anche Carl Howe, un analista di Blackfriars: "Da tutto questo non si può dedurre che le vendite di musica su iTunes siano crollate, ma che ci sia un leggero rallentamento in proporzione alle vendite di iPod. Con un miliardo di dollari di fatturato l'anno il negozio di Apple resta una realtà in salute economica".

Il futuro dei Drm. Il sondaggio di Forrester, da parte sua, ha anche offerto una chiave di lettura per spiegare la tendenza che ritiene di aver messo in rilievo. Gli iPod - spiegano i ricercatori - ospitano sempre di più brani scaricati grazie al peer-to-peer o brani che arrivano dagli stessi cd posseduti dagli utenti. Tutte canzoni che non hanno i Drm (Digital Rights management), ovvero quelle tecnologie anticopia che proteggono i brani venduti dai negozi on line. Gli analisti di Forrester suggeriscono che proprio questa barriera viene vissuta dagli utenti sempre più come un ostacolo, un fastidio, piuttosto che come una garanzia. Insomma, saremmo dinanzi a un sorta di presa di posizione dal basso, e decisamente forte, nel dibattito che va avanti da anni tra chi difende la musica Drm e chi invece vorrebbe mettere la parola fine a questa tecnologia anticopia.

Ipotesi e spiegazioni alle quali si possono aggiungere alcuni fatti. Per esempio l'accordo raggiunto tra Microsoft e Universal, che prevede una royalty di 1 dollaro per ogni Zune venduto (il lettore digitale di casa Microsoft, presunto rivale dell'iPod). Insomma, se i Drm rischiano davvero di frenare l'utilizzo dei negozi musicali, allora i soldi dei diritti le major della musica li vanno a prender direttamente alla fonte. Un'ultima notizia: da qualche giorno il colosso discografico Emi Music ha cominciato a mettere in vendita sul sito Yahoo Music alcuni brani in formato mp3 non protetti da Drm. Che potranno così essere letti da qualsiasi lettore digitale, iPod compreso.



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