Continua la protesta e la battaglia diventa legale
Locale notturno rumoroso: i cittadini dicono basta
Tutelati riposo notturno e salute ma anche gli interessi economici.
Danni al riposo e alla salute. E' questa la prima motivazione con la quale un gruppo di cittadini di Colle Val d'Elsa ha intrapreso le vie legali contro il gestore di un locale notturno.
Dal luglio scorso, infatti, gli abitanti della zona di Porta Nuova sono stati costretti a trascorrere le calde notti estive con le finestre chiuse a causa degli schiamazzi e della musica ad alto volume proveniente dal locale.
"L'entità dei rumori pregiudica gravemente il diritto alla salute dei cittadini – spiega Alessandro Tarducci dello studio legale CNTTV, che segue i cittadini nella vicenda – Nonostante le numerose lamentele che i vari proprietari hanno rivolto sia al Comune di Colle di Val d'Elsa che direttamente ai gestori del locale ad oggi la situazione non è migliorata. Il Codice Civile e il Codice Penale dettano una tutela contro i rumori che disturbano la quiete domestica e sanzionano gli schiamazzi o i rumori che disturbano il riposo".
Attualmente è in corso una consulenza tecnica per determinare l'intensità delle immissioni lamentate, che quantificherà il danno alla salute subito in questi mesi dai cittadini le cui abitazioni si trovano in prossimità del locale notturno.
Non minore risulta il danno economico lamentato da alcuni cittadini, alcuni dei quali affittano i propri appartamenti anche a turisti che, non appena sentiti i rumori notturni, hanno disdetto i contratti. Portando, così, un evidente pregiudizio economico a danno dei proprietari degli immobili.
"La tutela dal rumore può essere ottenuta sia in sede amministrativa che civile e penale – afferma l'avvocato Tarducci – In sede amministrativa, la norma di riferimento è la n.447/95, mentre in ambito civile l'articolo 844 del Codice Civile regola i rapporti tra proprietari di fondi vicini in relazione al problema delle immissioni. La tutela penale fa riferimento all'articolo 659 del Codice Penale che punisce sia chi disturba con schiamazzi, rumori, strumenti sonori, sia chi molesta con una professione o mestiere rumoroso."
Il proprietario del locale è stato quindi diffidato dal proseguire l'attività finché non siano stati presi tutti quei provvedimenti necessari ad assicurare il rispetto della normativa vigente e la tutela della salute pubblica.
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